Ma cosa ci fanno tutti questi sacerdoti russi su TikTok?

andronik.sm, batyushkaonline/tiktok.com
Da qualche mese i preti ortodossi hanno iniziato a usare molto attivamente il social network più amato dai giovani. Qualche hater che li attacca c’è, ma hanno un buon successo di visualizzazioni e di like

“Una donna con suo marito ci deve fare sesso tutte le volte che lui lo vuole. Ma voi avete solo una cosa in mente: ohi, mi ha offeso; ohi sono orgogliosa; ohi, non mi ha comprato quello che gli avevo chiesto. Voi gli uomini non li sapete amare!”, spiega infervorata una suora a un gruppo di donne. Una di queste riprende il tutto con il telefonino. 

“Quando l’uomo torna a casa, dovete togliergli le scarpe, la giacca, strisciargli ai piedi, guardargli le tonsille, dargli da mangiare, da bere e solo allora chiedergli: ‘Come stai, mio amato marito in Cristo?’”.

Questo video, pubblicato su TikTok, si è guadagnato migliaia di like e repost e nei commenti (oltre 800) è scoppiata un’accesissima discussione: alcune donne hanno elogiato la suora per il giusto consiglio, altre l’hanno accusata di volere le donne schiave e umiliate.

Questo video con in sovrimpressione la scritta “I segreti della vita familiare” è stato pubblicato sul suo canale TikTok dal sacerdote Vladislav Beregovoj, capo del dipartimento missionario della diocesi Pesochenskaja (Pesochenij zavod era il vecchio nome della città di Kirov, nella regione di Kaluga). E lui è tutt’altro che un fenomeno unico: i religiosi presenti sul social network molto popolare tra i giovani sono sempre di più: i sacerdoti russi hanno iniziato a caricare attivamente i loro video su TikTok nell’ottobre 2019. Perché lo stanno facendo e cosa li ha spinti a portare la voce del Signore in questo nuovo formato?

Brevi prediche e la vita quotidiana dei sacerdoti

Il primo popolare canale ortodosso su TikTok è apparso con il progetto “Batjushka online” (“Padre online”), in cui i sacerdoti rispondono alle domande degli utenti dei social. In uno dei video sul canale, una ragazza credente mostra come vestirsi in chiesa, e uno dei sacerdoti alla domanda “Come curare l’ansia” consiglia di accettare la volontà di Dio.

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“I sacerdoti hanno giovani che hanno battezzato e che crescono nella fede, e i giovani hanno TikTok. I partecipanti al nostro gruppo, che sono sacerdoti diventati famosi di diversi Paesi, sono stati a lungo persuasi dai loro figli e nipoti adolescenti a girare video lì. A proposito, i ragazzi aiutano attivamente i sacerdoti a modificare e montare i video e anche a girare video per i loro coetanei sul nostro canale”, racconta la fondatrice del progetto Nadezhda Zemskova.

A quanto dice, uno dei primi video ha ottenuto oltre 400 mila visualizzazioni in 24 ore.

L’autore del popolarissimo video, Svjatoslav Shevchenko della diocesi di Blagoveshchensk, si è rivelato ufficialmente essere il primo sacerdote russo ad essere sbarcato su TikTok. La brillante battuta di spirito in sovrimpressione, perde purtroppo l’efficacia del gioco di parole nella traduzione. Bisogna sapere che in russo “coccinella” si dice “bózhja koróvka”, ovvero, letteralmente “piccola vacca di Dio”. Il sacerdote pensieroso si chiede: “Gli atei dicono che Dio non esiste. Ma allora di chi è la piccola vacca?”.

“Di TikTok mi piace la brevità. La capacità di esprimere pensieri complessi in breve tempo è un segno di creatività e di talento”. È con queste parole che Shevchenko spiega il suo ingresso sul social network. “I compagni di classe di mio figlio maggiore mi rispettano, gli dicono, ‘tu hai un papà su TikTok, è figo’. Ma soprattutto, è molto facile creare contenuti al suo interno e c’è un pubblico molto attento e sincero.”

Shevchenko ha aperto un suo canale subito dopo il successo su “Batjushka online”. Lì il video che ha spaccato è stato quello in cui mostra la sua vecchia Toyota del 2007, negando così le affermazioni sulla vita lussuosa che appaiono spesso contro il clero sui social network.

In altri video, afferma che la sua croce non è affatto d’oro, fa pupazzi di neve e mangia biscotti a forma di cuore.

Un altro sacerdote, Aleksandr Mitrofanov, nei suoi video racconta le parabole, paragona il Vangelo a un paracadute, che “non ti aiuterà se non lo apri”, e commenta anche gli scandali che coinvolgono i sacerdoti.

“Se hai sentito che la stampa ha detto ancora una volta qualcosa di brutto sui sacerdoti, non stupirti. I preti sono come gli aeroplani: ne parlano solo quando cadono”, dice in uno dei suoi video, che ha ottenuto oltre 100 mila visualizzazioni.

Degli oltre 300 commenti su questo video, però, più della metà sono negativi. Il prete è accusato di ipocrisia, e la Chiesa viene definita un business.

“Tra tutti i social network, il numero maggiore di hater è concentrata proprio su TikTok”, afferma Mitrofanov. “Ma tutto ciò è dovuto all’età. I giovani imparano il mondo, sono interessati a tutto, e anche a quale sarà la nostra reazione se scrivono delle cattiverie”.

La lotta per la fede su TikTok

“L’obiettivo principale dei sacerdoti su TikTok è comunicare ai giovani i temi della fede, parlando la loro lingua”, dice la Zemskova.

Il sacerdote Svjatoslav Shevchenko si dice sicuro che con l’aiuto di TikTok si possa spiegare in modo accessibile come la pensano i credenti.

“Il mio obiettivo principale è mostrare alle persone che i preti sono persone come tutti, e che possono anche scherzare. Cerco di stimolare le persone con argomenti vari, in modo che inizino a pensare e ad analizzare. Non mi pongo l’obiettivo di convertire la gente; quello è un percorso individuale. E ogni tanto gli hater più insopportabili li trollo”, afferma Shevchenko. Secondo lui, la critica ai sacerdoti su TikTok è spesso “costruttiva”, e chi lo odia lo fa solo perché non capisce la natura e lo scopo della Chiesa.

Il sacerdote Aleksandr Mitrofanov afferma che con TikTok non solo puoi mostrare alle giovani generazioni il percorso verso Dio, ma anche togliere di mezzo alcuni stereotipi sui sacerdoti.

“Spesso le persone che criticano la Chiesa e il clero non criticano noi per come siamo davvero, ma i miti che girano su di noi. Chiedono perché i sacerdoti sono grassi, quali macchinone guidiamo, perché bisogna pagare per il battesimo. Pertanto, è importante dimostrare che se qualche aspetto negativo riguarda la Chiesa di Cristo, questo nei media è spesso iperbolizzato e in molti casi le informazioni semplicemente non sono affidabili”, dice Mitrofanov.

Nadezhda Zemskova, la fondatrice del progetto “Batjushka Online”, crede nel successo del progetto e, nonostante i commenti negativi, è fiduciosa che la presenza su TikTok porterà a risultati positivi.

“So per certo che molti amano i sacerdoti e pregano per loro! Per tanti anni, i nostri sacerdoti hanno risposto alle domande sui programmi di messaggistica, nelle trasmissioni in diretta tv e con la corrispondenza personale, e trattano tutti con gentilezza”, ha detto Zemskova. “Non starei a giudicare nessuno, e non vale la pena offendersi. E poi sapete com’è… Oggi hater e domani santo…”


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