Lavoretti per la scuola? In Russia è nato un vero mercato di chi li fa al posto di bimbi e genitori

"Iz loskutov.ru"
Sempre meno mamme e papà hanno voglia e tempo per mettersi con i figli a realizzare quei manufatti (spesso di pigne) richiesti dalle maestre, soprattutto per le feste. Così aumentano le persone che se ne occupano in cambio di soldi, anche se la cosa apre qualche domanda di carattere educativo

L’orologio segna quasi la mezzanotte. Un bambino assonnato appare alla porta della camera dei genitori con una notizia choc: si è appena ricordato che doveva fare per la scuola, e consegnarlo domattina, una tipica sculturina di pigne. Qui inizia il caos: i genitori frugano freneticamente tra le scatole alla ricerca di plastilina e colla, cercano su Google minimarket con articoli di cancelleria che siano aperti ventiquattr’ore su ventiquattro, o si precipitano al parco più vicino, con una pila in mano, per raccogliere le pigne.

È una situazione ben nota a ogni famiglia russa. “Alle 2 del mattino mi ricordai che avevo bisogno del tessuto per il mio grembiule da lavoro”, scrive @marslegend7.

“A me accadde in terza elementare. Era inverno, faceva un gran freddo, ero quasi l’una del mattino. Mi alzai e andai a svegliare mia madre, dicendole che mi ero dimenticata di fare un riccio. Lei mandò i miei fratelli in strada a cercare pigne e foglie”, ricorda @azizanurlybek. I Tiktoker hanno preso in giro questa situazione innumerevoli volte, e ogni volta questi video raccolgono centinaia di commenti empatici. Compiti scolastici creativi che sono stati dimenticati e di cui ci si è ricordati all’ultimo momento, sono il dolore comune di tutti i genitori con bambino studia alle elementari.

In Russia, tuttavia, c’è ora chi è pronto a salvarli dietro il pagamento di una somma. Questi “artigiani”, che realizzano i tipici manufatti di pigne tradizionalmente richieste ai bambini, possono essere trovati sempre più facilmente su appositi siti o sui social network. Realizzano al posto del bambino e dei suoi genitori una casa di ghiande, un disegno sul tema dell’inverno e altri compiti creativi. Ci sono opere già pronte, che possono essere acquistate con un semplice clic, lavori su ordinazione, e anche solo kit di materiali, se non volete fare la fatica di andare a procacciarvi, nella foresta o in qualche parco cittadino, pigne, foglie autunnali o corteccia…

I prezzi per un lavoretto di questo tipo variano notevolmente: un semplicissimo omino di ghiande costa appena 50 rubli (0,55 euro), un complesso modellino del sistema solare 5.000 rubli (55 euro) e il diorama elaborato di una chiesa ortodossa con tanto di processione natalizia 15.000 rubli (165 euro)!

Chi è che svolge un lavoro simile

“Prima di iniziare a vendere prodotti artigianali di questo tipo, ho fatto una ricerca di mercato per  capire se c’era davvero richiesta. Ho trovato un paio di negozi online, ho letto le recensioni, mi sono resa conto le persone compravano questi oggetti. Ne ho realizzati un paio, e ho caricato online alcuni lavori che avevo fatto con i miei figli… È così che è iniziato tutto”, racconta la moscovita Marija Dugova a Russia Beyond.

Da oltre 12 anni realizza patchwork; questo è il suo lavoro principale. “Ma questo tipo di prodotto non ha una domanda stagionale, mentre stavo cercando opzioni che avessero una domanda e un’offerta molto forte concentrata in un periodo preciso e ristretto di tempo. Ho due figli, uno di 10 anni, l’altro di 6. Vinciamo sempre dei premi a scuola con queste creazioni”, racconta Marija.

Spesso le madri si rivolgono a lei a tarda sera, quando si rendono conto che altrimenti dovranno passare metà della notte per realizzare in extremis il lavoretto richiesto dalle maestre. Ci sono molti ordini soprattutto prima delle feste, in particolare per quelle di Capodanno e alla vigilia dell’8 marzo, festa delle donne. Marija non richiede una tariffa doppia per l’urgenza, ma molti suoi “colleghi” lo fanno. La maggior parte di loro è donna e ha iniziato questo business durante il congedo di maternità.

“Facevo questi lavoretti artigianali con i miei figli, quando la scuola ce lo chiedeva. Poi, altre madri con cui chiacchieravo al parco giochi hanno iniziato a chiedermi: ‘Fai anche il mio’, per favore. Io dicevo di no, spiegando che ci vuole tempo e denaro. ‘Pagherò tutto’, hanno cominciato a dirmi. Prima l’ho fatto per queste mamme e le loro amiche, poi ho deciso di postare un paio di lavori in rete”, racconta Tatjana, che lavora come fioraia in un hotel, ma in passato ha fatto la maestra alle elementari e ha visto un sacco di lavori dei bambini.

“Credetemi, ti accorgi immediatamente di cosa hanno fatto i bimbi, cosa i genitori, e cosa è stato comprato”, assicura Marija. Un bambino porta un modellino dettagliato del sistema solare con oggetti dinamici e l’altro un semplice razzo ritagliato di cartone. Ma nessuno, negli asili e nelle scuole elementari, si fa problemi per questi “falsi” e per gli “aiutini” dei genitori.

Un’esperienza traumatica o un momento familiare importante?

“Grazie mille! Ottimo lavoro! Domani andiamo all’asilo con questo manufatto))”

“Tutto bene, abbiamo conquistato il primo posto a scuola!”

“Grazie mille. Ho preso un bel cinque” (che nella scala dei voti russi corrisponde al massimo; come un “bel dieci” in Italia, ndr). 

Recensioni di complimenti e ringraziamenti per il lavoro di questi artigiani confermano che la domanda per questi oggetti è alta. Vincere una competizione scolastica, prendere un buon voto, risparmiare ai genitori la seccatura: alcuni potrebbero pensare che questo sia diseducativo, ma Marija dice di capire bene i suoi clienti. Alla domanda sul perché i genitori facciano così risponde: “Per il bene dei bambini. Non potete neanche immaginare quanta felicità ci sia negli occhi di un bambino quando porta con sé un manufatto e gli adulti lodano lui e la sua mamma. Questo è un momento psicologicamente importante. E anche la psicologia di un adulto che compra queste opere, invece di farle, è semplice: ‘Non ho tempo, non posso farcela da solo, ma non posso offendere mio figlio, e devo aiutarlo in qualche modo’”.

“Ma i bambini sono molto sinceri, e quasi sempre raccontano da dove proviene il lavoretto esposto, e in quale parte dell’opera sono stati coinvolti”, dice Tatjana, che a differenza di altri colleghi del settore considera etico solo vendere semilavorati, in modo che i clienti possano poi finire l’opera da soli con i loro bambini.


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