Papa Francesco riceve il Presidente russo Vladimir Putin in Vaticano (Foto: Reuters/Vostock Photo)
Era il 25 novembre del 1961. E sulla scrivania di Papa Giovanni XXIII venne recapitato un telegramma. Portava gli auguri per il compleanno del Pontefice. E la firma del segretario del Pcus, Nikita Krusciov.
Da quel giorno sono trascorsi esattamente 52 anni. E oggi, 25 novembre, il capo del Cremlino Vladimir Putin si appresta a tornare a Roma, per una visita al Papa che tutti hanno già definito “storica”.
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La stretta di mano tra Putin e Bergoglio |
Accompagnato da undici ministri, scortato da un corteo blindato di 50 auto e seguito da cinque aerei, durante la sua visita in Italia il Presidente russo - che incontrerà anche il premier Enrico Letta e il presidente Napolitano - firmerà sette accordi istituzionali e prenderà visione di venti documenti commerciali.
Ma gli occhi di tutto il mondo, e in particolar modo della Chiesa Cattolica e di quella Ortodossa, sono puntati sul faccia a faccia con Bergoglio. Si tratta della quarta visita del Capo del Cremlino in Vaticano: in passato si era recato da Giovanni Paolo II nel 2000 e nel 2003, e da Benedetto XVI nel 2007.
Durante il colloquio con Papa Francesco, Putin parlerà di Siria, Iraq, Terra Santa, e delle relazioni tra le due Chiese.
E anche se non è previsto alcun messaggio da parte del Patriarca Kirill, la Chiesa ortodossa ha espresso l’auspicio che questa visita possa rafforzare le relazioni tra le due realtà. Magari in previsione del tanto atteso viaggio del Papa a Mosca, così voluto da Giovanni Paolo II.
"Nulla impedisce l'incontro tra il Papa e il Patriarca"
Solo pochi giorni fa, infatti, il metropolita Hilarion aveva ipotizzato un incontro tra i capi delle due Chiese, magari in un territorio neutro.
“Durante il colloquio con il Papa, Putin sottolineerà l’importanza di salvaguardare i diritti dei cristiani nel mondo”, ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Yuri Ushakov, ripreso da Itar Tass.
L’agenda di Putin prevede anche un incontro privato con Romano Prodi e Silvio Berlusconi e la cena al Quirinale con Giorgio Napolitano, prima di volare a Trieste dove, il 26 novembre 2013, si terrà il vertice italo-russo con il premier Enrico Letta.
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