Le carte da gioco più popolari della Russia? Sono di epoca imperiale!

Dominio pubblico
Le disegnò Adolf Charlemagne, l’artista di discendenza francese che è anche autore dello stemma di Stato russo con l’aquila bicipite. E non uscirono di produzione nemmeno in epoca sovietica

Anche se non siete assidui giocatori di carte, se siete stati in Russia è comunque probabile che abbiate visto il mazzo detto “atlásnyj” (“satinato”).

Questo set di carte fu disegnato negli anni Sessanta dell’Ottocento dal pittore Adolf Charlemagne (1826-1901), nipote dello scultore francese Jean Baptiste Charlemagne-Baudet, emigrato in Russia ancora ai tempi di Caterina la Grande.

Prese ispirazione da un mazzo di carte francesi, ma modificò alcuni elementi, semplificando il disegno. Su alcune carte Charlemagne aggiunse addirittura degli elementi puramente russi, come, ad esempio, l’aquila bicipite sullo scudo del fante di cuori. A proposito, proprio Charlemagne fu l’autore dello stemma ufficiale dell’Impero Russo.

Inizialmente il mazzo di Charlemagne si chiamava “satinato” perché stampato su carta di alta qualità che, inoltre, veniva trattata con talco e sapone. Le carte erano lucenti e si prestavano perfettamente a essere mescolate. Più tardi si cominciò a stampare questo set anche su carta di qualità più bassa, ma la definitizone “satinato” si associava ormai ai disegni di Adolf Charlemagne.

Nell’Impero Russo la stampa delle carte da gioco era un monopolio dello Stato, per questo fu aperta un’apposita Fabbrica Imperiale per la stampa di carte da gioco. Gli incassi delle vendite venivano passati alla fondazione di beneficenza, gestita dall’imperatore. Il logo della fondazione era stampato sull’asso di quadri.

Per quanto possa sembrare strano, anche dopo la Rivoluzione del 1917 le carte di Charlemagne continuarono a essere stampate. Tuttavia, tutti gli attributi imperiali furono rimossi. La dicitura “carte satinate” per indicare quelle di massima qualità è tutt’ora in uso.

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