Il Runglish, la strana lingua parlata dagli emigrati russi in America

Istruzione
JOHN VAROLI
Un po’ come il Broccolino usato dagli italoamericani, questo patois tra russo e inglese mescola parole e ne crea di nuove e inaspettate, con risultati a volte maccheronici e bizzarri

“È un uomo fantastico. I suoi designs li possono indossare persone di qualsiasi età, di qualsiasi shape, size, height. Lui è timeless. Io ho dei suoi capi, e mi ricordo il primo suit, di quando avevo 18 anni, il mio job interview suit, ce l’ho ancora. Semplicemente its just fun to remember”, ha esclamato Zoye Vekselstein, direttrice di un negozio di abbigliamento in Canada, durante un’intervista a un canale russo. Parlava dello stilista sino-canadese Simon Chang, ma ha intervallato talmente tante parole inglesi alle frasi in russo, da rendere progressivamente il tutto sempre meno comprensibile per un russo di Russia. “È una persona splendida. Lui, as a human being, is more than life itself. E lui make wonderful design ed è molto affordable…” Il video, ovviamente, è diventato famoso su YouTube.

Guardatelo. Anche chi non parla il russo, non faticherà a capire che Ms. Vekselstein ha grossi problemi a tenere distinti russo e inglese. Il modo in cui mescola continuamente le due lingue è un fenomeno diffuso tra molti russi nati e cresciuti negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito, o che  vivono là da tanti anni. Il risultato di questa battaglia lessicale fa spesso sbellicare chi ascolta, anche se a chi parla non passa neanche per l’anticamera del cervello di voler far ridere.

Gli umani si fondono in una cultura sempre più globale, e le comunità di immigrati in molti Paesi quasi inevitabilmente e organicamente mescolano la loro lingua madre con quella locale. Il risultato è un dialetto ibrido spesso sorprendente e sconcertante che suona bizzarro e divertente per i non iniziati. 

“Un’amica che all’epoca aveva 15 anni andò nel Regno Unito per studiare, e ritornò un anno dopo come una persona completamente diversa”, racconta Victoria, una consulente pubblicitaria russa residente a New York. “Non era in grado di parlare correttamente, e diceva cose come: ‘Ho bisogno di un brush per i miei capelli, parlando in un russo perfetto ma infilandoci una parola inglese nel mezzo.”

Diversi anni dopo, Victoria si trovò nel Regno Unito per studiare, e ironicamente cedette alla stessa tentazione linguistica. 

“Ho iniziato a utilizzare il Runglish per comunicare con altri studenti di lingua russa perché alcuni concetti di marketing, finanza o media sono più facili da spiegare con le parole inglesi”, dice Victoria. “Uso spesso entrambe le lingue ed è complicatissimo quando devi passare rapidamente dall’una all’altra. Parlando con gli amici, preferisco rilassarmi e usare tutte le parole che mi vengono in mente.”

Le origini del Runglish

Il Runglish (dalla crasi tra “russian” e “english”) è apparso negli Stati Uniti negli anni Settanta con la prima grande ondata di immigrati di lingua russa dopo la Seconda guerra mondiale. La parte meridionale di Brooklyn, in particolare Brighton Beach, divenne l’epicentro del Runglish nel Nord America. 

“Ho sentito alcune varianti di Runglish, o Russlish, per tutta la vita”, ha detto Alex, un ex sviluppatore di software nato in Unione Sovietica che vive a Brooklyn, e la cui famiglia si è trasferita negli Stati Uniti negli anni Settanta. “Come persona bilingue che ama i giochi di parole, mi piace intrecciare inglese e russo nella stessa frase”. 

Ad esempio, per dire “Sto guidando una macchina”, un russo a Brooklyn userà quasi sicuramente il verbo Runglish драйвать [drajvat] alla prime persona singolare, драйваю [drajvaiu], storpiatura dell’inglese “to drive”, invece del corretto: я за рулем. [Ja za ruljòm]. 

“Ho sentito parlare Runglish per la prima volta quando mi sono trasferito a Brooklyn. I residenti di “Little Odessa” hanno creato la loro lingua usando il russo (con un forte accento di Odessa) e parole inglesi. A Brighton, il Runglish è considerato cool”, ha detto Katya, una studentessa della Columbia University nata in Kazakistan, che vive a New York da quasi sette anni. 

