Russia, scavano per due anni un tunnel per rubare petrolio, li arrestano a tre metri dalla meta

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È successo in Siberia, vicino alla città di Angarsk, dove cinque disoccupati con il sogno di diventare ricchi lavoravano instancabilmente di pala e piccone, quando il destino gli ha voltato le spalle

Il sogno (criminale) di cinque uomini di Angarsk, in Siberia, 5.200 chilometri a est di Mosca, si è bruscamente interrotto ad appena tre metri dalla meta: un grande oleodotto, dal quale avevano progettato minuziosamente come rubare petrolio.
Per arrivare fino a quel punto, stavano lavorando instancabilmente da oltre due anni, scavando a mano, solo con pale e picconi, un lungo tunnel sotterraneo. Visto che il grosso tubo si trova in una zona supersorvegliata, erano dovuti partire da lontano, e avevano pazientemente scavato quasi 125 metri di galleria, dei 127 necessari.

I cinque disoccupati, che sognavano di diventare miliardari rivendendo il greggio al mercato nero, erano partiti da una vecchia tubatura in disuso nei pressi della strada Angarsk-Irkutsk e avevano anche realizzato due uscite di sicurezza.
Il caso ha voluto che un operaio della vicina azienda petrolifera, scavando con la ruspa per una riparazione, si sia imbattuto nel tunnel e, insospettitosi, abbia chiamato la polizia.
La banda del buco l’avrebbe forse fatta franca, se non avesse deciso di approntare, sottoterra, anche un salottino con tanto di sedie e tavolino per prendere il tè e riscaldarsi un po’ (la temperatura arriva fino a meno quaranta l’inverno). In una busta della spesa con i biscotti era rimasto uno scontrino, e, purtroppo per lui, il titolare aveva pagato con la carta di credito. La polizia è dunque risalita a uno dei cinque, e presto sono finiti in manette anche gli altri (a casa loro sono stati rinvenuti attrezzi, tubi e pompe che avrebbero presto usato per “l’estrazione”): rischiano fino a sei anni di carcere.

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