Lo scrittore e giornalista russo Mikhail Zygar si è domandato come sarebbero andate le cose se internet fosse stato inventato cento anni fa. Nel tentativo di dare una risposta a questo interrogativo, Zygar ha creato Project1917.com, "il social network dei morti". I post pubblicati sono tratti dai diari e dalle lettere di più di 3.000 persone vissute al tempo della Rivoluzione russa del 1917. Attraverso questo progetto, Zygar vuole dimostrare come uno sguardo rinnovato e attento sulla storia russa possa aiutare a costruire un futuro migliore, senza dimenticare che la storia è "solo un riflesso di ciò che sta accadendo in questo momento".
Elena Serova è la quarta donna astronauta della storia russo-sovietica. Nel 2014 è partita alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove ha trascorso 167 giorni. Serova ha spiegato cosa fanno gli astronauti il giorno prima del decollo, come trascorrono il tempo libero e come ci si sente a guardare il sole sorgere e tramontare a bordo della ISS più volte al giorno.
Il fotografo Uldus Bakhtiozina di San Pietroburgo ha iniziato la sua carriera nel 2008 con una serie di autoritratti sarcastici che ridicolizzano gli stereotipi sulla sua patria, come quei luoghi comuni secondo i quali tutti i russi amano la vodka, vendono armi e sognano di emigrare. Al TED, Bakhtiozina ha presentato il suo progetto Desperate Romantics, che descrive i problemi reali della gente comune russa e mostra come l'ironia possa abbattere gli stereotipi e aiutare a realizzare i propri sogni.
I droni hanno una cattiva reputazione, afferma il ricercatore di robotica aerea Sergej Lupashin: possono improvvisamente andare fuori controllo e cadere sulla testa di un ignaro passante; inoltre i proprietari rischiano di essere accusati di spionaggio, e devono sottostare a numerose leggi che regolano le zone dove possono e non possono volare.
Per risolvere questi problemi, Lupashin propone di legare i droni. Nel suo discorso, mostra come potrebbe apparire questo progetto e quali sarebbero i benefici.
Garry Kasparov, uno dei più grandi giocatori di scacchi di tutti i tempi, ricorda come si è sentito quando nel 1997 ha perso una partita contro il computer Deep Blue dell'IBM, progettato per giocare a scacchi. Kasparov condivide la sua visione del futuro, in cui "ogni professione dovrà fare i conti con le pressioni dettate dalla tecnologia... altrimenti significherà che l'umanità ha smesso di progredire".
"C'è una cosa che solo un umano può fare: è sognare. Allora sogniamo in grande", dice Kasparov.
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