L’Italia offre aiuto alla Russia nella lotta al coronavirus

Reuters
Il contingente russo inviato in Italia alla fine di marzo torna in patria e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini offre il proprio sostegno a Mosca, colpita da un numero sempre più alto di contagi

La missione è finita, si torna a casa. Dopo la fatica, la paura e la stanchezza, il contingente russo inviato in Italia alla fine di marzo per combattere il Covid-19 fa rientro in patria. E con i saluti, arriva il momento di ricambiare il favore: il ministro italiano della Difesa Lorenzo Guerini ha infatti offerto aiuto a Mosca nella lotta al virus. La notizia è stata data dopo il colloquio telefonico avvenuto con il collega Sergej Shoigu, che Guerini ha ringraziato personalmente per il “professionale operato degli otto team di medici russi impiegati presso l’ospedale da campo di Bergamo, una delle località più duramente colpite dalla pandemia, e per le attività di bonifica svolte dal vostro team insieme ai nostri militari del 7° reggimento CBRN Cremona, che hanno riscosso un sincero apprezzamento presso le comunità locali delle province di Bergamo e Brescia”, così come si legge in una nota del dicastero. 

Al termine del colloquio, il ministro italiano ha offerto al collega “supporto alla Federazione Russa attraverso la condivisione delle lezioni apprese e delle esperienze maturate sin qui nella gestione dell’emergenza, analogamente a quanto già stiamo facendo con gli altri Paesi con cui collaboriamo”.

Arrivati a Bergamo tra il 20 e il 25 marzo, gli specialisti russi hanno dato un grosso aiuto nelle zone più colpite dal virus, realizzando importanti operazioni di sanificazione nelle case di riposo e nelle residenze per anziani, i luoghi dove il coronavirus ha fatto più vittime; una parte del contingente ha inoltre prestato servizio nell'ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo e nell'ospedale Papa Giovanni XXIII. 

“Un ringraziamento doveroso a chi è intervenuto a darci una mano nel momento della difficoltà veramente più estrema: essere venuti in quel preciso frangente è stata una dimostrazione di amicizia e di un importante aiuto morale”, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana durante la cerimonia di saluto del contingente russo.

Le operazioni di rientro sono iniziate il 7 maggio.

Con oltre 187.000 contagi, di cui quasi 99.000 nella sola Mosca, e almeno 1.723 morti, la Federazione risulta al quinto posto al mondo per numero di casi confermati (l’Italia al terzo).



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