La mia esperienza personale: ecco come mi hanno fatto il tampone per il Coronavirus

Aleksej Danichev/Sputnik
Ormai a Mosca è possibile farlo a pagamento anche per gli asintomatici che non sono stati all’estero. Chiunque sia rientrato in patria dopo lo scoppio dell’epidemia è stato invece sottoposto al test obbligatoriamente e gratuitamente

La moscovita Julia è rientrata a Mosca il 17 marzo con un volo dalla Svizzera. “Non ci hanno lasciato uscire dall’aereo fino a quando un medico specializzato non è venuto a misurarci la temperatura con una termocamera”, racconta. Tutti i voli dall’estero erano già stati riuniti per questioni di sicurezza in un solo terminal dell’aeroporto di Mosca Sheremetjevo e la fila per il controllo dei passaporti era quindi enorme. “Si era poi divisi in due canali: quelli che non erano di Mosca venivano fatti uscire dallo scalo, e gli veniva detto che sarebbero andati direttamente da loro i medici curanti del policlinico di riferimento. I moscoviti facevano invece i test direttamente senza lasciare l’aeroporto. Ogni dottore seduto a un lungo tavolo aveva due provette: un tampone con un bastoncino di cotone per il naso e uno per la gola.”

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Tre giorni dopo, Julia è stata informata che sul suo volo un passeggero era risultato contagiato, e le è stato chiesto di restare severamente a casa. “Ma io già fino ad allora non ero mai uscita, osservando scrupolosamente tutte le istruzioni delle autorità. Non mi sono messa in mutua, visto che tanto, al lavoro, eravamo passati al regime da remoto. Ma bastava che mi venisse da tossire una volta ed ero già nel panico”, racconta.

I risultati del test mi sono stati inviati il 25 marzo via e-mail con un modulo ufficiale: ero negativa! “Poi mi ha chiamato il mio policlinico di quartiere, mi hanno chiesto se ero a casa, e mi hanno detto che mi avrebbero fatto un secondo tampone. Devono venire da me oggi, nel decimo giorno. Sto aspettando”, spiega la ragazza. Se anche il secondo test sarà negativo, dal 31 marzo potrà considerarsi fuori pericolo. Ma dovrà comunque rimanere a casa, visto che vive a Mosca, dove ora l’auto isolamento domestico è obbligatorio per tutti, sul modello italiano, fino a data da definirsi (quella prima citata del 14 aprile è stata smentita).

È necessario fare il test se la persona non è stata all’estero?

Una dipendente di un’organizzazione pubblica di Mosca, Natalia Grebenjuk, ha dichiarato di essere stata sottoposta a test per il coronavirus quando ha chiamato l’ambulanza a causa di un’improvvisa temperatura molto alta.

“Dopo il lavoro, sono rientrata a casa con 39 di febbre, e mi sentivo così male che ho deciso di chiamare un medico”, afferma Natalja. La prima cosa che mi hanno chiesto è se ero da poco tornata dall’estero e ho risposto di no. Poi mi hanno chiesto se avevo incontrato qualcuno che era tornato da fuori. E uno dei miei colleghi era rientrato di recente dall’Europa, dove aveva deciso di passare le sue vacanze di marzo. Quindi, apparentemente per questo, hanno deciso di farmi il tampone”.

È arrivato un medico dell’ambulanza e mi ha preso un tampone nasale. “Il risultato è stato inviato via e-mail 5 giorni dopo”, afferma Natalja. Fortunatamente, si è rivelato negativo. “Hanno detto che era una comune infezione virale delle vie respiratorie”

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Ora Natalja è ancora in malattia: il certificato glielo hanno fatto da remoto. Ma quando è andata in clinica per farsi dichiarare chiuso il periodo di malattia e tornare al lavoro, il dottore ha detto di non pensarci nemmeno e l’ha rimandata in quarantena a casa. “E ieri mi hanno chiamato dal Rospotrebnadzor e mi hanno chiesto come stavo e se ero a casa”, dice Natalja. “Mi è stato detto di rimanere chiusa dentro fino al 4 aprile, in autoisolamento”.

Posso fare il tampone a Mosca volontariamente?

Ora i test obbligatori per il coronavirus vengono analizzati nei laboratori di Novosibirsk e del centro anti-epidemie del Rospotrebnadzor a Mosca. Questi test vengono fatti dai russi che sono rientrati dall’estero o da chi con loro è entrato in contatto. I test vengono eseguiti, per la precisione, da due a tre volte, a seconda dei sintomi della malattia.

Ma diversi laboratori privati hanno annunciato test espressi a pagamento per coloro che vogliono farsi analizzare. “Hemotest” effettua test a Mosca e in diverse città della regione (costa 1.900 rubli; 21,60 euro), e “Helix” li fa a Mosca, San Pietroburgo e Ekaterinburg (costa meno di 1.000 rubli; 11,40 euro). Entrambe le società promettono risultati in un paio di giorni. La procedura richiede 5 minuti. Le code sono piuttosto lunghe: “Questi test a pagamento vengono condotti solo sui pazienti asintomatici, cioè su coloro la cui temperatura corporea non supera i 37 gradi e per quelli che non presentano sintomi evidenti di infezione virale delle vie aeree, e non sono stati all’estero nelle ultime due settimane, né a contatto con qualcuno rientrato da fuori”, ha spiegato Helix. 

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Entrambi i laboratori hanno ricevuto i sistemi di test dal centro “Vektor” di Novosibirsk e sono accreditati dal Rospotrebnadzor. L’analisi per rilevare il coronavirus viene effettuata mediante una PCR; una reazione a catena della polimerasi. Ora la procedura è di 8-12 ore). I laboratori di Mosca promettono di fare 2.500-3.000 test al giorno. E anche nelle regioni più periferiche i centri privati si stanno preparando a lanciare test rapidi per il coronavirus nelle prossime settimane.


Coronavirus, dove fare il test a Mosca 

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