“Più tardi, tuttavia, mi è stato detto che solo le persone scarsamente istruite mescolano entrambe le lingue. A Manhattan, gli immigrati parlano e scrivono bene. A Manhattan, in effetti, non sento quasi mai i russi mescolare le lingue parlando”.

“Una volta ho detto al mio amico: зашерай свой лакейшн со мной [zasheraj svoj lakejshn so mnoj; dove “zasheraj” sta per “share” e “lakejshn” per “location”; insomma: “condividi la tua posizione con me”] e poi mi resi conto di quanto suonasse terribile”, continua Katya, aggiungendo che una volta inavvertitamente, disse a sua madre, che ascoltò perplessa dal Kazakistan: Мам я бизи, перезвоню! [“Mamma, sono bizi, ossia busy, ti richiamo”]. 

In effetti, quando possibile – e ci vuole molto tempo e fatica quando si vive fuori dalla Russia – alcuni genitori fanno tutto il possibile per insegnare ai propri figli il russo classico corretto. 

“Non mi trovo bene a mescolare le due lingue: piuttosto, passo nettamente dall’una all’altra a seconda dell’argomento e delle circostanze”, ha detto Ignat Solzhenitsyn, cresciuto in Vermont e residente a New York, direttore di musica classica e pianista, nonché figlio del grande scrittore Aleksandr Solzhenitsyn.

“Certo, potrei non essere l’esempio tipico, visto che sono nato in Russia, e i miei genitori hanno fatto di tutto perché parlassimo un russo impeccabile.” 

Non riguarda solo il russo e l’inglese

Lev Mezhburd, un ingegnere civile di San Pietroburgo che si è trasferito a New York nel 1989 e che ha studiato il Runglish per 30 anni, sottolinea che molti residenti di Brighton Beach non sono russi etnici, e spesso provengono da altre repubbliche sovietiche come Bielorussia, Ucraina, Moldova, Georgia, Uzbekistan e così via.

“La capacità di utilizzare e mescolare nuove parole era già caratteristica delle vite di queste persone, perché molti sono cresciuti in comunità sovietiche multietniche in cui venivano parlate diverse lingue”, ha detto Mezhburd.

“Queste persone non hanno mai parlato in un russo grammaticalmente corretto, e quando sono venute negli Stati Uniti hanno portato con sé la loro versione della lingua, e hanno continuato con lo stesso approccio linguistico flessibile in relazione all’inglese”, ha aggiunto Mezhburd. 

Sottolinea anche che elementi di Runglish erano comuni tra i giovani progressisti sovietici negli anni Settanta e Ottanta, tra i quali era possibile ascoltare le parole “gerla” (ragazza) e “flet” (appartamento).  

Infine, Mezhburd dice che i genitori madrelingua russi di oggi negli Stati Uniti sentono spesso il bisogno di parlare Runglish ai loro bambini di lingua inglese perché i piccoli comprendono solo parzialmente il russo.

“Il fatto è che ci sono dei momenti in cui “la parola inglese calza a pennello, mentre la parola russa sembra pedante o semplicemente porta fuori strada”, sottolinea Alex. “Ad esempio, è perfettamente logico dire ‘bordvok’ [dall’inglese boardwalk], quando si parla della passerella di Brigthon Beach, piuttosto che usare la parola russa ‘promenad’ [quella pure un prestito, ma dal francese] che ti fa sembrare come se recitassi una pièce di Chekhov”.

Però, Alex dice di provare un gran fastidio quando sente usare parole inglesi al posto dei corrispettivi russi che andrebbero benissimo; per esempio, ‘tren’ (da “train”) invece di “poezd”. 

Come definire il Runglish

Ma cos’è allora il Runglish: un dialetto, o costituisce una lingua a sé stante?

“Per poter considerare il Runglish una lingua, dovrebbe avere parole originali e dei costrutti fraseologici o grammaticali usati solo in questo patois russo-inglese, e non riesco a pensare a nulla di simile”, conclude Alex.

 Tuttavia, la diffusione del Runglish, specialmente a Brooklyn, non mostra segni di diminuzione. Con gli immigranti che si sono riversati a New York negli ultimi anni dall’Asia centrale e dall’Ucraina, questa lingua ibrida russo-inglese rimarrà probabilmente il mezzo di comunicazione comune tra le diverse nazionalità di tutta l’ex Unione Sovietica.

 

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