Vi sorprenderà sapere che la bambola russa più famosa del mondo... non è russa! L’idea è stata importata dal Giappone dal famoso imprenditore Savva Mamontov. E anche se i bambini all’inizio del periodo sovietico giocavano con questi ninnoli, le matrioshke erano perlopiù soprammobili che venivano riposti e dimenticati negli armadi.
Questo strumento musicale non era utilizzato in Russia per accompagnare l’antica tradizione orale. In passato i cantori usavano il gusli (antico strumento slavo a corda), mentre la balalaika è stata introdotta solo all’inizio del XVIII secolo. La sua versione contemporanea, poi, è nata alla fine del XIX secolo! È stata la cultura sovietica di massa a rendere la balalaika popolare nel paese. Bisogna però ammettere che si tratta di uno strumento difficile da suonare, adatto solamente a certi tipi di musica. Difficilmente incontrerete un russo che possiede a casa una balalaika!
Certo, le immagini degli orsi sono ancora oggi utilizzate come simbolo di alcune competizioni sportive o negli stemmi di alcune città russe. In effetti c’è stata un’epoca (molto lontana) in cui gli orsi camminavano davvero per le strade. Ma al giorno d’oggi la maggior parte dei russi ha visto un orso solo negli zoo!
Anche in questo caso la bevanda nazionale russa... non è stata inventata in Russia! Sarebbe stata introdotta prima come medicina, poi come una bevanda d’élite destinata agli zar e alla nobiltà. Solo nel XVII secolo è arrivata “alle bocche” del popolo.
“Il lago dei cigni” è conosciuto in tutto il mondo non solo per la danza e le musiche straordinarie, ma anche per essere stato trasmesso in tv durante il colpo di Stato del 1991. Oggi però il balletto russo non attira i russi così come ci si aspetterebbe: la maggior parte della popolazione, infatti, che ci crediate o no, non ha mai visto uno spettacolo di balletto!
L’immagine della Cattedrale di San Basilio è conosciuta in tutto il mondo ed è stata riprodotta infinite volte su cartoline, libri, souvenir... Sorprende però sapere che la sua architettura non è affatto russa, ma deriva dalle tradizioni architettoniche italiane e orientali. A San Pietroburgo, poi, c’è un’altra cattedrale molto simile: la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, spesso confusa con la cattedrale moscovita da parte di molti stranieri.
L’insalata russa è conosciuta in patria come Insalata Olivier e deve il nome al suo creatore, lo chef belga Lucien Olivier, che lavorava in uno dei ristoranti più famosi di Mosca. Olivier ha inventato questa insalata nel 1860. La ricetta originale prevedeva carne di gallo cedrone, lingua di vitello, caviale, lattuga, code di gamberi, capperi e anatra affumicata. Al giorno d’oggi quasi tutti gli ingredienti originali sono stati sostituiti e la ricetta prevede patate lesse, uova sode, un insaccato simile al prosciutto cotto, piselli e maionese.
Per la maggior parte dei russi il caviale non è un prodotto molto presente nella dieta di tutti i giorni. Si tratta perlopiù di una prelibatezza rara, visto il prezzo. Le uova di salmone vengono portate in tavola nelle occasioni speciali (compleanni e Capodanno), ma per la maggior parte della popolazione le uova di storione sono una specialità rara. Il caviale vero è più diffuso in Estremo oriente, ma quando arriva sulle tavole della Russia centrale, il prezzo è talmente “lievitato” da non essere accessibile a tutti.
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