Grigory Fedotov, la leggenda del Cska

Il calciatore Grigory Fedotov (Foto: Pfc-Cska)

Il calciatore Grigory Fedotov (Foto: Pfc-Cska)

Mentre la squadra moscovita si gode la vittoria del titolo di Russian Premier League, la memoria torna al calciatore che più di tutti rappresenta la sua storia

In Russia, con "Amore". E con un campionato vinto, dopo esser tornato dal Brasile. Per Vagner Love, attaccante sudamericano del Cska Mosca, il ritorno nella Federazione ha portato il titolo, anche grazie ai suoi cinque gol in otto gare, della Russian Premier League.

Lui, il talento Dzagoev, il giapponese Honda, in una squadra ben organizzata sotto la guida di Leonid Slutski, il Mourinho russo, che ha vinto il torneo a 42 anni, il più precoce nella storia della società. Con le sue reti, oltre 120, Vagner Love è tra i migliori attaccanti che hanno vestito la maglia della squadra dell’Esercito.

Davanti a lui, l’irraggiungibile Grigory Fedotov. Il simbolo del Cska tra la fine degli anni Trenta e gran parte del decennio successivo. Centoquarantacinque reti, tra leggende, gol, lo spettro della guerra. Il giovanissimo Fedotov veniva da Glukhovo, villaggio nella zona nordorientale di Mosca. Aveva cominciato a dar calci al pallone assieme alla squadretta della fabbrica tessile del posto.

A 18 anni, fabbro, si trasferiva a Mosca, assunto nella fabbrica Metallurg come meccanico. La sua carriera partiva qui, dopo essersi fatto notare nella squadra del Metallurg, in un campionato amatoriale, nota come Falce e Martello. E che lui portò sino alla Soviet Top League, nel 1937. Arrivava la chiamata del Cska Mosca, impossibile da rifiutare.

Capocannoniere nei tornei 1939 e 1940. Su Fedotov, alcuni aneddoti: pare che riuscisse a giocare anche con infortuni gravi (fratture a entrambe le gambe nella finale di Coppa dell’Urss 1944 persa contro lo Zenit). E che, per esaltare i tifosi più giovani, li invitasse al campo di allenamento a lanciargli la palla da ogni posizione. Lui l’avrebbe calciata con violenza, centrando sempre la porta.

Il suo tiro era considerato tanto potente da poter uccidere una persona. Poi, la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1940, niente più conclusioni a rete ma la divisa dell’Armata Rossa. Avrebbe dovuto esserci anche lui in campo il 22 giugno 1941, per l’amichevole tra Cska e Dinamo Kiev. Mosca fu bombardata nella mattinata, niente partita.

Così sino al 1944, anno in cui tornò a disputarsi il campionato di calcio sovietico, dopo la fine del conflitto bellico. Che non aveva scalfito il talento di Fedotov, il quale al Cska Mosca vinceva tre campionati sovietici di fila (1946-1948). Il ritiro, nel 1949 a 33 anni; la morte sei anni dopo.

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