Un attacco al Presidente russo. Nonché un tentativo di destabilizzare la situazione nella Federazione. Questo il commento del portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, a poche ore dallo scoppio del cosiddetto “Panama papers”, i documenti che conterrebbero informazioni su operazioni offshore legate a importanti personalità di 200 Paesi del mondo.
"Anche se Putin non figura de facto, per noi è chiaro che l'obiettivo principale di questa fuga di notizie è il nostro Presidente, soprattutto in vista delle elezioni parlamentari e presidenziali e la stabilità politica nel nostro Paese”, ha detto Peskov.
"Questa putinofobia all'estero ha raggiunto un livello tale che non è più possibile parlare bene della Russia, indipendentemente dai risultati ottenuti dal nostro Paese. Invece si dicono cose negative sulla Russia, molte cose negative, e quando non c'è nulla da dire, viene inventato”.
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