Curata da Simon Njami, la mostra viene presentata come “un’allucinazione, un’eterocronia, archeologia del futuro”
ufficio stampaIn occasione della 57esima edizione della Biennale di Venezia, fino al 30 giugno 2017 a Palazzo Nani Bernardo sarà possibile ammirare la mostra “Sono stato rapito centinaia di volte” dell’artista russo Gosha Ostretsov
ufficio stampaUtilizzando il mondo specifico di un artista, è stato deciso di presentare la storia come un copione in cui i componenti si completano a vicenda, si disgregano e conducono un dialogo
ufficio stampaQuesti componenti sono un palazzo italiano rinascimentale, le reliquie della cultura dell’epoca sovietica, gli archivi, un volo interstellare, la letteratura e, naturalmente, la plasticità di Venezia che ospita i migliori esempi di arte contemporanea da tutto il mondo
ufficio stampaL’esposizione viene presentata come “una storia in cui ognuno può trovare se stesso, una storia di tutte le forme e di tutti i periodi della storia umana”
ufficio stampaL’artista russo Gosha Ostretsov è nato a Mosca nel 1967. Nel 1980 ha abbandonato lo studio di stile sovietico d’arte accademica e si è unito un gruppo di artisti d’avanguardia
ufficio stampaOstretsov si è trasferito a Parigi nel 1988 ed è tornato a Mosca dieci anni più tardi
ufficio stampaNella capitale russa si è dedicato a sperimentare una varietà di forme artistiche, comprese le performance, la scultura e la pittura
ufficio stampaMolti dei suoi lavori trovano ispirazione nelle illustrazioni per la fantascienza e nei libri religiosi, nei film sovietici degli anni Cinquanta e Sessanta, nelle icone e in molto altro ancora
ufficio stampaNel 2010 ha riunito un gruppo di circa 20 artisti e lo ha chiamato VGLAZ
ufficio stampaNel 2012 il collezionista d’arte e gallerista Charles Saatchi ha scelto alcune delle loro opere per una mostra collettiva denominata “La gaiezza è la caratteristica più eccezionale dell’Unione Sovietica”, e successivamente ne ha acquistate alcune
ufficio stampaLe opere di Ostretsov sono in esposizione al Museo di Stato Russo (San Pietroburgo), nella Galleria Tretyakov (Mosca), nel Centro Nazionale per le Arti Contemporanee (Mosca), nel Museo d’Arte Moderna di Mosca, nel Centro Pompidou (Parigi), nella Galleria Saatchi (Londra), nella Collezione Zabludowicz (Londra), nella Collezione Tiroche DeLeon (Tel Aviv) e in molte altre collezioni private
ufficio stampaSimon Njami è uno scrittore e curatore indipendente, docente, critico d’arte e saggista. Ha pubblicato il suo primo romanzo “Cercueil et Cie” nel 1985, seguito da “Les Enfants de la Cité” nel 1987, “Les Clandestins” e “African Gigolo” nel 1989
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