Alla fine di aprile alcuni pescatori norvegesi hanno avvistato un beluga con un’imbracatura vicino all’isola Ingøya, nella contea di Finnmark, in Norvegia. Il cetaceo seguiva l’imbarcazione cercando di tirare alcune cinghie appese ai lati della barca e non sembrava affatto intimorito dalla presenza di esseri umani. All’imbracatura dell’animale era legata una fotocamera GoPro.
Gli ufficiali del Ministero norvegese del Commercio, dell’Industria e della Pesca sono riusciti ad avvicinarsi al beluga e a recuperare l’attrezzatura legata al muso del delfino, prima di rilasciarlo in mare aperto.
L’imbracatura riportava la scritta: “Equipment of St. Petersburg” (Attrezzatura di San Pietroburgo). E così il giornale britannico The Guardian, citando alcuni esperti norvegesi, ha ipotizzato che si potesse trattare di un’arma russa. Ma è davvero una teoria plausibile?
Foche e delfini sono stati addestrati dalla Marina russa e sovietica per poter trasferire attrezzi sott’acqua, destinati alla riparazione di barche e sottomarini. L’addestramento di questi animali a scopo bellico, impiegati dall’esercito come unità militari, è stato abbandonato ormai da tempo. Gli esperti russi spiegano infatti che si tratta di una tecnica molto costosa e poco efficace, poiché i delfini, pur essendo creature molto intelligenti, sono difficili da addestrare con precisione.
Le autorità russe e l’esercito non hanno rilasciato dichiarazioni sull’accaduto ma alcuni studiosi dell’Istituto di Ecologia ed Evoluzione A. N. Severtsov di Mosca hanno riferito alla BBC che l’esercito starebbe attualmente lavorando con una quantità ormai ridotta di delfini. Tuttavia non esistono prove del reale impiego di questi animali tra le unità militari.
Nel frattempo alcuni membri del gruppo Baza, un canale russo di Telegram, avrebbero parlato con il personale dell’impresa di San Pietroburgo che avrebbe fabbricato l’attrezzatura, i quali avrebbero confermato di aver fabbricato il prodotto, ma prima del 2010. Gli esperti di Baza fanno poi notare che questo tipo di cetacei è normalmente utilizzato per cercare e individuare imbarcazioni affondate.
E c’è chi fa notare: se si stesse addestrando questo animale a scopo militare per condurre una missione segreta, davvero si scriverebbe la città russa di provenienza?
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email