Amore e odio: la storia inedita dei rapporti Russia-Usa

Il presidente americano Ronald Reagan (a destra) e il leader sovietico Mikhail Gorbachёv, durante il loro primo incontro per la firma del Trattato sul disarmo. Ginevra, 19 novembre 1985

Il presidente americano Ronald Reagan (a destra) e il leader sovietico Mikhail Gorbachёv, durante il loro primo incontro per la firma del Trattato sul disarmo. Ginevra, 19 novembre 1985

: Reuters
Adesso domina l’immagine di nemico mortale consolidatasi con la Guerra fredda, ma in passato, per i russi, l’America è stata anche esempio di progresso, libertà e terra di buoni selvaggi

La prima disputa

La prima volta in cui politici e giornalisti statunitensi ebbero una giornata campale sul tema della Russia fu nel 1813, subito dopo la sconfitta di Napoleone. A quel tempo gli Stati Uniti erano in guerra con l’Inghilterra, che aveva messo in atto un blocco navale che strangolava il commercio Usa.

Le lobby commerciali del New England, che erano le più colpite dall’embargo, decisero di fare un gesto pubblico, e di mostrare indignazione per la guerra e simpatie a favore dei britannici. Così organizzarono un gran numero di sontuosi banchetti per celebrare la vittoria della Russia sulla Francia di Napoleone, nemico giurato degli inglesi.

Qualche importante testata, però, decise di assumere una posizione del tutto opposta e fu critica nei confronti della Russia, scrivendo che Napoleone era stato sconfitto dai rigori dell’inverno e non certo dal valore militare dei russi.

Alcuni politici americani presero le difese della Russia, lodando il suo monarca illuminato, Alessandro I, e i progressi fatti dal Paese, fin dai tempi di Pietro il Grande.

Disegno di Ekaterina LobanovaDisegno di Ekaterina Lobanova

In sostanza, nessuno era veramente interessato alla Russia. La usavano solo come mezzo per regolare conti politici interni. Visto che gli Stati Uniti e la Russia erano territorialmente distanti, non avevano nulla su cui realmente discutere.

Democrazia contro autocrazia

Mentre la Gran Bretagna divenne in seguito un caro amico degli Stati Uniti, la lontana Russia rimase distante dall’immaginazione e dalla realtà americana. E se l’America si identificava sempre più come una democrazia, la Russia si identificò in modo crescente come autocrazia.

L’atteggiamento dell’America nei confronti della Russia peggiorò nel 1849, quando la Russia aiutò l’Austria a schiacciare la rivolta ungherese, mostrando una volta di più il suo sostegno alle monarchie assolute.

Nonostante l’antagonismo, vale la pena di ricordare che in 200 anni di relazioni, Russia e Stati Uniti non sono mai scesi in guerra tra di loro, se si esclude la volta in cui l’America ha inviato truppe in Russia nel corso della Guerra civile del 1917-1919, che combatterono contro l’Armata Rossa.

Cosa pensano i russi dell’America?

1. Un Paese di Buoni Selvaggi

Nel XVIII secolo, i russi si appassionarono alle idee di Jean-Jacques Rousseau sul “buon selvaggio” non rovinato dalla civiltà, ed era così che immaginavano i popoli indigeni d’America. In Russia avevano simpatia per gli indiani, che erano stati oppressi dagli europei.

Ronald Reagan (a sinistra) e Mikhail Gorbachёv con in testa cappelli da cowboy nel ranch di Reagan, a nord di Santa Barbara, California, 1992. Fonte: APRonald Reagan (a sinistra) e Mikhail Gorbachёv con in testa cappelli da cowboy nel ranch di Reagan, a nord di Santa Barbara, California, 1992. Fonte: AP

Nel XIX secolo, James Fenimore Cooper scrisse molto di indigeni americani, diventando lo scrittore americano più popolare in Russia. Anche l’Imperatore Nicola I si sarebbe più volte interessato, presso gli ambasciatori americani, per sapere se Cooper avesse scritto nuovi libri.

In Unione Sovietica, i bambini guardavano film realizzati dalla Defa, la Deutsche Film AG, la casa di produzione statale della Germania dell’Est, che mostravano sempre i buoni indiani del selvaggio West combattere contro i cattivi bianchi.

2. Un Paese libero

I russi avevano un’altra immagine dell’America durante la Guerra d’Indipendenza. I primi rivoluzionari russi si ispirarono a quella guerra e parlavano dell’America come di un esempio di libertà e di autogoverno.

Gli anni della Guerra civile americana (1861-1865) sono probabilmente stati il periodo di rapporti più buoni tra i due Paesi: la Russia sostenne i nordisti e, nel 1867, vendette agli Usa l’Alaska come atto di amicizia.

Quell’immagine di Paese della libertà non scomparve fino agli anni Novanta del Novecento, quando i russi, dopo aver avuto la possibilità di incontrare degli americani in carne ed ossa e di visitare gli Stati Uniti, rimasero delusi. In quel momento di disincanto, apparve chiaro che l’America non era un posto così libero, come si immaginava prima.

3. Il Paese del progresso tecnologico

La prima ferrovia russa, 1862. Fonte: immagini d’archivioLa prima ferrovia russa, 1862. Fonte: immagini d’archivio

Gli Stati Uniti sono sempre stati un modello per gli ingegneri russi. Ad esempio, durante il regno di Nicola I, esperti russi viaggiarono in largo e in lungo per l’America, studiando le sue ferrovie e venne poi deciso di costruire il sistema ferroviario russo sul modello di quello americano, con uno scartamento più largo rispetto a quello europeo. Nicola I chiamò in Russia ingegneri americani come consiglieri anche per la costruzione della prima ferrovia tra San Pietroburgo e Mosca.

Gli americani vennero inoltre invitati per costruire le linee telegrafiche, e i produttori di armi statunitensi, in particolare Samuel Colt, aiutarono la Russia durante la Guerra di Crimea del 1853-56.

Gli ingegneri americani hanno poi avuto parte attiva nel processo di industrializzazione della Russia, costruendo centrali idroelettriche e fabbriche. La più famosa società americana in Russia era quella di macchine da cucire Singer, con una grandissima fabbrica a Podolsk, poco fuori di Mosca.

Pubblicità delle macchine da cucire Singer. Russia, primi del Novecento. Fonte: Biblioteca di Stato russaPubblicità delle macchine da cucire Singer. Russia, primi del Novecento. Fonte: Biblioteca di Stato russa

Anche i leader sovietici hanno preso molto in prestito dall’America. Ad esempio, durante la sua visita negli Usa, Nikita Khrushchёv rimase ossessionato dal mais e al suo ritorno dette ordine di coltivare granturco in migliaia di aziende agricole dell’Urss.

4. Un pericolo mortale

Ma tra i russi di oggi, l’immagine più forte dell’America è quella formatasi nel XX secolo, di nemico nella Guerra fredda. Le istituzioni culturali erano impegnate a creare e sostenere questa visione, soprattutto con libri e film. Nonostante il fatto che l’America fosse alleato dell’Urss nella lotta contro i nazisti, la propaganda di Stato, nel dopoguerra, riuscì rapidamente a far cambiare l’immagine degli Usa nelle menti del popolo sovietico.

Mentre il governo sovietico cercava di stabilizzare il proprio paese, l’America era sempre più percepita come una minaccia destabilizzante.

Questo articolo si basa sui materiali pubblicati originariamente in russo da Arzamas

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