Dalla Russia arriva la stampante 3D a levitazione che può gestire anche le sostanze pericolose

Valeriy Melnikov/Sputnik
Gli scienziati siberiani stanno sviluppando un nuovo metodo di stampante 3D in grado di far levitare le particelle chimicamente aggressive in un campo acustico

L’università statale di Tomsk in Russia sta sviluppando una nuova stampante 3D ultrasonica che utilizza la levitazione per sollevare piccole particelle. In futuro questa tecnica potrebbe essere utilizzata per la stampa 3D di sostante calde o chimicamente aggressive. Con questo nuovo metodo, gli scienziati prevedono di poter gestire le particelle pericolose levitate nell’aria per formare forme stampate in 3D. 

Per farlo utilizzerebbero un flusso di onde acustiche, mentre i livelli di potenza potrebbero essere regolati per incrementare il “numero e le dimensioni” delle particelle. Inoltre gli scienziati stanno elaborando un nuovo software per spostare le particelle levitate da una parte all’altra. 

“Subito dopo essere entrate nel campo sonoro e durante la precipitazione, le particelle della sostanza polverosa vengono riorganizzate, cadono lungo le traiettorie richieste sistemandosi in uno schema definito. Strato dopo strato, le particelle potranno essere depositate in qualsiasi forma”, ha spiegato il professor Dmitrij Sukhanov che sta supervisionando l’ambizioso progetto. 

Una simile ricerca è in corso di elaborazione in vari paesi, tra cui Giappone e Regno Unito. Gli scienziati dell’Università di Tomsk stanno usando il proprio reticolo di radiatori a ultrasuoni, sviluppando un sistema per il controllo parallelo degli emettitori e del proprio software. 

Hanno già creato un modello in scala per levitare le particelle piccole come la schiuma. Il dispositivo è costituito da una camera anecoica coperta da assorbenti di onde ed emettitori.

I fisici prevedono ora di chiedere a un gruppo di chimici di selezionare le sostanze e le temperature ottimali per fondere le particelle in un oggetto tridimensionale.

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