Tutto sembra diverso quando sei appeso a testa in giù e cerchi di liberarti da una camicia di forza in 15 secondi, i volti del pubblico sono nascosti nell’oscurità e una luce intensa proviene da diversi proiettori ad alta potenza che circondano il palco, la musica è alta e aumenta la suspense, e vedi tutto sottosopra. Queste sono le normali condizioni di lavoro per un illusionista durante uno spettacolo.
Durante una delle sue esibizioni, il 26 maggio 2018, l’allora trentatreenne Sergej Vorontsov voleva rendere omaggio al celebre illusionista austro-ungarico naturalizzato statunitense Harry Houdini (1874-1926), cercando di ripetere un suo trucco di fuga. Il numero iniziò bene e Vorontsov riuscì a liberarsi rapidamente dalle catene. Gettò via la camicia di forza, fece una breve pausa, ringraziando gli spettatori per i loro applausi, e iniziò a contorcersi per liberarsi le gambe. Tuttavia, qualcosa andò storto e cadde rovinosamente. Avrebbe potuto essere l’ultimo spettacolo di Sergej.
All’ultimo momento, cadendo riuscì a cambiare posizione e rimediò solo con una frattura al tallone. L’operazione gli ha ha lasciato tre ferri ortopedici nella gamba, e a volte Sergej cammina ancora zoppicando, soprattutto quando è stanco. La riabilitazione ha richiesto diversi mesi.
“Tutti mi chiedevano se avrei smesso. Sarebbe comprensibile se stessimo parlando di buon senso, ma dato che si tratta di creatività, e dello scopo della mia vita… non ci penso nemmeno. Quando salgo sul palco, non provo dolore o agitazione, blocco solo la mia paura. Durante il grande spettacolo di Mosca in programma ad ottobre, ripeterò quel numero che mi costò l’infortunio”, ci dice Vorontsov.
Sergej indossa lo stesso abbigliamento sia sul palco che nella vita reale: una giacca di pelle da rocker, una maglietta nera e jeans con stampe e decorazioni di teschi. Gli occhi truccati di nero, è alto e con i capelli lunghi, e tutto questo rende il suo aspetto misterioso e cupo.
Il suo look rock gotico è in contrasto con il suo carattere gentile. Sergej parla della sua recente vacanza a Dubai, dove è andato con sua madre, del cibo per animali randagi che tiene in macchina; della sua personalità chiusa e della difficoltà di aprirsi con gli sconosciuti. Ma i suoi occhi si illuminano e inizia a gesticolare a più non posso quando parla di lavoro: i trucchi che ha inventato, gli spettacoli che ha progettato, quelli che ha già realizzato.
Sergej ha deciso che avrebbe fatto il mago all’età di cinque anni, dopo aver visto uno spettacolo al circo. Nella sua adolescenza, conobbe Emil Kio jr. (1938-), uno dei più famosi prestigiatori sovietici di un’antica dinastia circense, e gli chiese di essere il suo mentore. Kio e Vladimir Rudnev, allora presidente dell’Associazione russa dei maghi, hanno dato a Sergej le basi della professione. Non ha mai frequentato una scuola professionale di arti circensi e ha invece conseguito una laurea in giurisprudenza. Tuttavia, non ha mai intrapreso la carriera legale.
Ha iniziato a esibirsi con trucchi e illusionismi alle feste aziendali, in Russia molto comuni e note con il nome di “korporatìv”. Tuttavia, sognava un grande spettacolo tutto suo, ispirato a David Copperfield (1956) e ad altri famosi illusionisti americani che guardava da bambino.
Ha lavorato al suo grande spettacolo per sette anni, realizzando gli oggetti di scena e provando i dettagli più e più volte. Per coprire le spese, Sergej ha continuato a fare lavori occasionali.
Lungo la difficile strada di preparazione del suo spettacolo, Sergej ha ottenuto i suoi primi cinque minuti di fama diventando il primo e unico illusionista a prendere parte all’Eurovision Song Contest, nel 2011. Ha creato una performance con la cantante croata Daria Kinzer.
“Sognavo da molto tempo di esibirmi all’Eurovision Song Contest, dato che è uno degli spettacoli più famosi e spettacolari al mondo, al di là di quello che dicono i critici. Quindi, ho creato diverse idee per le performance delle canzoni e le ho inviate a diversi Paesi. La Croazia si è subito interessata e mi ha invitato a creare uno show. La cantante croata è venuta a Mosca per prepararsi allo spettacolo. Ho creato questo pezzo in meno di un mese; è stato molto difficile. Ho letteralmente lavorato giorno e notte, e ho finito solo il giorno dello spettacolo”, spiega l’illusionista.
Sergej non vede il suo lavoro come un business. Al momento, mette tutti i suoi soldi e i suoi sforzi nel nuovo spettacolo, e non è sicuro neanche di poter andare in pari. Ma non è questione di profitto; è creare un grande spettacolo ciò che gli dà un senso di vera soddisfazione. Cerca di acquistare i migliori materiali e macchinari per i suoi trucchi e di scegliere un design insolito per gli oggetti di scena.
Sergej si esibisce 6-10 volte al mese in Russia e vuole anche adattare il suo spettacolo per un tour internazionale, che è economicamente e logisticamente impegnativo visto che gli oggetti di scena pesano circa cinque tonnellate.
Quest’anno Sergej ha aggiunto al suo spettacolo una serie di tributi a Harry Houdini.
“Ripeterò il trucco della camicia di forza, che mi è costato la gamba rotta, e ne eseguo uno nuovo dove mi libero dai ceppi, con sei seghe circolari appese su di me”.
Parlando di sicurezza, Sergej esita: “No, in realtà non prendo alcuna misura di sicurezza, perché non è possibile. Le seghe circolari sono reali; chiunque può venire a toccare tutto… In un trucco unico gli spettatori possono persino portare loro lucchetti. Se un giorno mi succederà qualcosa… beh, immagino, sia una questione di destino. Cerco di provare molto per evitare problemi, per controllare tutto fino all’ultimo secondo, in modo che tutto sia spettacolare ma sicuro per me”.
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