Alcuni linguisti russi, tornati da una spedizione in Alaska, hanno portato con sé le registrazioni audio e video di un raro dialetto russo, sopravvissuto per circa 100 anni a un isolamento quasi totale dalla lingua russa tradizionale.
Mira Bergelson, professoressa di linguistica e tecnologie dell'informazione all'Università Statale di Mosca, e Andrei Kibrik, ricercare dell'istituto linguistico dell'Accademia Russa delle Scienze, hanno visitato il villaggio di Ninilchik, in Alaska, ancora nell'ottobre 2012.
Il villaggio venne fondato nel 1847. Quando l'Impero Russo decise di vendere l'Alaska agli Stati Uniti nel 1867, i collegamenti tra Ninilchik e la Russia vennero del tutto interrotti. Fino agli anni Sessanta del Novecento la gente del posto non ha quasi mai avuto contatti con persone russofone.
"Non siamo a conoscenza di altri casi linguistici del genere", ha spiegato Mira Bergelson.
Secondo Kibrik ci sarebbero comunque stati contatti sporadici nella seconda metà del XX secolo. Contatti che tuttavia non hanno comportato considerevoli mutamenti.
"Ci sono stati incontri occasionali con alcuni marinai sovietici e con alcuni religiosi che sono arrivati in Alaksa e si sono insediati non molto lontano da qui - ha affermato -. Ma questi contatti non hanno avuto alcun effetto sulla lingua originale parlata in questo posto".
Il dialetto russo scoperto in Alaska presenta numerose parole russe che hanno acquisito un significato diverso. Alcuni termini provengono da dialetti siberiani, così come dall'inglese, dall'eschimese da altre lingue. Il dialetto parlato a Ninilchik ha perso il genere neutro (presente invece nella lingua russa, ndr), e in molti casi il genere femminile è stato sostituito dal maschile.
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