Hockey su ghiaccio: alle Olimpiadi il trionfo è russo

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La “Macchina” rossa ha battuto per 4-3 la Germania, in una finale molto emozionante, nel giorno di chiusura dei Giochi Olimpici di Pyeongchang

Gli Atleti olimpici dalla Russia hanno vinto 4-3 contro la Germania nei tempi supplementari della finalissima di hockey su ghiaccio, mettendosi al collo una attesissima medaglia d’oro.
In precedenza la squadra, costretta a competere senza bandiera e senza inno, sotto le insegne neutrali del Cio, aveva sconfitto per 3-0 in semifinale la Repubblica Ceca, mentre la Germania, grande sorpresa del torneo, aveva eliminato il fortissimo Canada.
Questa di Pyeongchang era la prima finale olimpica dopo ben vent’anni per la “Macchina rossa”, come viene chiamata la selezione russa. Allora fu a Nagano, in Giappone, ma i russi furono piegati dai cechi 1-0 e dovettero accontentarsi dell’argento. L’ultimo oro risaliva ad Albertville 1992, quando i russi parteciparono nella Squadra Unificata post sovietica (con Bielorussia, Kazakistan, Ucraina e Uzbekistan). Niente a che vedere con i successi dell’Unione Sovietica, che ha dominato questa disciplina, e da Cortina d’Ampezzo 1956 fino alla caduta dell’Urss ha collezionato, su 9 Olimpiadi, 7 ori, un argento e un bronzo.

La finale è stata in bilico e la squadra degli Atleti russi, sotto per 3-2 e in inferiorità numerica ha trovato il gol del pari a 55 secondi dal termine del match. Poi, ai supplementari, è stato il più giovane del gruppo, Kirill Kaprizov, 20 anni, a mettere in fondo al sacco il disco della consacrazione.
Per le accuse legate al doping di Stato, la Russia non ha potuto partecipare a queste Olimpiadi, ma sono stati ammessi alcuni suoi atleti con il nome di Atleti olimpici dalla Russia sotto la bandiera con i cinque cerchi. Ma nonostante al momento della premiazione risuonasse l’inno olimpico, i russi vincitori cantavano a squarciagola le parole del loro inno nazionale.