Fonte: Kultura.rf
Il reggimento di guardia del Cremlino di Mosca è sotto tutti i punti di vista un’unità militare speciale ed elitaria, quella che prende parte alla difesa dei governanti e delle strutture del Cremlino. Inoltre è un singolare biglietto da visita del nostro Paese.
Centinaia fra russi e stranieri stanno ogni giorno davanti alla Fiamma eterna sulla Tomba del Milite ignoto, dove prestano servizio le guardie del Cremlino. Ancora, il reggimento esegue il picchetto d’onore per le visite delle delegazioni straniere.
Naturalmente, in quest’unità, non arruolano il primo che capita e la selezione tra i candidati a un servizio così particolare dura molti mesi. Due volte all’anno – verso il 1° aprile e il 1° ottobre – l’elenco dei futuri soldati del Cremlino di regola è stilata.
Tra la primavera e l’estate del 2013 al reggimento della Presidenza si aggiungeranno 185 ragazzi dalla regione del Volga, dagli Urali e dalla Siberia occidentale. In teoria la strada per la Piazza Rossa non è chiusa alle reclute delle altre regioni, anche se è abitudine che la caserma nell’antico edificio dell’Arsenale diventi una seconda casa per i ragazzi in arrivo dalla profonda Russia.
Molto raramente si accettano nuove reclute moscovite, probabilmente per timore che l’incarico vicino a casa sia non tanto un aiuto, quanto un ostacolo per un coscienzioso svolgimento degli obblighi di un soldato. Invece per chi viene dal Tatarstan, dalle regioni dell’Altaj e di Krasnojarsk, dagli oblast di Novosibirsk, Cheljabinsk, Kemerovsk, Omsk e Tomsk e nei prossimi mesi indosserà le spalline con le lettere “PP” (Reggimento del Presidente, ndr), la tentazione di scappare senza licenza da mamma e papà di fatto non è una minaccia; casa è troppo lontana.
D’altro canto la geografia non è per niente il criterio principale di selezione per le chiamate delle guardie del Cremlino. Il reggimento della Presidenza appartiene al Servizio di protezione federale e i requisiti, anche per i soldati semplici, sono rigidissimi. È molto più facile far parte delle Forze speciali dell’esercito piuttosto che entrare nel Cremlino. Un esempio: non si prendono i ragazzi di famiglie monoparentali o non abbienti. Tra i taboo figurano anche le pendenze penali insolute e i problemi con la polizia nella vita civile. Se prima di entrare nell’esercito la persona si trovava sotto inchiesta o è stato registrato in qualche dispensario neuro-psichiatrico o tossicologico può scordarsi un incarico nella prestigiosa unità. Quando gli ufficiali del reggimento vagliano i fatti privati dei candidati, tengono in considerazione anche i parenti all’estero o sotto processo dei futuri soldati. Non c’è niente da fare, la specificità del reggimento presidenziale obbliga a prestare attenzione anche a queste sfumature.
Ciò detta anche i particolari requisiti di salute e prestanza fisica delle guardie scelte. Sul sito dell’unità militare si dice che il candidato deve essere alto tra 1.75 e 1.90 m, deve avere un’acutezza visiva senza correzioni non inferiore a sette decimi in tutti e due gli occhi in condizioni di percezione cromatica normale e in più deve possedere una proporzione standard tra l’altezza e la massa corporea, ovvero se dai talloni alla punta della testa è alto 180 cm, il militare deve obbligatoriamente pesare intorno ai 70 kg, non di più. Per i soldati del Cremlino è stato anche istituito un test dell’udito. Se capisci quello che ti sussurrano a una distanza di sei metri, sei adatto al reggimento presidenziale. Se invece ti perdi qualche parola vai pure in qualche altra unità. Nemmeno per gli amanti dell’alcool c’è posto tra le schiere del Cremlino, così come per i fan dei tatuaggi, così di moda tra i giovani.
Invece le voci secondo cui nel reggimento del Cremlino verrebbero presi soltanto i ragazzi dai tratti somatici slavi si è rivelato all’atto pratico un’invenzione. In alcuni reparti le particolarità dell’aspetto esteriore dei soldati è effettivamente oggetto d’attenzione, ma per l’unità nel suo complesso non sono di primaria importanza.
Per leggere l'articolo in versione originale cliccare qui
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email