Spazio e poesia, 7 eroi russi dalle vite straordinarie

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GEORGY MANAEV
Yurij Gagarin è solo il primo di una lunga lista di persone ammirate e rispettate ancora oggi dai russi. Oltre a cantanti e astronauti, anche persone normali in grado di compiere gesti eccezionali

Yurij Gagarin

Lavoratore, marito e padre. Yurij Gagarin, uno degli eroi più amati di tutti i tempi, era una persona con la quale il popolo sovietico riusciva facilmente a identificarsi. Vero eroe della classe operaia, incarnava il sogno sovietico di conquistare le stelle. La sua immagine semplice ma allo stesso tempo affabile, capace di intavolare una conversazione con i proprio connazionali ma anche con la regina d’Inghilterra, è il motivo per cui è ricordato e rispettato ancora oggi. 

Vladimir Vysotskij

Definito “la voce di una generazione”, il cantautore Vladimir Vysotskij visse durante la cosiddetta “epoca di stagnazione”. In quel periodo di difficoltà, Vysotskij riuscì a esprimere in musica i sentimenti della popolazione. Molte sue canzoni furono vietate ufficialmente. Amato sia dagli intellettali, sia dalla classe operaia, riuscì ad avere sempre l’agenda fitta di concerti, nonostante i suoi dischi fossero proibiti. Per questo si trasformò in uno degli eroi più amati dell’epoca. Al suo funerale, che si tenne a Mosca nel 1980, parteciparono migliaia di persone.

Valentina Tereshkova

Valentina Tereshkova, la prima donna ad aver volato nello spazio, è stata anche l’unica donna ad aver portato a termine un viaggio spaziale da sola. Trascorse nello spazio tre giorni. “La precisione e la coordinazione che riuscì a mantenere in fase di decollo mi ricordarono la partenza di Gagarin”, disse il generale Kamanin, che seguì i preparativi dell’impresa.

In un secondo momento della sua carriera, Valentina Tereshkova lavorò come scienziato e seguì le successive generazioni di astronauti.

Stanislav Petrov

Il suo nome non è particolarmente conosciuto, ma Petrov fu colui che riuscì a evitare una possibile catastrofe nucleare. Il 26 settembre 1983, in un periodo molto delicato e difficile delle relazioni tra Urss e Usa, il sistema di allarme nucleare avvisò del lancio di missili balistici americani contro l’Unione Sovietica.

Petrov però si accorse che il segnale era falso, nonostante il regolamento prevedesse che si rispondesse con un immediato contrattacco, che avrebbe senza dubbio portato allo scoppio di una guerra nucleare. Per la decisione che prese Petrov non fu punito, ma nemmeno premiato. 

Yulia Korol

Il 18 giugno 2016 un gruppo di studenti si ritrovò in balia di un forte temporale nel mezzo del lago Siamozero, nella regione della Carelia. Quando la barca sulla quale stavano navigando iniziò a ondeggiare pericolosamente, facendo cadere in acqua dell persone, Yulia Korol, 14 anni all’epoca dei fatti, riuscì a salvare la vita ad alcuni dei bambini più piccoli e raggiunse a piedi la città più vicina per chiamare i soccorsi. Il suo coraggio riuscì a trarre in salvo molti bambini.

Per il suo gesto eroico Yulia ricevette una medaglia dallo Stato, consegnata direttamente dal Presidente Putin. 

Georgij Zhukov

Militare professionista che iniziò la carriera durante la Prima guerra mondiale, Zhukov partecipò a Secondo conflitto mondiale come generale.

Ebbe il merito di contribuire alle vittorie militare durante l’assedio di Leningrado, di gestire varie offensive da parte dei nazisti e di partecipare agli scontri che portarono alla resa della Germania l’8 maggio 1945.

Zhukov è considerato il leader militare artefice della vittoria dell’Urss sui nazisti durante la Seconda guerra mondiale. 

Ivan Susanin

Nel 1613, quando l’esercito polacco invase Mosca, Ivan Susanin era un servo nel villaggio di Domnino. Lì il futuro zar Mikhail Romanov era nascosto insieme a sua madre.

Quando i polacchi se ne resero conto, inviarono uomini armati per catturare Mikhail Romanov. Ma se la dovettero vedere con Susanin, il quale fu minacciato di tortura se non avesse mostrato il rifugio di Romanov.

Ivan acconsentì di rivelare il nascondiglio, ma invece di condurre i polacchi da Mikhail Romanov, li accompagnò nel fitto di un bosco, avvertendo nel frattempo i Romanov. Susanin fu violentemente assassinato dai polacchi e divenne un personaggio centrale dell’opera di Glinka “Una vita per lo zar”, oltre che il simbolo nazionale del patriottismo.