Così un calciatore russo non vedente è diventato una star di TikTok e di YouTube

Nikolaj Sokolov; Anderi Kuklin
Andrej Kuklin è attaccante della nazionale russa di Calcio a 5 per ciechi, ma ora è anche un blogger molto conosciuto. Ogni giorno parla online della sua vita, e questo è di grande aiuto per tante persone nelle sue condizioni

“Come fanno i ciechi a cambiare le lampadine?”. “Come scelgono i vestiti i ciechi?”. “Come tirano i rigori i calciatori ciechi?”. Sotto ogni post ci sono commenti con parole di ammirazione e sostegno: “Sei in gamba e anche il giaccone è bello”; “Non è un ragazzo, ma un sogno!”, “Gente, prendete esempio da lui!”. Andrej Kuklin, attaccante della nazionale russa di calcio a 5 per non vedenti, ha 150 mila follower su YouTube e 250 mila su TikTok. Coniuga gli studi universitari con gli allenamenti, fa in tempo a registrare brani musicali e video per le sue pagine sui social e va regolarmente online in diretta per comunicare con i suoi follower.

Come funziona il Calcio a 5 per ciechi

L’amore di Kuklin per il calcio dura da tutta la vita. Dice di tifare non per una squadra, ma per il bel gioco. Ed è contento quando i giocatori russi riescono ad avere qualche successo. Dice di essere stato di recente alla  partita di Coppa di Russia tra la Dinamo e lo Spartak: “Migliaia di spettatori sugli spalti che cantano la canzone di MakSim ‘Znaesh li ty?’! È ipnotizzante, da piangere…”.

“Gioco a calcio sin dall’infanzia: calciavo il pallone in cortile da quando avevo due o tre anni, e una volta, dal nonno, ho visto in tv la partita Zenit-Spartak e mi sono innamorato. Sono rimasto incredibilmente impressionato dal loro gioco. All’età di sei anni ho perso la vista, ma non ho smesso di giocare. E a 13 anni ho scoperto che esisteva il calcio per ciechi e ho capito che questo era per me”, dice Andrej. 

Questo gioco è stato inventato in Spagna: ci sono quattro giocatori non vedenti in campo (che comunque usano delle bende oscuranti), oltre a un portiere vedente o ipovedente, che comanda la difesa. Oltre al portiere possono parlare anche l’allenatore, che comanda il centrocampo, e un altro vedente che sta dietro la porta avversaria e guida gli attacchi. Anche l’arbitro aiuta a orientarsi. Si gioca con una palla speciale che emette un suono sferragliante e il giocatore deve annunciarsi, dicendo “voy” quando va sulla palla o verso un avversario per contrastarlo. In generale, questo calcio è uno sport non solo piuttosto rumoroso, ma anche abbastanza spettacolare. Dal 2004 è stato incluso nel programma paralimpico e sempre in quel periodo in Russia si sono svolte le prime partite di calcio per gli atleti non vedenti.

Il trasferimento a Mosca

Nonostante la perdita della vista, Andrej ha avuto un’infanzia del tutto normale: sua madre non lo limitava, gli permetteva di fare passeggiate nel cortile e giocare a calcio. Andava ad allenamenti senza essere accompagnato da nessuno, in bicicletta. Kuklin conosceva la sua città, Joshkar-Ola, come le sue tasche, e poteva facilmente arrivare dove doveva andare. Invece durante il gioco a nascondino aveva un vantaggio: intuiva dai passi che qualcuno stava correndo.

Andrej ha saputo del bastone per ciechi solo a Mosca, quando dopo essersi trasferito ha dovuto conoscere la nuova città. “Nel 2018 ero già nella squadra russa di calcio per non vedenti. L’allenatore mi ha offerto di trasferirmi nella capitale e giocare per una nuova squadra. Cos’altro è necessario per essere felice? Vivi a Mosca, studi e ti alleni”.

Si è scoperto che nessuno dei giocatori di calcio per ciechi lo aveva mai fatto prima: nel loro sport trasferimenti di squadra non c’erano mai stati. Quindi il trasferimento di Kuklin da Joshkar-Ola a Mosca è il primo del suo genere.

Essendo diventato studente del college presso l’Università Sociale Russa, ha deciso di restare a Mosca e ha trovato lavoro come fattorino. Diverse ore, tra lo studio e gli allenamenti, le dedicava alla consegna degli ordini. Tra l’altro, l’azienda non aveva idea di aver assunto un corriere non vedente! “Adesso conosco tutti i passaggi, le stazioni, le scale mobili: se ti perdi sai a chi rivolgerti”, scherza lui.

“I genitori devono credere nei loro figli”

Andrej è diventato blogger per caso: su consiglio di suo fratello ha iniziato a pubblicare cover di composizioni famose su YouTube. E poi ha caricato su TikTok un video di un allenamento: in un’ora ha ottenuto 80 mila visualizzazioni. “C’erano un sacco di commenti: come fate a giocare, passeggiare, vivere? Magari sbirciate durante il gioco? Ho cominciato a fare video in cui spiegavo come fa le varie cose un non vedente e questo è stato l’inizio di tutto”.

Andrej racconta che tra chi lo segue ci sono molti genitori di bambini non vedenti. “Li incentivo a credere nei loro figli. Recentemente a Kazan, un ragazzo non vedente e sua madre sono venuti alla nostra partita:  lui si è ispirato al mio esempio e ha iniziato a tenere la sua pagina social. Questo mi rende molto felice: significa che i miei video non sono solo una cosa da ridere, ma aiutano le persone a credere in se stesse”.

Ora Andrej frequenta l’Università economica umanitaria di Mosca, combinando studi con allenamenti, riprese di video e registrazioni in studio. In autunno è stato a Kazan e Sochi per le partite di un torneo organizzato dalla Federcalcio russa per persone con disabilità e handicap. Come membro della squadra nazionale russa di calcio a cinque per ciechi, ha vinto una competizione internazionale in Turchia. “Il calcio per me è al primo posto, poi segue la musica e tutto il resto. Sì, l’agenda è piena, ma sono contento. La cosa principale è che ci sia il desiderio, poi tutto il resto viene da sé”.

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