Lo scarafaggio robot e altro ancora: le nuove invenzioni degli studiosi russi

Promettono di rivoluzionare i campi interdisciplinari che segneranno la scienza del futuro. Russia Beyond vi svela gli ultimi progetti tecnico-scientifici elaborati dagli specialisti dell’Università di Kaliningrad

Il terribile scarafaggio robo-Spy, l’insetto bionico che si muove come se fosse vero, capace di trasportare una videocamera di dieci grammi, è stato presentato alla stampa nel 2015. In poco tempo questa invenzione è stata ribattezzata come “una spia camuffata dell’esercito russo”.

Questa invenzione è stata realizzata da un gruppo di scienziati dell’Università federale del Baltico “Kant”, il principale centro per gli studi di Kaliningrad. E dopo il successo ottenuto con il cyber-scarafaggio, gli scienziati hanno deciso di lanciarsi nella creazione di nuove invenzioni.

L’università è dotata di un parco scientifico-tecnologico che fa parte del Progetto 5-100, il programma statale dedicato a sostenere e accrescere la competitività internazionale delle università russe. Russia Beyond ha chiesto agli studiosi quali siano le nuove invenzioni da loro realizzate.

Balalajka

Investimento: 35 milioni di rubli (605.000 dollari)

Team: 10 persone

Di cosa si tratta: un’interfaccia neuro-robotica portatile

Questa interfaccia neuro-robotica (in pratica un interscambio di dati tra il cervello e un computer durante il processo di registrazione di segnali elettro-fisiologici) è il nuovo progetto realizzato dal team di studiosi che ha dato vita allo scarafaggio-robot.

“Abbiamo scelto come nome quello di una serie chiamata ‘Enclave’, scritta dal celebre autore di fantascienza Vadim Panov. Egli scrisse una storia ambientata nel futuro, dove ogni persona è dotata di una neuro-interfaccia personale inserita con un chip chiamato ‘Balalajka’, un nome che è stato scelto per la sua forma triangolare. Si tratta ovviamente solo di un riferimento a questa invenzione”, racconta l’ingegnere capo Danil Borchevkin.

Il prototipo finale della neuro chat basato sulla tecnologia

I biosegnali vengono ricevuti dalla testa tramite un apposito berretto dotato di elettrodi, e i dati vengono trasferiti tramite bluetooth o wi-fi a un cloud dove vengono analizzati con l’aiuto di un metodo scientifico e di apprendimento di macchine. “L’obiettivo finale consiste nel creare un piccolo e leggero pezzettino di metallo che possa essere utilizzato anche da una persona. Prima però deve essere creata la piattaforma per gli sviluppatori”, spiega Borchevkin.

Sono tanti i prodotti e le applicazioni che possono funzionare attraverso questa piattaforma. Secondo Borchevkin, esistono già dei progetti analoghi. Sono tanti infatti i team che si stanno occupando con interesse dell’apprendimento delle macchine e di altre tecniche di intelligenza artificiale. Ma restano comunque pochi i prodotti in grado di fare concorrenza a questo livello. “In parte si tratta di apparecchi medici che costano mezzo milione di rubli (8.600 dollari circa), e a quale scopo si possono utilizzare?”.

La tecnologia Balalajka ha un prezzo di 1.000 dollari ed è stata utilizzata da persone in sedia a rotelle (la persona può muovere la sedia con la semplice forza del pensiero) e in neuro chat (il trasferimento di un testo pensato a qualsiasi distanza).

Sincrotrone LIKE

Investimento: 500.000 euro

Team: 15 persone

Di cosa si tratta: un sistema di educazione tecnologica e scientifica. Per le sue caratteristiche è molto simile a un acceleratore di particelle. 

Normalmente per ottenere accesso ai giganteschi sincrotroni di centinaia di metri di diametro (il sincrotrone è un tipo di acceleratore di particelle circolare e ciclico, in cui il campo magnetico e il campo elettrico variabile sono sincronizzati con il fascio delle particelle stesse, ndr), agli acceleratori di elettroni, è necessario inviare una richiesta e attendere quasi un anno affinché venga visionata. Per questo motivo gli scienziati del Laboratorio di Ottica a Raggi X e Materiali Fisici hanno creato un proprio centro per simulare la realtà di un acceleratore, il Sincrotone LIKE.

Lente a raggi X

LIKE si trova in una piccola sala e aiuta a realizzare in modo efficiente i test iniziali nello sviluppo dell’ottica e nella microscopia dei raggi X. La “nano-lente”, che ha la forma di un edificio paraboloide, misura 50 micrometri.

Il collaboratore scientifico Piotr Yershov fa notare che grazie a questa invenzione gli specialisti saranno in grado di aumentare considerevolmente le possibilità della microscopia di raggi X e di affinare metodi multipli per lo studio di varie sostanze. Senza questo, sarebbe impossibile sviluppare nuove tecnologie nell’ambito della fisica, della biologia, della medicina e della chimica, oltre che di altri campi interdisciplinari che segneranno la scienza del futuro.

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