La macchina che garantisce la sicurezza del presidente russo si attiva mesi prima di ogni sua uscita: ogni qualvolta Putin si prepara ad apparire in pubblico, la sua squadra di bodyguard analizza ogni possibile minaccia: dal rischio attentati agli eventuali disordini sociali, fino ai disastri naturali - come terremoti e inondazioni - che rischiano di interessare la regione dove si recherà in visita.
I preparativi
Circa un mese prima della visita del presidente, i membri della sua squadra si recano sul posto per studiare il programma di sicurezza insieme alle autorità locali e controllare minuziosamente la residenza dove alloggerà il capo del Cremlino. Si assicurano che tutto sia a posto e che non ci sia niente da riparare: nell’eventualità, si occupano loro stessi di aggiustare anche una semplice maniglia difettosa, per essere sicuri che durante il soggiorno di Putin nessun tecnico o elettricista debba entrare nei suoi alloggi.
Un team di tecnici e ingegneri informatici installa i jammer (disturbatori di frequenze), ed esegue il “ping” di tutti gli smartphone e degli altri dispositivi nelle immediate vicinanze per controllare qualsiasi attività sospetta. Secondo la normativa russa, la squadra che garantisce la sicurezza del presidente ha il diritto di installare e utilizzare qualsiasi tipo di hardware e software di intercettazione, condurre perquisizioni, accedere a qualsiasi edificio e sequestrare qualsiasi veicolo; tuttavia, il sequestro di veicoli civili è consentito solo “in situazioni estreme” e fino ad ora non si sono registrati casi in cui sia stato necessario.
Al termine di questi accurati preparativi, il presidente russo arriva e la squadra di sicurezza si rimette al lavoro.
Il Servizio Federale di Protezione
Il servizio speciale responsabile della sicurezza del presidente russo si chiama Servizio Federale di Protezione (nome ufficiale in inglese, Federal Guard Service of the Russian Federation). Il personale coinvolto e la tipologia di finanziamenti sono mantenuti segreti. Secondo fonti semi-ufficiali, questa squadra sarebbe composta da 50.000 persone! Perché così tante?
Il Servizio Federale di Protezione garantisce la sicurezza non solo del presidente russo, ma anche del primo ministro (attualmente, Mikhail Mishustin), dei presidenti della Duma di Stato e del Consiglio della Federazione, dei ministri degli Affari Esteri e della Difesa, del direttore del Servizio Federale di Sicurezza, del presidente del Consiglio di Sicurezza, del capo dell'amministrazione presidenziale e dei suoi vice, e del presidente della Commissione elettorale centrale.
Per gli altri funzionari, la sicurezza personale può essere concessa su ordine speciale del presidente.
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Chi sono le guardie del corpo di Putin
All'interno del Servizio di Sicurezza Federale, c’è un'unità speciale che assicura la sicurezza personale del presidente. Sorprendentemente, i requisiti per ricoprire questa posizione non prevedono una vera e propria esperienza di guerra. “È improbabile che la guardia di sicurezza del presidente debba organizzare imboscate su sentieri di montagna o lanciarsi con il paracadute - dice un ex dipendente della sicurezza del presidente -. L'esperienza di combattimento è utile, ma spesso non è applicabile nel nostro lavoro. Durante la guerra, si attacca. E una guardia del corpo dovrebbe proteggere il funzionario solo da qualcuno di invisibile”.
È questo il motivo per cui gli ex agenti di polizia non sono adatti a questo lavoro: vengono addestrati a catturare; mentre per le guardie del corpo del presidente, la vera priorità è garantire la sicurezza del capo del Cremlino, non catturare l’aggressore. La guardia del corpo deve avere una “psicologia operativa”, il che significa essere in grado di anticipare e prevenire le minacce, senza essere notati.
Altri requisiti importanti per ricoprire l’incarico: i candidati devono avere meno di 35 anni, un'altezza tra i 175 e i 190 cm e un peso compreso tra i 75 e i 90 kg.
Le guardie personali del presidente devono inoltre conoscere le lingue straniere ed essere fondamentalmente abili in politica, per capire chi si avvicina al presidente e sapere come relazionarsi con queste persone. In questo video, la squadra di sicurezza chiede al campione dell'MMA Conor McGregor di togliere la mano dalla spalla di Putin.
