Oggi Internet non è più solo una piattaforma per comunicare e passare il tempo, ma anche un potente strumento per fare affari. Le condizioni venutesi a creare con la pandemia di Covid-19 hanno accelerato la crescita del mercato dell’e-commerce e, di fatto, hanno stravolto l’intero mondo del commercio online. Ma le possibilità dell’e-commerce in Russia sono così illimitate? Quali aziende hanno ancora un accesso limitato al mondo virtuale e perché?
La situazione attuale del mercato dell’e-commerce
Il mercato dell’e-commerce russo è uno dei mercati in più rapida crescita al mondo. Il suo volume nel 2020 è cresciuto del 34% e ammonta a 2,7 trilioni di rubli [si noti che in Russia si utilizza, come negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, la “scala corta” di denominazione dei numeri, quindi un trilione equivale a 1000 miliardi, ossia al bilione della “scala lunga”, utilizzata in Italia e in quasi tutti i Paesi della Ue, dove invece un trilione sarebbe un miliardo di miliardi, ndr]. Durante il periodo del lockdown, le persone si sono abituate a fare shopping online: oggi il 77% dei russi effettua ordini via Internet almeno una volta al mese e il 23% più di una volta alla settimana. È del tutto naturale che nei prossimi anni continui il trend di crescita del mercato dell’e-commerce.
La pandemia ha trasformato lo stesso panorama dell’e-commerce. Secondo i dati analitici dello studio “e-comm 2020”, sono aumentati il numero di servizi video (+ 49% rispetto al 2019), così come le aziende specializzate nella consegna di cibo e generi alimentari (+ 79%), quelle di istruzione e formazione online (+ 32 %) e la prestazione di servizi medici (+ 27,3%).
A proposito, anche in Italia l’e-commerce è cresciuto. Secondi i dati della compagnia “Izi e Comin & Partners”, il volume dell’e-commerce nel 2020 è aumentato del 20%, e continua a crescere. Il 68% della popolazione del Paese ha apprezzato i vantaggi dello shopping online e non vi rinuncerà in futuro. Se però parliamo di adempimento delle formalità, è più facile entrare nel mercato dell’e-commerce in Russia che in Italia, e le aliquote fiscali in Russia sono molto più basse.
Perché il business va online?
Uno dei principali vantaggi dell’e-commerce per le aziende è la possibilità di risparmiare su voci di bilancio che non possono essere evitate nella vita reale offline: affitto di spazi commerciali, acquisto di attrezzature, pagamento di bollette e assunzione di numeroso personale. Attraverso Internet, qualsiasi azienda, indipendentemente dalle restrizioni geografiche, può impegnarsi sia nella vendita al dettaglio che all’ingrosso. E l’interazione diretta con i clienti consente di ridurre in modo redditizio il costo finale di un prodotto o servizio.
L’e-commerce offre grandi prospettive per lo sviluppo del marchio. È possibile creare un sito Web in uno stile aziendale, scegliere un nome di dominio che corrisponda al nome dell’organizzazione e progettare un logo. Sistemi e servizi automatizzati semplificano notevolmente il processo di acquisto per i clienti e aiutano gli imprenditori a tenere traccia del comportamento dei consumatori, a rispondere rapidamente ai suoi cambiamenti e a migliorare la qualità del servizio in modo tempestivo.
Un altro interessante aspetto positivo per le imprese è la minimizzazione dei rischi: dai pagamenti alla vendita dei prodotti. Oggi non è più necessario lavorare con i contanti come una volta, e il sistema di pagamento elettronico in Russia è già abbastanza consolidato. Le aziende possono avere un lotto minimo di merci alla volta o lavorare con il dropshipping [si tratta di un modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un utente finale, senza possederlo materialmente nel proprio magazzino, ndr]. Mentre alcune attività prevedono la vendita di soli prodotti digitali.
Quali sono i divieti e i limiti?
Il commercio su Internet consente alle aziende di entrare in nuovi mercati e lavorare direttamente con i clienti. Le reti globali di intermediari stanno gradualmente diventando un ricordo del passato: così vanno le cose in tutto il mondo, ma in alcuni luoghi della Russia non si può fare a meno dei servizi di terzi. La ragione di ciò è la peculiarità della legislazione locale che limita la vendita a distanza di alcuni beni.
Nella primavera del 2020, la domanda di prodotti come vino e vodka è aumentata notevolmente: il 90% dei partecipanti al monitoraggio della ong “Trezvaja Rossija” [“Russia sobria”, ndr] ha fatto scorta di alcolici alla vigilia dell’introduzione della quarantena. Il fatto è che nella Federazione Russa la vendita di alcolici a distanza è vietata. A proposito, le imprese chiedono da tempo allo Stato di legalizzare il commercio online, ma la legge non è stata ancora rivista. I consumatori, senza uscire di casa, possono solo prenotare i prodotti, ma il pagamento e la consegna vengono effettuati direttamente in negozio. Qui vengono in soccorso gli intermediari, ad esempio i tassisti che acquistano bevande alcoliche e le portano all’indirizzo indicato dal cliente.
Allo stesso modo, non sono vendibili online, i “dispositivi tecnologici per l’ottenimento non volontario di informazioni”, le pietre preziose, i metalli, ovviamente le armi, gli stupefacenti, le sostanze psicotrope e i prodotti a base di tabacco. E, alla fine di gennaio 2021, è entrata in vigore una legge che vieta la vendita a distanza di prodotti contenenti nicotina (ad esempio, liquidi da svapo e stick di tabacco per IQOS).
La situazione con la vendita online di integratori alimentari pure non è semplice: negli ultimi due anni il mercato si è riempito di prodotti non registrati contenenti sostanze chimiche altamente pericolose (c’è stato persino un incidente, con il blocco di un importante negozio online). La soluzione è stata l’adozione di una legge che limita il commercio degli integratori alimentari: oggi può essere svolta solo alcuni particolari operatori che operano sotto licenza.
La crisi globale del 2020 ha costretto le aziende ad adattarsi alla nuova realtà e a cercare canali di vendita efficaci. Di conseguenza, il mercato dell’e-commerce ha mostrato una crescita senza precedenti nel breve periodo. Oggi in Russia si sono create tutte le condizioni per promuovere un marchio online. Ma la strada non è spianata per tutti. Pertanto, prima di pensare di effettuare vendite a distanza nella Federazione Russa, è necessario studiare attentamente le specificità della legislazione locale.
Questo pezzo fa parte della nuova rubrica “Fare affari in Russia”, realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio italo-russa e firmata dal presidente della CCIR, Vincenzo Trani. Ogni due settimane analizzeremo un aspetto specifico del business bilaterale attraverso interviste, esperienze dirette, analisi e approfondimenti. La rubrica si pone come uno strumento per capire meglio l’orizzonte degli investimenti italo-russi, una bussola per orientare e ispirare quegli imprenditori e le imprenditrici ancora pronti a scommettere sul paese più grande del mondo