“Russian Reversal”, il tormentone inventato negli Usa da un comico sovietico

Natalya Nosova
Erano gli ultimi anni della guerra fredda quando Jakov Smirnoff (nato a Odessa, ma trasferitosi in America nel 1977) lanciò i suoi esilaranti giochi di parole, che facevano leva sul confronto politico e lessicale tra l’America e la Russia sovietica. Forse aveva preso spunto da esempi satirici precedenti, ma in ogni caso resta una pietra miliare della comicità colta statunitense

1986. Ronald Reagan inizia il suo secondo mandato come presidente degli Stati Uniti e cerca un po’ di dialogo con il nuovo leader sovietico, Mikhail Gorbachev. La Guerra Fredda finirà entro cinque anni, ma ancora nessuno può immaginarlo. Il mondo è stanco di un confronto lungo quarant’anni, ed è in questo contesto che Jakov Smirnoff, un comico americano nato in Unione Sovietica (a Odessa nel 1951, ed emigrato negli Usa nel 1977), dà vita al tormentone comico “Nella Russia sovietica…”.

In una pubblicità della birra Miller, Smirnoff (uno pseudonimo scelto in onore della famosa vodka russa; il suo vero cognome è Pokhis) appare in compagnia di giovani che bevono e ridono in un bar. “In America, there’s plenty of lite beer and you can always find a party!”, dice (“In America ci sono un sacco di birre light e puoi sempre trovare un party”). E poi aggiunge, giocando con la parola “party”, che in inglese significa sia “festa”, che “partito”. “In Russia invece il Partito trova sempre te”; “…In Russia, the Party always finds you!”.

Il Russian reversal
Lo spot era molto popolare, e accrebbe la fama di Smirnoff, che divenne noto come padre del tipo di battuta chiamata “Russian reversal” “inversione russa”: tu dici qualcosa, quindi sostituisci il soggetto e l’oggetto per mostrare quanto sia assurda e (soprattutto) spaventosa la vita sotto il comunismo.
Oggi è principalmente un famoso meme di Internet, con le sue regole stabilite. E da quando l’Unione Sovietica è crollata, si usa l’espressione “Russia sovietica” (per distinguere il nuovo Stato da quello socialista). Di solito, la prima frase, che descrive la vita “normale” nel mondo occidentale, viene ora omessa e la seconda finisce sempre con uno “YOU!!” maiuscolo e con due punti esclamativi.
Non tutte le battute dell’inversione russa mantengono il carico di doppi sensi se tradotte in italiano:
In America, you finish sentence. In Soviet Russia, sentence finishes YOU!!”. (“Sentence” in inglese è sia “frase” che “sentenza”, “condanna”; quindi: “In America tu finisci la frase, nella Russia sovietica la sentenza finisce TE!”)
In America, you break law. In Soviet Russia, the law breaks YOU!!” (Qui il gioco è da “break” nel senso di “infrangere la legge” e “break” come “rompere”: “In America infrangi la legge, nella Russia sovietica la legge distrugge TE!!”

Origini ed evoluzione
Sebbene Smirnoff abbia reso popolare lo scherzo, la sua paternità è ampiamente messa in dubbio. Come ha scritto Time nel 2015, l’attore comico Bob Hope, che era appena tornato da un viaggio a Mosca, ha dichiarato durante la cerimonia degli Oscar del 1958 che c’era una televisione in tutte le stanze del suo hotel di Mosca, “ma è lei che guarda te”.
E c’è di più! Come Time ha ricordato nello stesso articolo, la storia dell’“inversione russa” risale probabilmente al 1938, quando il cantautore statunitense Cole Porter creò il musical “Leave It to Me!”. In una scena, un uomo cerca di dare una mancia a un fattorino, ma ottiene una risposta severa: “No tipping. In Soviet Russia, messenger tips you.” (Qui il gioco è tra due significati del verbo “tip” (con il fraseologico tip off): “dare la mancia” e “fare una delazione”. Quindi nella Russia sovietica il fattorino non prende la mancia, ma ti denuncia alla polizia segreta.
La cosa di cui siamo sicuri è che le battute sulla Russia sovietica siano antiche. Ma ciò non significa che non sappiano stare al passo coi tempi. Dopo la fine della Guerra Fredda, le battute divennero meno politiche e più vicine all’assurdità allegra. Guarda questi esempi:
In Soviet Russia, toilet flushes YOU!!
In Soviet Russia, bar walks into YOU!!
In Soviet Russia, bank robs YOU!!
Di quest’ultima c’è anche la versione “Nella Russia sovietica, tu rapini la banca. Nell’America capitalista, le banche rapinano te!!”. In una certa misura, è una domanda filosofica, dopo tutto: chi rapina chi?

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