Aumenta l’export russo di beni diversi da materie prime e prodotti energetici: +37% nel 2021

Le esportazioni russe di beni, escluse le materie prime e i prodotti energetici, nel 2021 sono cresciute del 37% rispetto all’anno precedente. Lo rivela il Centro russo di esportazione.

“Le esportazioni, escluse le materie prime e le risorse energetiche, hanno battuto il record ogni mese, e a dicembre hanno raggiunto il livello record di 22,8 miliardi di dollari - ha detto Veronika Nikichina, direttrice dell'istituzione -. Alla fine del 2021, hanno raggiunto un totale di 193 miliardi di dollari, con un aumento del 37% rispetto al 2020. Il tasso di crescita delle esportazioni russe di risorse non materiali ed energetiche è superiore anche al tasso di crescita del commercio mondiale”.

“Le esportazioni totali sono ammontate a circa 492 miliardi di dollari, raggiungendo quasi il livello record del 2014 - ha aggiunto -. Nella struttura delle esportazioni, i prodotti diversi dalle materie prime hanno superato stabilmente le materie prime: la loro quota ha rappresentato circa il 64%”.

In dettaglio, si tratta di beni legati alla produzione di metalli (25,6% del totale delle esportazioni, escluse le materie prime e le risorse energetiche), i prodotti chimici (19,6%), i prodotti di ingegneria meccanica (19,1%) e i prodotti alimentari (17,7%). Un boom è stato registrato anche nei prodotti farmaceutici, nei polimeri e nei pannelli di legno.

Il Centro russo di esportazione ha fatto sapere che i principali paesi importatori dei beni russi, escluse le materie prime e le risorse energetiche, sono Cina, Kazakistan, Bielorussia, Turchia e Stati Uniti.

Nell’ambito del progetto federale “Cooperazione internazionale ed esportazioni”, la Russia mira ad aumentare le sue consegne di beni all'estero, escluse le materie prime e le risorse energetiche, del 70% entro il 2030.

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