Covid: Fra restrizioni e smart working, come cambia la vita a Mosca al tempo della seconda ondata

Controlli all'ingresso della metropolitana di Mosca

Controlli all'ingresso della metropolitana di Mosca

Kirill Kukhmar/TASS
Aumentano i contagi nella capitale russa, arrivati a picchi di 15.000 nuove infezioni al giorno. Per contenere il virus, il sindaco ha emanato nuovi provvedimenti, generando lo scontento di molti

Da 5.000 a 15.000: è la crescita dei contagi da covid-19 registrata da settembre a ottobre 2020 in Russia. In un solo mese i numeri sono triplicati. E l’epicentro resta sempre Mosca, dove è stato rilevato il 30% delle infezioni. Per frenare il virus il sindaco della capitale Sergej Sobyanin ha imposto nuove restrizioni. Ma non tutti i residenti si dicono contenti, e denunciano una certa difficoltà nel rispettare le nuove regole. 

“Credete seriamente che questo pezzo di straccio sul vostro muso fermerà il virus? Per vostra informazione, nemmeno un preservativo può prevenire alcuni virus e questa è solo una mascherina facciale”; “Prenderò a pugni i controllori se cercheranno di acciuffarmi. Non dovete dare né mostrare in alcun modo il vostro documento d’identità. Solo in una stazione di polizia. Cercate di scappare. Ma prima sputategli addosso”; “Dio non voglia che ti ammali. Ma se ti capiterà di prendere il virus, vedrai che orribile incubo! Io l’ho preso, non vi dico che sofferenza. Non siate negazionisti: indossate i guanti”. 

Sono solo alcuni dei tanti commenti scritti dai moscoviti nella chat del canale di notizie “Baza” di Telegram il 16 ottobre 2020. Le reazioni sono arrivate da quando è stato reintrodotto l’obbligo di indossare guanti e mascherina a bordo dei mezzi pubblici della città. In totale, il sindaco ha reintrodotto più di una decina di limitazioni. 

I locali della movida notturna

Una delle principali restrizioni riguarda i bar, le discoteche e i locali notturni di Mosca: dal 19 ottobre 2020 il personale e i clienti possono entrare solo previa registrazione del proprio numero di telefono. Nella Regione di Mosca, invece, le porte dei luoghi di intrattenimento dovranno restare chiuse da mezzanotte alle 8 del mattino. 

Il codice QR da scannerizzare all'ingresso del bar

“Entrando nei locali, i clienti dovranno scansionare un codice QR o inviare un SMS a un numero speciale”, ha spiegato il sindaco Sergej Sobyanin sul proprio blog: se si registra un caso di positività fra i clienti, sarà possibile avvertire tutti gli altri avventori del locale, che saranno sottoposti al test. 

Negative le reazioni di buona parte della cittadinanza. “E poi? Obbligo di video sorveglianza nei bagni?”, ha tuonato qualcuno commentando il post del sindaco pubblicato sul social network russo VKontakte.

La scuola 

Sobyanin ha poi prolungato le vacanze scolastiche di metà trimestre portandole da una a due settimane. E così i ragazzi come Alevtina (16 anni, all’ultimo anno di scuola superiore) hanno più tempo per fare qualche lavoretto part-time o bighellonare per le strade, come denuncia la madre della ragazza, da aprile 2020 costretta a seguire le lezioni a distanza. “Mia figlia non sta studiando per niente. Esce tutto il tempo, proprio come stanno facendo tutti i ragazzi della sua età”, si lamenta la madre della giovane.

Per incentivare i ragazzi a stare a casa, il sindaco di Mosca ha bloccato fino al 18 ottobre le tessere studentesche del trasporto pubblico; disattivate temporaneamente anche le carte dei mezzi pubblici degli over 65. 

Mosca, misurazione della temperatura corporea all'ingresso della Scuola N. 1392 intitolata a

“Mia figlia frequenta l’università nella Regione di Mosca. E lì non hanno spostato le lezioni a distanza, perciò adesso si ritrova a dover acquistare un biglietto a prezzo intero, anche se avrebbe diritto alla tariffa agevolata prevista per gli studenti! Chi ci rimborserà queste spese?”, dice Galina Itskova, madre di tre figli. Il suo stipendio mensile è di 10.560 rubli (136 dollari). Ha presentato un reclamo, ma non ha mai ottenuto risposta. 

