Il Premio Nobel per la letteratura alla scrittrice che raccontò il crollo dell'Urss

La scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievich, vincitrice del Nobel per la Letteratura

La scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievich, vincitrice del Nobel per la Letteratura

Reuters
La scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Aleksievich ha vinto per la "sua opera polifonica, tributo al coraggio e al dolore dei nostri tempi”

Era nella rosa dei favoriti. E proprio la scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievich ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, assegnatole oggi alle 13 all’Accademia di Svezia. Per 35 anni Aleksievich ha esplorato l’identità sovietica, studiando l’anima e la psicologia della gente dell’Urss. Cercando poi di delineare un quadro di ciò che fu la realtà postsovietica. In un’intervista rilasciata nel 2013 a Rossiyskaya Gazeta, Aleksievich aveva detto: “Continuo a esplorare il socialismo ‘domestico’ perché tutto il socialismo ufficiale è scomparso insieme ai suoi rituali. Però continua a sopravvivere nell’essere umano. Venti o venticinque anni fa si pensava che sarebbe stato possibile rinascere da questa esperienza terribile, quasi inumana. Ma risulta che non è così”. 

Saggista e giornalista di origini ucraine e bielorusse, Aleksievich ha raccontato nei suoi scritti le peculiarità umane del crollo dell’Unione Sovietica. La scrittrice ha vinto per la "sua opera polifonica, tributo al coraggio e al dolore dei nostri tempi”.

Nata nel paesino di Stanislav, oggi Ivano-Frankivsk, in Ucrania, è cresciuta Bielorussia. Ha studiato giornalismo all’università di Minsk. I suoi scritti si possono considerare a metà tra la letteratura e il giornalismo, poiché basati su interviste e testimonianze di persone realmente incontrate. 

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