L'ultima estate dei Romanov

Lo zar venne ucciso insieme alla sua famiglia a Ekaterinburg nella notte del 17 luglio 1918. Un anno prima, a marzo, decise di abdicare e di trascorrere l’estate a Tsarskoe Selo, la residenza imperiale non lontano da San Pietroburgo. Quella è stata l’ultima estate dei Romanov. Un’estate fatta di letture, lunghe passeggiate e riposo estivo. In queste rare foto si possono ammirare i momenti di svago dell’ultima bella stagione vissuta dalla famiglia imperiale. “Oggi abbiamo abbattuto grandi alberi secolari – scriveva lo zar Nicola II nel suo diario, il 5 luglio 1917 -. Non lontano da lì ardeva un grande fuoco e nell’aria si sentiva odore di bruciato (...). In serata abbiamo fatto una passeggiata fino alle otto. Poi ho iniziato a leggere Le Comte de Monte Christo”. Nella foto, Nicola II con la figlia Anastasia e la servitù a Tsarskoe Selo

Lo zar venne ucciso insieme alla sua famiglia a Ekaterinburg nella notte del 17 luglio 1918. Un anno prima, a marzo, decise di abdicare e di trascorrere l’estate a Tsarskoe Selo, la residenza imperiale non lontano da San Pietroburgo. Quella è stata l’ultima estate dei Romanov. Un’estate fatta di letture, lunghe passeggiate e riposo estivo. In queste rare foto si possono ammirare i momenti di svago dell’ultima bella stagione vissuta dalla famiglia imperiale. “Oggi abbiamo abbattuto grandi alberi secolari – scriveva lo zar Nicola II nel suo diario, il 5 luglio 1917 -. Non lontano da lì ardeva un grande fuoco e nell’aria si sentiva odore di bruciato (...). In serata abbiamo fatto una passeggiata fino alle otto. Poi ho iniziato a leggere Le Comte de Monte Christo”. Nella foto, Nicola II con la figlia Anastasia e la servitù a Tsarskoe Selo

Foto d'archivio
Le letture, le lunghe passeggiate, il riposo nella natura. La famiglia imperiale trascorse l’ultima calda stagione nella residenza di Tsarskoe Selo, prima di essere fucilata l’anno successivo. In queste foto esclusive, il ritratto dei loro ultimi momenti di svago nei pressi di San Pietroburgo
L’impressione che si ha leggendo il diario dello zar, è che si tratti di riflessioni alquanto naïve. Nei suoi scritti racconta dei momenti trascorsi con i bambini, delle lezioni di geografia del principe Aleksej (in foto), delle sue letture e delle passeggiate nel parco. In alcuni casi esprimeva anche le proprie preoccupazioni in merito al futuro del Paese
Aleksej era l’ultimo figlio della famiglia Romanov. In quell’estate trascorsa a Tsarskoe Selo ha compiuto 13 anni. Era gravemente malato e soffriva di emofilia. Nella foto, il principe Aleksej facendo il bagno in un laghetto di Tsarskoe Selo
Le principesse Tatyana e Anastasia al parco
Le principesse Tatyana, Anastasia, Olga e Maria con la testa rasata
“Ha piovuto durante la notte. E il giorno è stato molto più fresco. Durante la giornata abbiamo lavorato nel vialetto, abbiamo tagliato e potato due piccoli abeti. Alix (così lo zar chiamava la moglie Aleksandra, ndr) sedeva insieme a noi nel bosco. Dopo cena abbiamo ricevuto la visita della famiglia Benckendorf”, scriveva lo zar nel suo diario il 23 luglio 1917
Lo zar era sempre scortato dalle guardie imperiali. “Un giorno c’erano quattro soldati armati che mi seguivano – ha scritto lo zar in una lettera indirizzata alla sorella Ksenia –, ma ho preso le distanze da loro e, senza dire una parola, mi sono addentrato nel parco, dove ho fatto una lunga passeggiata”
Da quello che si legge nelle sue memorie, lo zar amava l’esercizio fisico e tra le sue attività preferite c’era potare gli alberi. Amava il giardinaggio e coltivare l’orto
Nel 1889 lo zar confessò nelle sue pagine di diario di amare profondamente la futura moglie: “Sogno di sposare Alix of Hesse – scriveva -, la amo da molto tempo, ma il mio amore per lei è aumentato quando ha trascorso sei settimane a San Pietroburgo”
Dopo aver trascorso l’estate sotto sorveglianza, il primo agosto la famiglia venne mandata in esilio a Tobolsk fino alla fine dei loro giorni

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