Hacker russo ruba combustibile attraverso un virus informatico nei distributori di benzina

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Complici anche i gestori delle stazioni di rifornimento. La truffa ai danni degli ignari automobilisti è stata scoperta dall’FSB

Hackerare un rifornitore di benzina potrebbe sembrare un’operazione alquanto strana. O forse degna del copione di un film di Hollywood. Bisogna però riconoscere che riuscirci è possibile. Il Servizio Federale di Sicurezza (FSB) ha scoperto che i gestori di alcuni distributori di benzina rubavano combustibile a ignari clienti attraverso un virus informatico.

Il software è stato creato da Denis Zayev, un hacker residente nella città di Stavropol, che lo ha venduto ai gestori di vari distributore nel Sud del Paese, nelle regioni di Stavropol, Krasnodar, Calmucchia e nel Caucaso del Nord. Un sistema che è valso a Zayev e ai suoi soci milioni di rubli. Così come ha fatto sapere l’FSB, i proprietari delle pompe di rifornimento (le principali compagnie di energia del Paese) non hanno subito perdite.

Il software è penetrato nel sistema dei distributori con il consenso dei gestori e “succhiava” segretamente tra il 3 e il 7% del combustibile pagato dal cliente.

Tutte le mattine veniva lasciata una tanica di riserva vuota e, quando arrivava un cliente, una parte della benzina finiva lì. Nel frattempo sul monitor della pompa appariva la presunta quantità di denaro pagata e i litri di rifornimento.

Il virus inoltre “cancellava” ogni traccia del suo passaggio e del furto avvenuto. In questa maniera non è stato semplice accorgersi del raggiro. I malcapitati non si sono mai resi conto di nulla.

Il caso è emerso quando è stato aperto un procedimento ai danni dell’hacker Zayev, che è stato arrestato.

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