Google in Russia ha iniziato a rimuovere dai risultati delle ricerche i link ai siti vietati da Roskomnadzor, l’Autorità federale russa per il controllo delle comunicazioni. Lo rivela il giornale Vedomosti.
La legislazione russa infatti pone un freno ai siti con contenuti che richiamano l’estremismo, l’istigazione al suicidio, la pornografia, la propaganda di droghe, il gioco d’azzardo non autorizzato e contenuti pirata.
Nel rispetto della normativa, Google ha quindi eliminato quasi il 70% delle pagine web finite sulla lista nera delle autorità, ha fatto sapere una fonte anonima interna a Google, così come si legge su Vedomosti. La notizia è stata confermata da una fonte anonima di Roskomnadzor. Al momento Google Russia non ha rilasciato commenti.
Nel frattempo un portavoce di Roskomnadzor ha fatto sapere a Ria Novosti che l’Agenzia ha avviato un “dialogo costruttivo” con Google. “Siamo molto soddisfatti del dialogo portato avanti fino ad ora”, ha detto il portavoce di Roskomnadzor, Vadim Ampelonskij.
In passato Google aveva già pagato una multa di 500.000 rubli (7.500 dollari) per non aver rispettato la normativa relativa all’eliminazione delle pagine vietate.
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