Esiste un modo di scherzare molto comune tra le persone dell’est, che consiste nell’iniziare a parlare fra loro in inglese con un forte accento russo, proprio come fanno i cattivi slavi nei film di Hollywood. Le risate sono assicurate. E di fatto, il marcato accento slavo è una delle grandi esagerazioni di Hollywood. Non del tutto infondata però.
Sapete che la maggior parte dei russi, così come gli italiani, non ha mai sentito la voce originale dei Simpson o di South Park? Mai! “Sono rimasto sconvolto quando ho sentito le voci doppiate di Homer, Marge e Bart”, ricorda Alex DeLarge, linguista che ha vissuto per un certo periodo in Russia. “La gente in Russia può guardare gli episodi di questa serie per decenni, senza mai scoprire quali sono le voci originali dei protagonisti!”.
E bisogna ammettere che è così. In Russia tutti i film, le serie tv e gli show televisivi stranieri vengono doppiati. Forse è questo uno dei motivi per cui i russi parlano così poco e male l’inglese. Il paese infatti occupa l’ultimo posto in Europa in termini di padronanza della lingua di Shakespeare (peggio solo Ucraina, Georgia e Turchia). Ma questa ovviamente non è l’unica spiegazione.
In effetti, vivere in Russia senza conoscere l’inglese non è un problema: tutti i film sono doppiati e i libri tradotti.
Chi viaggia all’estero, invece, sì deve fare i conti con l’idioma straniero: ma è un problema che riguarda ben poche persone. Il 72% della popolazione non ha nemmeno il passaporto e il 59% non ha mai messo piede fuori dall’Unione Sovietica.
Se chiedete a qualsiasi russo dove e per quanto tempo ha studiato l’inglese, la risposta probabilmente sarà sempre la stessa: “Circa otto anni a scuola, e poi all’università”. Potrà sembrare un periodo piuttosto lungo, ma alla fine il risultato per molti è lo stesso: “Si capisce qualcosa, ma non si è in grado di dire nulla”, dice Margarita Golomidova, insegnante.
Così come spiega Katerina Litvinova, che ora vive a Londra, nella maggior parte delle scuole sovietiche, e poi in quelle russe, la grammatica ha sempre avuto la priorità sulla lingua parlata. Con il risultato però che nessuno è in grado di comunicare fluentemente. “Quando ho studiato all’università MGIMO, nessuno mi ha insegnato a scrivere lettere commerciali e documenti formali”, dice.
Prima della Seconda guerra mondiale l’inglese per l’Europa continentale era meno importante del francese o del tedesco. Durante il XVIII e il XIX secolo, l’alta società russa parlava prevalentemente in francese, ma anche il tedesco godeva di ampia diffusione.
Per molti russi, la grammatica inglese è molto difficile: dimenticano o confondono gli articoli “a”, “the”, che nella loro lingua madre non esistono. Ma ciò che pesa più di tutto è il timore di commettere un errore, come se gli fosse stato detto che ciò comporterebbe conseguenze gravissime!
“Non siamo in grado di rilassarci”, spiega Olga Fedorova, dalla Russia.
Infine bisogna riconoscere che l’inglese spesso non è indispensabile ai russi nemmeno sul lavoro. “Mi sono laureata in inglese, ma devo ammettere che la Russia ha un mercato interno del lavoro talmente grande che non è necessario imparare l’inglese e andare all’estero. Semplicemente non ha senso”, conclude Inna Anisimova, direttrice dell’agenza di pr PR Partner.
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