I caffè russi dove si paga solo il tempo e non le consumazioni sono sempre più di moda

Ziferblat London
Si chiamano anti-cafè e da tempo sono diffusi a Mosca e in molte altre città della Russia. Si mangia e si beve gratis, e l’unica tariffa è un tanto al minuto. Stanno iniziando a spopolare in Gran Bretagna e in Irlanda. Arriveranno anche nel resto d’Europa?

Conoscete la sensazione: entrate in un bar, ordinate un cappuccino, e mentre aprite il vostro computer portatile e chiedete la password del WiFi, cogliete lo sguardo insospettito del gestore o del cameriere. Dopo un’ora di sorseggiamento lento, vi viene chiesto: “Posso portare qualcos’altro?”.

La cosa vi mette sempre a disagio? Allora è il momento di entrare nel mondo dell’anti-caffè: un concetto unico, nato in Russia, dove tutto, inclusi caffè e stuzzichini, è gratuito. Si paga solo il tempo che si passa all’interno. Guardiamo perché l’idea sta prendendo piede ora anche nel Regno Unito e in Irlanda. 

Caffècome casa per la gioventùrussa

Se il concetto di anti-café è una novità per la maggior parte degli inglesi, questi luoghi di ritrovo sono già molto comuni a Mosca. Nel 2012, il trendsetter Ivan Mitin ha aperto Ziferblat (in russo: “quadrante dell’orologio”) come luogo in cui i clienti possono “diventare se stessi”. Da allora, oltre 200 simili esercizi commerciali sono sorti in tutto il Paese, con diversi gradi di eccentricità (uno offre persino ai propri clienti la possibilità di rilassarsi accanto ai gufi).  

L’idea di fondo è semplice: mangi quello che vuoi, bevi tutto il caffè che riesci a tracannare, e puoi rilassarti o lavorare (dipende da te), pagando il piacere di minuto in minuto. Dal momento che sia il cliente sia il proprietario beneficiano della permanenza più lunga, si ridefinisce la struttura del tipico bar, fornendo un approccio più accogliente al servizio. In effetti, usa il titolo di “café” molto liberamente, in quanto l’attenzione è solitamente più sull’uso dello spazio che sulla qualità del caffè, che è spesso solubile. Come ha affermato il proprietario dello Ziferblat di Manchester, Colin Shenton, “È più un’esperienza nella natura umana che nel caffè.” Snob della tazzina, fate attenzione! 

In Russia, il successo dell’anti-café viene dalla cultura studentesca. Quando una ventina di membri dell’intellighenzia universitaria che vivono in una “obshaga” (il dormitorio studentesco russo) nell’estrema periferia vengono in centro, hanno bisogno di una base. Di conseguenza, gli anti-caffè tendono a sembrare più luoghi con atmosfera casalinga che caffè posh. Sebbene alcune derivazioni dell’idea, come Rabochaja Stantsia (“Stazione di lavoro”) di Mosca, siano più popolate da gruppi di stressati possessori di MacBook, nell’anti-caffè russo medio è più probabile trovare fumo di narghilè, letture di poesia e tornei di golf alla Wii. “Vado sempre lì al lavoro, ma alla fine vedo un sacco di persone che conosco che giocano a Fifa”, spiega Petr, studente della Scuola superiore di economia di Mosca. 

Le differenze culturali

Ziferblat è arrivato nel Regno Unito solo un anno dopo l’apertura a Mosca, tagliando il nastro del suo caffè a Shoreditch, Londra, nel 2013. Finanziariamente, l’iniziativa ha avuto successo e ha portato all’apertura di altri punti a Liverpool e Manchester. Il plauso di Ziferblat ha ispirato anche altri emuli della forma anti-cafè, come Tempo ad Aberdeen, in Scozia.

Tuttavia, Ziferblat ha avuto le sue difficoltà, poiché la tendenza a rifuggire dalla cultura collettivista nel Regno Unito ha costretto Mitin a modificare il suo modello di business, optando per indirizzare la sua attività verso i giovani professionisti. La filiale di Londra, ad esempio, è innegabilmente più professionale delle sue controparti di Mosca: nonostante gli interni rustici e rilassati, è molto più probabile che la clientela del pomeriggio si chiuda nell’ascolto dell’iPad piuttosto che suoni la chitarra. Anche allo Ziferblat di Manchester, situato nel paradiso hipster del Northern Quarter, le priorità dei clienti sono chiaramente lontane dalla concezione originale di anti-stress dell’anti-caffè: “Per essere onesti, mi piace il pay-per-minute, perché mi fa lavorare più velocemente”, ci dice Molly, una scrittrice di Manchester.

Per trovare un’atmosfera più socialmente orientata che ricorda il modello russo, potrebbe valere la pena di attraversare il mare. The Clockwork Door di Dublino, inaugurato nel 2016, opera su un sistema di sei sale separate, tra cui una “sala studio” e una “sala giochi”,  per creare ambienti isolati per “lavoratori” e “rilassati”. “È più di un luogo”, dice il proprietario Ciaran Hogan. “Abbiamo spazi di coworking, ma originariamente doveva essere un’alternativa sociale, da centro città, a un pub o un caffè. La maggior parte dei clienti arriva la sera, quando abbiamo concerti e altri eventi”. 

Sebbene lo spostamento dell’anti-caffè verso occidente abbia in qualche modo diluito le sue radici di luogo collettivo, il fatto molto russo di trovarsi a proprio agio insieme agli altri in spazi ristretti ha chiaramente colpito gli inglesi, stanchi delle barriere sociali che si trovano nei caffè moderni, che spesso non sembrano più gli spazi pubblici accoglienti che dovrebbero essere.

 

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