Due uomini russi, Pavel Stotsko ed Evgenij Vojtsekhovskij, sostengono di essere la prima coppia omosessuale il cui matrimonio è stato ufficialmente registrato in Russia. Ospiti di TV Rain, un canale di opposizione, hanno confermato di aver visto riconosciuto il loro vincolo matrimoniale (si sono sposati a inizio anno in Danimarca) in uno dei centri multifunzionali della capitale, che forniscono vari servizi civili. I due hanno anche mostrato i timbri sui loro passaporti, che apparentemente confermano la cosa.
Dicono di essersi sposati a Copenaghen il 4 gennaio, e di aver poi deciso di confermare la loro unione in Russia. Il 25 gennaio sono andati al centro polifunzionale e un dipendente ha debitamente timbrato i documenti senza fare ulteriori domande.
Pavel ha condiviso una foto dei documenti sulla sua pagina Facebook e ha citato il Codice della famiglia della Federazione Russa.
L’articolo 158 dice che un matrimonio registrato all’estero può essere riconosciuto in Russia se non ci sono circostanze che rendono l’unione illegale. E rimanda all’articolo 14 per queste circostanze di non validità. Coloro che si uniscono non possono essere parenti stretti, genitori adottivi e figli, o incapaci a causa di disturbi mentali, e il matrimonio è nullo anche se uno dei coniugi ha già una relazione ufficiale (è vietata la poligamia). Ma non si fa menzione di divieto al riconoscimento di coppie composte da due partner dello stesso sesso. Tuttavia, il matrimonio gay in Russia non è legale e non ci sono stati casi come quello di Pavel Stotsko e Evgenij Vojtsekhovskij finora.
Nel frattempo, il centro “Moi dokumenty” dove avrebbero ottenuto il timbro ha emesso un comunicato stampa nel quale afferma che le informazioni fornite dalla coppia sono sbagliate, perché i dipendenti non sono autorizzati a fornire tali servizi. “I documenti accettati per la registrazione vengono trasferiti all’ufficio di registrazione civile per il processo decisionale”, afferma il centro (link in russo).
L’avvocato per i diritti umani e fondatore di GayRussia.ru Nikolaj Alekseev afferma di non credere alla storia dei novelli sposi, e crede che se qualcuno ha davvero timbrato il passaporto, l’atto sarà invalidato. “Dal 2009 studiamo con gli esperti il Codice della Famiglia russo in merito alla possibilità di un matrimonio omosessuale, e più volte abbiamo portato coppie davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani, e aspettiamo una decisione di Strasburgo… E invece a loro avrebbero confermato le nozze estere così su due piedi… Non ha semplicemente senso…”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.
Nel 2014, un ufficio civile di Mosca ha registrato un matrimonio tra una donna e un transessuale. Le spose indossavano abiti bianchi e sembravano molto simili, ma sui loro passaporti avevano sessi diversi. E questo era quello che contava per la legge.
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