Anche se molti dei giganti economici della Russia sono coinvolti nell'industria dei combustibili fossili e in altre aree non sostenibili dal punto di vista ambientale, secondo Forbes negli ultimi anni sono stati fatti sforzi significativi per ridurre il loro impatto. La rivista ha infatti classificato per la prima volta le più grandi aziende russe secondo le loro politiche ambientali.
Il primo della classe risulta Mars, filiale locale del famoso marchio americano specializzato nell’industria dolciaria: con una dozzina di fabbriche in Russia, è al primo posto della classifica grazie al riciclo del 90% dei suoi rifiuti dal 2015. L'azienda punta inoltre a rendere il 100% dei propri imballaggi interamente riciclabili o riciclati entro il 2025, e a operare esclusivamente con energia rinnovabile entro il 2040. L'azienda ha ottenuto così un totale di 60,9 punti.
Al secondo posto si trova Sberbank, la più grande banca del paese: con un punteggio di 59,3 punti, l'istituto finanziario si distingue per l'uso ridotto di carta, energia e carburante per i suoi veicoli, ma anche per il finanziamento di progetti verdi, come un parco eolico nella regione di Murmansk e un parco fotovoltaico a Stravropol, per un importo totale di 47 miliardi di rubli (528,43 milioni di euro) nel 2019, cinque volte più alto rispetto all'anno precedente.
Segue X5 Retail Group, proprietario di una delle più grandi reti di supermercati alimentari del paese, con un punteggio di 58,1 punti. Alla fine del 2020 il gruppo ha approvato una politica di sviluppo sostenibile, secondo la quale ridurrà le emissioni di gas serra del 10% entro il 2023, porterà al 40% la quota di prodotti riciclabili e al 50% i prodotti con imballaggi ecologici. I suoi punti vendita inoltre mettono a disposizione bidoni per la raccolta di bottiglie di plastica e contenitori di alluminio, che possono essere lasciati ricevendo in cambio una piccola somma di denaro.
Più sotto si classifica Splat (56,5 punti secondo Forbes), ditta produttrice di articoli per la casa e l'igiene: più dell'80% della sua produzione è biodegradabile, e i suoi prodotti non contengono sostanze nocive per l'uomo e l'ambiente. L'azienda è anche impegnata in un processo di neutralizzazione del carbonio e ha già piantato, insieme ai suoi partner, 45,2 ettari di foresta. Dal 2011, poi, è riuscita a ridurre il consumo di acqua del 32% e la spesa energetica del 23%.
Segue Rosatom, il gigante russo dell'energia nucleare, che chiude il vertice della classifica con 56,2 punti. L'azienda ha raggiunto questo risultato concentrandosi sul trattamento delle scorie nucleari, ma anche finanziando progetti ecologici, soprattutto parchi eolici.
Nelle posizioni successive del ranking si trovano il gruppo russo di società minerarie di diamanti Alrosa, la società metallurgica Polymetal, la società petrolchimica Sibur, la società di approvvigionamento energetico Rosseti e il produttore di alluminio Rusal.
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