Le guardie del presidente hanno un’elevata resistenza: vengono addestrate a sopportare il freddo intenso indossando cappotti leggeri (capi più pesanti rischiano di ostacolare i loro movimenti) e a non sudare con il caldo. Secondo alcuni rapporti, assumerebbero medicinali per influenzare i processi fisiologici. Sono autorizzate a fumare sigarette (naturalmente non durante l’addestramento o il lavoro) per calmare lo stress. Il loro lavoro è molto stressante, per questo vengono congedate dopo i 35 anni.
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Come lavorano e quali attrezzature usano
Durante “l'azione” (il tempo trascorso in pubblico dal presidente russo), le guardie sono organizzate in quattro cerchi. Nel cerchio più vicino al presidente ci sono le sue guardie del corpo personali: uomini dall'aspetto minaccioso in abito, occhiali scuri, con un auricolare nell'orecchio e una valigia. Hanno un aspetto minaccioso per una ragione molto semplice: per gli aggressori questo è il primo segnale che il presidente è strettamente protetto.
Un altro dettaglio che caratterizza una guardia di sicurezza sono le sue mani: sono sempre davanti al corpo, con la mano sinistra spesso sollevata a metà. Si tratta di una posizione di allerta obbligatoria, perché il compito del “primo cerchio” in caso di pericolo è quello di proteggere il presidente con il proprio corpo. Guardate come reagiscono in questo video girato ad Hannover nel 2013, durante l'assalto del movimento femminista di protesta Femen:
Le valigie nelle mani di questi ragazzi non sono altro che scudi protettivi che possono essere utilizzati per riparare il presidente da eventuali proiettili. Le guardie sono armate con una pistola “Gurza” da 9 mm che può sparare fino a 40 proiettili al minuto, penetrando i giubbotti antiproiettile da una distanza di 50 metri. Tuttavia, se si verifica una sparatoria, significa che la squadra di sicurezza ha fallito: qualsiasi attacco dovrebbe essere prevenuto in anticipo. Nell’equipaggiamento si contano anche gli ombrelli di difesa rinforzati in kevlar: super robusti e in grado di proteggere dai proiettili.
Ma il ruolo più importante lo svolgono le guardie del “secondo cerchio” che, a differenza dei colleghi del “primo”, si confondono tra la folla; indossano abiti discreti per passare inosservate, e il loro compito è quello di cercare potenziali aggressori.
Il “terzo cerchio” circonda il perimetro della folla, impedendo alle persone sospette di avvicinarsi al presidente. Il “quarto cerchio” è composto dai cecchini situati sui tetti degli edifici circostanti. Ecco perché è pericoloso correre, urlare e fare movimenti sospetti vicino al presidente: in pochi secondi si rischia di avere un buco in testa.
Inoltre, durante l'apparizione del presidente in ampi spazi pubblici, potrebbero essere installati ulteriori dispositivi di protezione. In questo video, durante il quale Vladimir Putin rende omaggio al defunto sindaco di San Pietroburgo Anatolij Sobchak deponendo fiori ai piedi del suo monumento, si possono vedere degli schermi di vetro antiproiettile dietro la schiena del presidente, installati appositamente per l'occasione.
Infine, la parte più consistente dell’unità di sicurezza viaggia insieme al corteo del presidente a bordo di furgoni blindati (tra i requisiti richiesti per svolgere questo lavoro, c’è l’abilità di sostenere una guida estrema al volante). Questi uomini fanno parte delle forze speciali e sono armati di AK-47, fucili di precisione Dragunov, lanciagranate anticarro e sistemi missilistici antiaerei portatili “Osa”.
Ad ogni modo, la principale risorsa che garantisce la sicurezza del capo del Cremlino nel caso di Vladimir Putin, è il presidente stesso: avendo lavorato nei servizi segreti sovietici e russi, Putin è “un dignitario alquanto gestibile”, così come hanno dichiarato diversi ex ufficiali della sicurezza del presidente. È consapevole di essere protetto da una squadra preparata e si adegua sempre alle loro richieste.
Questo articolo si basa su varie fonti, da quelle ufficiali a interviste anonime a ex dipendenti della sicurezza presidenziale.
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