Yandex dice che Alice, il suo nuovo assistente a intelligenza artificiale, “dimostra livelli di accuratezza quasi umani nel riconoscimento del discorso”, il che significa che è in grado di rispondere a domande casuali e di trovare informazioni basate sul contesto. Ha una funzionalità chiamata “Chit-Chat” che la rende più dialogica e simile a una persona reale”.
“Le persone, a parte cercare qualche informazione e servizio, vogliono più che altro chiacchierare”, spiega Denis Filippov, capo del Dipartimento Speech technology di Yandex. “E questa è la principale funzione di Alice: lei può già adesso tenere una conversazione, e migliorerà continuamente”.
Per ora è disponibile sulla app mobile di Yandex. Proprio come Alexa o Siri, Alice fornisce agli utenti le indicazioni stradali, le previsioni del tempo, legge le notizie e aiuta ad utilizzare vari servizi di Yandex, come per esempio Yandex.Music. E, cosa più importante, Alice parla russo, una lingua non semplice per le altre applicazioni ad intelligenza artificiale.
“Il riconoscimento del significato del discorso in lingua russa è particolarmente complesso a causa della sua complessità grammaticale e morfologica”, ha affermatoYandex in un comunicato. “Secondo le misurazioni della percentuale di errore, SpeechKit fornisce il miglior livello di precisione nella comprensione del russo, permettendo ad Alice di capire ciò che le viene detto con una precisione quasi umana”.
Secondo Filippov, Alice ha anche un caratterino tutto suo, come capita spesso alle russe, unico e colorito. “Nella vita reale, ci sono persone con cui si ha voglia di parlare e altre che ci annoiano”, spiega. “Abbiamo cercato di far comunicare Alice in un modo che sia interessante per gli utenti russi”.
La voce sexy di Alice è però una preoccupazione per la compagnia. Filippov teme che alcune persone possano iniziare a molestare l’assistente virtuale, come sta iniziando ad accadere con Alexa. “Abbiamo insegnato ad Alice a rispondere a questo tipo di provocazioni e comportamenti in modo professionale”, ha detto. “Crediamo che si debba mantenere una distanza di sicurezza tra gli umani e i loro assistenti virtuali”.
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