A general view is seen of Norilsk Nickel's copper plant in Russia's Arctic city of Norilsk, April 16, 2010. More than a quarter of the 210,000 people living in and around the city work for Norilsk Nikel, a $38 billion company mining a fifth of the world's nickel and more than half of its palladium, a metal used in car exhausts and jewellery.
: ReutersUna veduta dell'impianto di Norilsk. Fonte: Reuters
Parlando di Norilsk, si usa spesso la parola "più": la città a nord più grande del mondo, la città più inquinata della Russia, una delle città più fredde del pianeta. Norilsk si trova vicino alla costa del Mar Glaciale Artico, a nord della Regione di Krasnojarsk. Gli stranieri possono entrare qui solo con un invito speciale.
Nella città vivono 170mila persone, la maggior parte delle quali lavora in una delle aziende più ricche della Russia, la "Norilsk Nickel". L'azienda produce la maggior parte di tutti i metalli non ferrosi del mondo, ma allo stesso tempo contamina rovinosamente il fragile ambiente dell'Artico.
Case residenziali. Fonte: Maksim Blinov/RIA Novosti
Per secoli gli uomini si sono insediati a sud del Taimyr, ma la città di Norilsk affonda le sue radici solo negli anni 1930, quando nella zona comparve un campo di concentramento e iniziò la costruzione di un complesso minerario e metallurgico. "Si potrebbe dire che la mia famiglia è autoctona di Norilsk - dice Tatiana Lavrushina, dipendente della biblioteca -. Mio nonno costruì le prime case della nuova città. Era un architetto esiliato qui da Leningrado, per questo il centro della città è così simile alla Prospettiva Nevskij".
Un gran numero di persone finite a Norilsk dalla capitale del nord ha delineato l'immagine culturale della città: i norilskiani si sono sempre considerati persone colte, intelligenti e avanzate. "Per molti versi, questa situazione persiste anche ora: in città ci sono diverse università, teatri e musei. Il numero di persone laureate a Norilsk è più alto che altrove in Siberia".
Uno scorcio di Norilsk. Fonte: Maksim Blinov/RIA Novosti
Norilsk è ufficialmente una delle dieci città più inquinate del mondo: l'estrazione di metalli non ferrosi è accompagnata da massicce emissioni tossiche, che per decenni hanno bruciato la tundra per decine di chilometri tutto intorno. "La natura semplicemente non sopravvive – si altera Sergej, uno dei gemelli di Tatiana, dipendente della fonderia -. Da tempo intorno alla città abbiamo un paesaggio lunare al posto della tundra: non cresce nulla, ci sono solo sabbia e fumo tossico. L’unica gioia è che la città si trova un po' in disparte e le emissioni arrivano qua non tutti i giorni, altrimenti da tempo nessuno sarebbe rimasto".
Bambini giocano a hockey. Fonte: Maksim Blinov/RIA Novosti
Un altro grave problema di Norilsk è il suo isolamento rispetto al resto del mondo. Le strade da qui portano solo agli insediamenti più vicini, mentre raggiungere le grandi città è possibile solo via acqua o via aria. A causa del severo clima del nord e delle tempeste, l’unico aeroporto è spesso chiuso e la gente del posto è già abituata ad aspettare la partenza per giorni, addirittura settimane.
La complessa situazione dei trasporti porta anche a difficoltà di approvvigionamento: per via delle tempeste in città, per qualche settimana può non arrivare frutta, verdura o carne fresca. "Usciamo da Norilsk solo per le vacanze - si lamenta Maksim Kryukov, genero di Tatiana -. Ecco perché sia io che mia moglie dopo la scuola siamo andati a studiare a San Pietroburgo: volevamo vivere la giovinezza in una grande città". Ma pur avendo vissuto a San Pietroburgo per sette anni, Maksim e sua moglie sono tornati a Norilsk. Ora entrambi lavorano nella "Norilsk Nickel" e hanno una figlia. Perché hanno fatto questa scelta? "Prima di tutto per i soldi: mi hanno offerto una posizione molto buona, ci permetterà in pochi anni di acquistare un immobile a San Pietroburgo e tornare là".
Una donna fa il bagno nel lago Dolgoe a Norilsk. Fonte: Aleksandr Kryazhev/RIA Novosti
"Questa città è a suo modo attraente". Gli stipendi in azienda sono tra i più alti del Paese, per questo giovani non solo da tutta la Russia, ma anche dai Paesi vicini vengono a Norilsk per gli "stipendi settentrionali" per cui era famosa in epoca sovietica. Ma i cambiamenti non hanno reso tutti contenti. "La popolazione in città è invecchiata parecchio negli anni '90, quando molte persone se ne sono andate e i giovani qua non venivano. Ma è rimasta la solita Norilsk, autentica e intellettuale, a cui siamo abituati fin dall'infanzia - osserva Tatiana -. Poi è iniziata ad arrivare qua gente dal sud della Russia, Caucaso, Asia centrale. La città è molto cambiata, sono comparse zone depresse". Ma Sergej non concorda con lei, "Norilsk è sempre stato un luogo dove i giovani hanno domato l'Artico e vinto sul severo nord. Che differenza fa da dove viene la gente se la città continua ad esistere?". Anche Maksim concorda con Sergej. "Ovviamente non passeremo a Norilsk tutta la vita: qui il clima è rigido e l’ecologia cattiva - dice -. Per quanto se ne possa dire, la città rimane a proprio modo attraente: qui capisci bene quanti sacrifici e quanta vita l’uomo ci abbia messo. Penso di essere pronto a dare questo contributo".
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