Quasi la metà dei russi (49%) sostiene che nella loro città ci siano “abbastanza” stranieri; nel 2013 lo pensava il 56% della popolazione; solo il 25% invece sostiene che siano “pochi” i lavoratori provenienti da altri paesi (nel 2013 la percentuale era pari al 19%); secondo il 12% degli intervistati, invece, “non ce ne sono” (il 16% nel 2013). Sono i dati pubblicati da un recente sondaggio condotto dal Fondo di Opinione Pubblica (FOM). Ma come sono visti gli stranieri dai russi?
Il 42% degli intervistati parla di relazioni “abbastanza buone” tra gli immigrati e i locali, mentre il 23% le definisce “piuttosto cattive”; è interessante notare come si sta registrando un cambiamento di tendenze, visto che all’epoca le percentuali erano rispettivamente del 26 e 29%.
Inoltre, il 39% della popolazione sostiene che i lavoratori immigrati apportino benefici alla città (il 14% crede che apportino solo cose positive, il 25% invece ritiene che apportino sia cose positive che negative); mentre il 17% dice che compromettono in peggio la società (secondo il 5% apportano cose negative, secondo il 12% più cose negative che positive).
L’idea secondo cui gli immigrati “ruberebbero” il posto di lavoro ai residenti locali è condivisa dal 35% degli intervistati (nel 2018 era il 39%), mentre il 55% non condivide affatto questa teoria (49% nel 2018).
Infine, secondo il 26% dei russi la pandemia da Covid-19 avrebbe ridotto il numero di immigrati nelle città. Il 16% al contrario sostiene di vedere più stranieri, mentre il 38% dice di percepirne una quantità invariata. Al di là di ciò, l’84% degli intervistati è d’accordo sul fatto che i lavoratori immigrati hanno diritto a essere vaccinati alle stesse condizioni dei russi; si dice contrario invece l’8% degli intervistati.
Il sondaggio è stato condotto tra il 23 e il 25 luglio 2021 su un campione di 1.500 persone.
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