“Vi spiego perché ho lasciato l’Italia per la Russia”

Nel 2016 Axel ha deciso di intraprendere un viaggio che gli avrebbe cambiato la vita. Oggi vive a Mosca, ha imparato la lingua locale e condivide con i russi usanze e tradizioni

Il primo inverno trascorso in Russia è stato quello del 2017: dicono sia stato uno dei più freddi dell’ultimo secolo. È stata una delle esperienze più intense della mia vita e ne sono molto orgoglioso. Ho addirittura fatto il bagno nell’acqua ghiacciata, così come prevede la tradizione ortodossa per il Battesimo di Gesù. Quel giorno ero a casa, stavo ascoltando un po’ di musica, quando un amico mi ha chiamato, invitandomi a seguire le celebrazioni dell’Epifania ortodossa. Non ho esitato nemmeno un secondo, mi sono vestito e sono uscito. Una volta arrivato sul posto, ho visto un fiume ghiacciato e un sacco di gente pronta per tuffarsi, anche bambini! La temperatura era di -10 °C. 

Mi sono tuffato anche io! Appena entrato nell’acqua ho sentito una contrazione alle gambe. Mi sono immerso tre volte, come prevede la tradizione, e poi sono uscito. Mi sono sentito immediatamente avvolgere da una sensazione di tepore e relax. È stata un’esperienza eccezionale! Ma non la ripeterei: una volta è più che sufficiente

L’arrivo 

Quando sono arrivato a Mosca per la prima volta avevo 21 anni. Non mi rendevo ancora conto di come questa esperienza avrebbe cambiato il corso della mia vita. Fino a quel momento avevo studiato il russo da autodidatta, con l’aiuto di qualche libro e dei filmati che si trovano su YouTube.

Non ricordo esattamente quando è nata la mia passione per la Russia. Ma era un’idea che mi ronzava in testa da parecchio tempo. Credo che la mia passione sia nata grazie alla letteratura e alla musica di questo paese. 

E così, nel marzo 2016, mi sono detto che il modo migliore per imparare la lingua era trasferirsi in questo paese. Ho lasciato il sole dell’Italia, dove nel frattempo avevo ottenuto il diploma in Turismo, e mi sono avventurato nella fredda Russia. 

Il primo viaggio è stato con un visto valido 90 giorni, non particolarmente difficile da ottenere. All’epoca lavoravo come traduttore freelance e così avevo parecchio tempo libero per conoscere lo stile di vita e il modo di pensare dei russi.

La vita nella grande città

Mosca è molto diversa da qualsiasi altra città dove ho vissuto fino ad ora. In un luogo che ospita 12,5 milioni di persone, i ritmi sono pazzeschi! Io vengo da una piccola città del nord Italia con 80.000 persone: la gente lì ha totalmente un altro concetto di vita. Di Mosca apprezzo l’organizzazione dei trasporti pubblici, sempre puntuali, puliti e ordinati. Ma non sopporto il traffico. 

Non è stato molto difficile adattarsi. Vivo in un quartiere a nord della città; lì difficilmente la gente parla inglese e di certo non si aspetta di incrociare uno straniero. Perciò mi sono adattato allo stile di vita russo fin da subito (ad esempio, bere tè a qualsiasi ora del giorno).

Inizialmente riuscivo a dire solamente tre parole: “privet” (ciao), “spasibo” (grazie) e “ne govoru po-russki” (non parlo russo). Ma in pochi mesi la gente ha iniziato a farmi i complimenti. Certo, ho dovuto superare anche diversi ostacoli, soprattutto burocratici, oltre ad alcune differenze culturali (l’odore del cetriolo, ad esempio, continuo a non sopportarlo).

In una città gigantesca come Mosca gli orari non esistono: uffici e negozi sono aperti 24/7. Le distanze sono infinite e gli spostamenti richiedono molto tempo.

Capita che degli amici russi mi invitino a trascorrere il weekend fuori Mosca. E quando chiedo loro quanto distante è il luogo dove andiamo, la risposta è: “No, non è lontano, solo 500 km da qui”. La concezione delle distanze è del tutto nuova per me. 

Comunicare con i russi

La maggior parte dei russi ama l’Italia. Ciò mi ha permesso di costruire facilmente nuovi rapporti di amicizia. Non è difficile incontrare negozi e ristoranti italiani lungo le vie della città. 

La maggior parte dei russi è molto patriottica: parlano del proprio paese con amore e orgoglio, spesso mi mostrano anche gli angoli meno conosciuti della città, trovando la bellezza nascosta nella vita di tutti i giorni. Ciò mi fa apprezzare non solo la Russia e il suo popolo, ma anche il mio paese d’origine.

Quest’esperienza mi ha fatto capire che i russi hanno una grande forza dentro di sé, ma non se ne vantano: la dimostrano con il loro stile di vita. Sono in grado di trovare il lato positivo in ogni cosa e mi hanno insegnato che non importa quanto freddo fa: ci sarà sempre abbastanza caldo per un sorriso amichevole e una tazza di tè. 

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