Fermo anche lo sport di gruppo. E alcuni club sono passati alle lezioni online. “I miei figli, di 6 e 7 anni, sono appassionati di karate - racconta Natalia Shipova, madre single di quattro ragazzi -. Ogni giorno i maestri mostrano loro via webcam gli esercizi da fare. Spostiamo il tavolo e il divano di casa, e io continuo a lavorare sulla mia scrivania con loro che fanno baccano vicino a me”. 

Niente mascherine e distanze di sicurezza assenti fra i ragazzi di Mosca. Nella foto, il parco Muzeon della capitale

“Per i ragazzi si tratta di un anno sprecato - aggiunge -. È difficile non lasciarsi trascinare dall’emotività. Questa situazione ci sta generando disperazione e sgomento”.

Lo smart working

La nuova normativa impone alle aziende di attivare lo smart working per almeno il 30% dei propri dipendenti. Fra loro c’è Igor, ricercatore di un centro scientifico di Mosca. Ma ogni volta che si siede per mettersi a lavorare, dice, viene distratto dal rumore proveniente dalla strada e dall’odore di benzina che entra dalle finestre. “Hanno anche aumentato il riscaldamento, portandolo a più di 20°C (ricordiamo che il riscaldamento in Russia è centralizzato, come abbiamo spiegato qui ), e non c’è aria! Se volete che le persone lavorino da casa, almeno fatele lavorare in condizioni decenti”, tuona Igor. 

Mosca. Il direttore di un'azienda di sviluppo di applicazioni mobili coordina a distanza il lavoro dei suoi dipendenti

Le imprese rischiano una multa di 300.000 rubli (3.850 dollari) se non rispettano la regola dello smart working, che può arrivare a 1 milione di rubli (2.826 dollari) se un dipendente si ammala. Larisa Martynenko, proprietaria di una piccola azienda di vendita al dettaglio, non sa chi mandare a casa: ha pochi dipendenti e uno di loro svolge buona parte delle mansioni. “Come si fa a sistemare i prodotti sugli scaffali, a servire i clienti e a stare in cassa da casa? Cosa dovrebbero fare le piccole imprese del commercio? Ci faranno la multa?”, chiede Larisa sulla pagina personale di VKontakte del sindaco.

L'ufficio del sindaco ha inoltre chiesto alle aziende, dal 12 ottobre, di dichiarare settimanalmente il numero di telefono, la targa del veicolo e il numero della carta del trasporto pubblico del personale che lavora da casa. La mancata osservanza comporta una multa variabile da 30.000 a 50.000 rubli per gli imprenditori privati (385-642 dollari), e da 100.000 a 300.000 rubli (1.283-3.850 dollari) per le aziende.

“Le informazioni non vengono raccolte per monitorare gli spostamenti o la posizione specifica di un dipendente - ha chiarito il vice capo del Dipartimento IT della Città di Mosca, Dmitrij Ivanov -. I dati sono necessari per monitorare la variazione dei flussi complessivi di passeggeri e l'efficacia delle misure adottate dai datori di lavoro nell’ambito dello smart working”. Tuttavia, non tutti i residenti si fidano di questa dichiarazione.

Le scrivanie vuote dell'ufficio di Unilever

“Il nostro personale è composto da muratori, addetti alle pulizie e impiegati che non possono lavorare da casa”, lamenta Elena (il cui nome è stato cambiato per sua volontà). Elena lavora come contabile in una piccola azienda che costruisce garage. “Inoltre, il sito internet Mos.ru, attraverso il quale dovremmo fornire queste liste, non funziona: i server sono fuori uso (il blackout è avvenuto il 12 ottobre 2020, ndr). Stiamo pensando di non dichiarare le vere liste dei veicoli del personale per evitare di farle rintracciare, e poi vedremo cosa succederà”.

Russia Beyond ha inviato la richiesta di un commento all'ufficio del sindaco di Mosca. Al momento della pubblicazione di questo articolo, non è pervenuta alcuna risposta.

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