Perché i Ciukci si scambiavano le mogli?

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Questa usanza matrimoniale del popolo nomade della Chukotka oggi sembra bizzarra, ma nel passato aveva una serie di basi razionali e di indiscutibili vantaggi nelle difficili condizioni del Nord russo

I Ciukci, un popolo indigeno dell’Estremo Nord russo, vivono secondo la legge del levirato. Si tratta di un’usanza matrimoniale che prevede, nel caso in cui un capofamiglia muoia, che il fratello del defunto o un altro parente stretto debba prendersi cura della famiglia del morto: è obbligato a sposare la vedova e ad adottare i suoi figli.

Ma questa è solo una parte della tradizione matrimoniale dei Ciukci. Per molto tempo, infatti, il popolo ha considerato assolutamente normale il matrimonio di gruppo, e gli uomini sposati si scambiavano le mogli con gli amici più stretti o con i parenti più lontani.

Come funziona il matrimonio di gruppo 

I Ciukci la chiamano “la compagnia della moglie”: “nevtumgyt” nella loro lingua. Il succo è che gli uomini stipulavano un accordo di amicizia tra di loro, una sorta di “compagnia” o di “società” che dava a ciascuno i diritti sulla moglie dell’amico. Il contratto era organizzato più o meno come un matrimonio rituale, con benedizione di sangue e sacrifici. 

Un matrimonio di gruppo poteva coinvolgere due o più coppie. La condizione principale era che avessero un nucleo familiare separato (cioè che vivessero in accampamenti diversi), non fossero imparentati tra loro e avessero all’incirca la stessa età. I fratelli di sangue non potevano partecipare a questo scambio, così come le persone di generazioni diverse. 

Allo stesso tempo, lo scambio di mogli era relativamente raro: avveniva durante i viaggi all’accampamento del “compagno di moglie”. Ogni uomo prendeva la moglie dall’altro, viveva con lei per qualche mese e, di norma, la restituiva poi al marito (anche se c’erano casi in cui la teneva per sé). Tutti i membri di questa grande famiglia collettiva erano considerati parenti alla pari, responsabili l’uno dell’altro in egual misura, e tutti i figli nati in una “unione coniugale” di questo tipo erano considerati fratelli e sorelle, e non potevano entrare in rapporti intimi. Solo il patrimonio rimaneva separato: i figli di un matrimonio di gruppo non potevano rivendicarlo e i gli uomini con la moglie in comune non avevano invece beni in comune.

Per molto tempo, fino alla metà del XX secolo, i Ciukci hanno creduto che questa usanza matrimoniale avesse delle buone ragioni di esistere.

Una soluzione razionale 

La sopravvivenza e la continuazione della propria stirpe erano il compito principale delle società nomadi. I Ciukci sono sempre stati costretti a tirare avanti in condizioni molto dure. In questa situazione era più vantaggioso rimanere in gruppi numerosi: un gran numero di membri in una famiglia allargata aumentava le possibilità di sopravvivenza, quindi era vantaggioso per i deboli o i poveri unirsi ai più ricchi. La nascita di un bambino nella tundra era percepita dai Ciukci come una grande felicità e per loro non era così importante chi fosse il genitore biologico. Si occupavano dei figli tutti insieme, come accadeva nelle società primitive.

Scambio di merci e di influenze 

L’etnografo russo Konstantin Kuksin ha notato che tale “affratellamento” era vantaggioso per lo scambio di merci nelle difficili condizioni del Nord: la gente cercava di concludere un matrimonio collettivo con i rappresentanti di diverse “professioni”: cacciatori di mare, allevatori di cervi e così via. Ciò trasformava questa famiglia allargata in un forte conglomerato indipendente.

Gli etnografi hanno anche osservato che i Ciukci offrivano le loro mogli per la notte agli sconosciuti in cambio di alcuni oggetti (come tabacco o gioielli per la moglie) o come segno di amicizia. Allo stesso tempo, tutti gli osservatori dell’epoca notavano che la donna non era contraria a questa pratica. Sul giornale “Poljárnaja Zvezdá” (ossia: “Stella Polare”) nel 1924 furono pubblicati in diversi numeri alcuni pezzi sulla vita degli indigeni della Chukotka, dove veniva descritta l’usanza del nevtumgyt: “La loro visione dei legami familiari è molto semplice. Un ciukcio, ad esempio, offre la propria moglie a un ospite d’onore e per il tempo necessario va a passeggiare sulla riva del mare. Non hanno un atteggiamento possessivo nei confronti della moglie o del marito”. 

Un sostituto del levirato 

Le relazioni nevtumgyt erano ambite soprattutto dagli uomini che non avevano parenti di sangue più giovani in linea maschile. In caso di morte, infatti, le loro mogli e i loro figli sarebbero rimasti senza un patrono che li mantenesse. In questo senso la nevtumgyt sostituiva l’istituto del levirato: avendo intrapreso una relazione di questo tipo, una donna non sarebbe stata comunque lasciata sola con i figli in mezzo alla tundra. 

In caso di mancanza di bambini 

Una buona ragione per cui una coppia contraeva un matrimonio di gruppo è che non aveva figli propri. Se la coppia non aveva figli propri a causa di una disfunzione riproduttiva dell’uomo, la donna aveva la possibilità di rimanere incinta da altri.

“La famiglia Antaku non ha avuto figli per molto tempo. Poi è entrata in una relazione nevtumgyt con la famiglia Antolin. Da questa unione è nato un figlio, e poi altri due figli sono nati ad Antaku stesso. Quando uno dei figli di Antaku si recava da Antalin, lo accoglieva come se fosse suo figlio ed era pronto a dargli tutto ciò che desiderava. Se non fosse nato nessuno da questa unione, il legame di parentela tra queste famiglie non si sarebbe formato”, scrivono i ricercatori a proposito di un caso nel villaggio di Vaegi, nel distretto di Anadyr.

Un pool genetico sano 

Nelle piccole comunità, la creazione di un gran numero di nuove combinazioni è anche geneticamente vantaggiosa. Altrimenti, i piccoli popoli nomadi costretti a vivere in isolamento dal mondo esterno possono soffrire di problemi genetici. Per evitarlo, le società primitive si sono assicurate intuitivamente una maggiore diversità attraverso tale promiscuità. Più miste sono le coppie, più è probabile che la prole sia sana e resistente. Per lo stesso motivo, i Ciukci invitavano volentieri gli stranieri a scambiarsi le donne.

Il declino di una tradizione

Se alla fine del XIX secolo il matrimonio di gruppo rappresentava una parte significativa delle famiglie ciukci, alla metà del XX secolo questa forma di unione era scomparsa. La ragione principale è stato il passaggio dei ciukci al moderno stile di vita stanziale, la globalizzazione e lo sviluppo dell’artigianato. Molti vantaggi che la consuetudine matrimoniale offriva sono diventati semplicemente insignificanti. Ad esempio, l’allevamento delle renne nell’Estremo Nord si sviluppò in modo più intensivo rispetto alla pesca in mare, e lo scambio di mogli con coppie dove c’erano pescatori divenne diseguale e non mutualmente conveniente.

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