Il boss ha 60 omicidi a carico, ma per la “paura di volare” non può essere estradato

Simon Belcher/Global Look Press
Aslan Gagiev doveva essere rimpatriato in Russia dall’Austria, ma i suoi avvocati hanno trovato la carta vincente: stando chiuso in carcere a Vienna avrebbe sviluppato una terribile fobia dell’aereo

Il cittadino russo Aslan Gagiev, sospettato di essere a capo di una banda criminale e di aver orchestrato 60 omicidi, stava per essere estradato dall’Austria in Russia. Ma all’ultimo momento i suoi avvocati sono riusciti a tirarlo letteralmente giù dalla scaletta dell’aereo, sostenendo che soffra di una forma particolarmente acuta di paura di volare. Lo riporta il quotidiano Kommersant

In passato Gagiev avrebbe volato senza problemi, ma, secondo il suo pool di legali, la fobia sarebbe iniziata durante il suo soggiorno nelle carceri austriache.

Era detenuto a Vienna da due anni, ma era tornato in libertà pagando 100 mila euro di cauzione. Quindi aveva cercato di andare in Bulgaria, ma le autorità bulgare lo hanno accusato di aver usato un passaporto falso. In seguito a queste vicende una richiesta di estradizione russa era stata accettata dagli austriaci e era stato annunciato che il provvedimento sarebbe diventato esecutivo a fine autunno.

La paura di volare era già stata usata per evitare l’estradizione del ceceno Adam Osmajev, arrestato perché stava organizzando un attentato contro il presidente Vladimir Putin e quello ceceno Ramzan Kadyrov. Alla fine Osmajev non è stato estradato ed è rimasto solo per un breve periodo in carcere in Ucraina.

La fonte del Kommersant, che ha stretti legami con gli ambienti investigativi, è sicura che Gagiev stia mentendo e che, se tornasse in Russia, sarebbe condannato al carcere a vita.

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