Otto gattoni russi che è meglio non incontrare

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ANNA SOROKINA
Se vedi una di queste bestie, sei nei guai! Soprattutto se la tigre dell’Amur è affamata… Non solo: scopri perché il Gatto di Pallas è diventato una star di internet e quali altre razze feline popolano la sterminata Russia (molte, purtroppo, a rischio di estinzione)

Secondo una ricerca del 2017 condotta da Dalia, in Russia c’è la più alta percentuale di proprietari di gatti del mondo: il 59% dei russi ne possiede almeno uno. I gatti vengono utilizzati per fare la guardia al Museo dell’Ermitage, predire i risultati delle partite di calcio, accompagnare la Flotta e perfino controllare la buona costruzione dei ponti. Ma non tutti i felini del Paese sono così amichevoli. Ecco otto specie di gatti selvatici che si possono trovare in Russia.

Tigre dellAmur

Anche detta Tigre Siberiana, è la sottospecie di tigre che vive più al nord di tutte. È uno dei più grandi felini selvatici del mondo. È anche molto raro: infatti è compresa nella Lista Rossa (quella delle specie in pericolo di estinzione) dello Iucn, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Nell’Estremo Oriente russo ci sono solo 500 esemplari.

La Tigre dell’Amur vive perlopiù da sola, ma qualche volta si accompagna con un partner. Nel 2013 le tigri Boris e Svetlaja hanno perso i genitori ma sono state salvate dagli esperti del Centro per la Riabilitazione delle tigri del Territorio del Litorale. Nel 2014 sono state liberate in due aree distinte e, circa sei mesi dopo, Boris ha percorso 480 chilometri per incontrare Svetlaja. Adesso vivono e vanno a caccia insieme e hanno perfino dei cuccioli. 

Leopardo dellAmur

È l’unico leopardo in grado di sopravvivere nella neve. Non ama molto l’inverno ma, grazie alla sua pelliccia bianca la neve lo aiuta a cacciare. Il leopardo dell’Amur è in grado di vedere anche nella più profonda oscurità e, con le sue zampe leggere, non lascia nessuna traccia. Sa aspettare per ore fermo in una posizione mentre caccia la sua preda, prima di lanciare il suo attacco a velocità fulminante.

Anche il leopardo dell’Amur figura nella Lista Rossa Iucn: ci sono solo 70 esemplari selvatici. 

Gatto di Pallas

Vive nelle steppe degli Altaj e in Buriazia, e vicino al confine tra Russia e Mongolia. Il suo nome ufficiale (in Russia è noto anche come “manul”) deriva dal nome del naturalista tedesco Peter Pallas, il primo che ha scoperto l’animale nel diciottesimo secolo. Oggi si contano in tutta la Russia circa 3.000 esemplari e anche la sua specie è registrata sulla Lista Rossa.

In Russia è anche una vera e propria star di internet, grazie al famoso tormentone “Coccola un manul”

Grazie a questo meme, adesso, milioni di persone conoscono questo gatto adorabile. Ma, dal momento che è molto riservato e caccia solo di notte, solo in pochi hanno avuto la fortuna di incontrarlo allo stato brado. 

La maggior parte del tempo la passa a dormire, ma non si può fargliene una colpa: la sua pelliccia è così lunga che gli rende difficile correre. È anche il motivo per cui stare nascosto costituisce la sua principale forma di difesa. Nonostante il “manul” appaia dolce e pigro, ha anche un lato aggressivo. Per cui, fate attenzione! 

Lince

Ha tutto ciò che occorre per affrontare un vero inverno russo: la sua folta pelliccia, che la protegge dal vento, comincia a crescere quando il clima si fa più freddo. Sebbene la lince sia uno dei felini selvatici più diffusi in tutta la Russia, è molto raro riuscire a incontrarla in natura. La sua popolazione è, in ogni caso, in declino. La causa sono i bracconieri, che apprezzano molto la sua pelliccia, soprattutto nel nord della Siberia.

Caccia solo di notte ed evita il contatto con gli esseri umani. Attacca solo per proteggere i cuccioli. 

Leopardo delle nevi

La gente del posto lo chiama “Irbis”. È l’unico felino selvatico di grandi dimensioni che vive in alta montagna. A causa del numero ridotto di esemplari e del suo habitat inaccessibile si sa poco di lui. La Siberia meridionale è la parte più a nord in cui vive. E oggi si stima che in Russia ne rimangano solo dai 150 ai 200 esemplari. 

Leopardo del Caucaso

Anche noto come leopardo persiano, viveva in un’area compresa tra il nord del Caucaso e il Mar Rosso, ma durante il ventesimo secolo la sua popolazione è diminuita in modo drastico. Oggi, anche il leopardo del Caucaso è registrato nella Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione.

Oggi gli zoologi russi stanno cercando, seguendo un programma speciale, di reintrodurlo nella regione. Nel 2007 è stato creato a Sochi un centro specifico per l’assistenza del leopardo. Dopo un periodo di riabilitazione, gli animali vengono liberati nella natura. Nel 2018 il centro ha intenzione di liberarne cinque. 

Gatto leopardo

È originario dell’Estremo Oriente e vive solo in questa regione. Evita gli spazi aperti, preferisce le foreste e le distese di giunchi. Anche i Territori del Litorale sono le sue aree più battute. Non ama il tempo invernale e quando nevica rimane per giorni e giorni nella tana. Preferisce i topi ma caccia anche altri tipi di roditore. L’esatto ammontare della popolazione residua non è chiaro. Il suo parente più stretto, il gatto selvatico europeo, vive nel Caucaso. 

Gatto della giungla

Questa specie vive nel sud della Russia, in particolare nella regione di Astrakan e nel Dagestan. Ha gambe lunghe, coda piccola e grandi orecchie – con piccoli ciuffi, come la lince. Non è facile da vedere, si nasconde in mezzo ad alti cespugli e cerca di evitare gli esseri umani. Caccia sia di notte che di giorno.

 

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