Così la Russia divenne il maggior esportatore di canapa al mondo

Pietro il Grande sapeva come usare la pianta di canapa… ma per i suoi bisogni materiali

Pietro il Grande sapeva come usare la pianta di canapa… ma per i suoi bisogni materiali

Getty Images, Russia Beyond
Per secoli, potenze navali come Gran Bretagna e Paesi Bassi alimentarono la propria forza grazie alla canapa importata dalla Russia, un materiale particolarmente resistente per la costruzione delle imbarcazioni

Prima del XX secolo la Russia era perlopiù un paese agricolo, e la maggior parte delle sue esportazioni era costituita da materie prime. Tra i prodotti più commercializzati all’estero c’era la canapa, una pianta del genere cannabis sativa. I ceppi che venivano coltivati nella Russia centrale erano a basso contenuto di tetraidrocannabinolo, il principale componente psicoattivo della pianta, motivo per cui i russi non si “sballavano”; non ci sono, infatti, documenti che attestino un massiccio utilizzo ricreativo di questa pianta. Lo Stato riuscì comunque ad arricchirsi: Mosca riforniva di canapa il suo più acerrimo nemico navale, la Gran Bretagna, che la utilizzava per il sartiame, l’insieme dei cavi che sostengono l’alberatura dei velieri. 

Dalla carta alle armature, dalle corde alla tela

Produzione di corda: il procedimento di stesa e torsione di tre fili di filo di canapa per formare una corda (a sinistra). Una corda di canapa (a destra)

La cannabis sativa è una delle piante a più rapida crescita del pianeta, e probabilmente una delle prime ad essere filata in fibra nella storia dell'umanità. I suoi usi sono svariati. Nell'antica Cina, la prima carta è stata prodotta con questa pianta; ma anche la prima Bibbia del tipografo tedesco Johann Gutenberg, la prima costituzione americana e la Dichiarazione d'Indipendenza sono state tutte stampate su carta di canapa.

Essiccazione della canapa e del lino, Russia, illustrazione tratta da “Teatro universale, Raccolta enciclopedica e scenografica”, 1838

La canapa è il materiale prodotto dalla cannabis sativa L. subsp., un genere di pianta usata per scopi industriali. La canapa come materiale viene prodotta immergendo gli steli della pianta in acqua e la fibra che ne risulta ha qualità uniche: è troppo spessa per essere mangiata da parassiti come le tarme e talmente robusta che i prodotti che ne derivano sono eccezionalmente resistenti. Viene impiegata per produrre tela per abiti e lenzuola, corde per cavalli e persino armature di canapa: i guerrieri dell’antica Rus’ cucivano strati di corde di canapa sui loro vestiti per proteggersi da frecce, spade e colpi di lancia. Inoltre, la canapa non marcisce, nemmeno in acqua di mare salata, il che la rende un materiale perfetto per l'armamento navale e le vele.

Il commercio con la Gran Bretagna

Modello del “Solen”, una tipica imbarcazione svedese della Guerra del Nord

La canapa industriale veniva coltivata in Russia fin dall'epoca precristiana per la produzione di abbigliamento, reti da pesca e corde, e successivamente per la realizzazione di finimenti per cavalli e corazze. I contadini mangiavano il cibo cucinato nell'olio di canapa, poiché l'olio di girasole non era molto disponibile nelle regioni centrali e settentrionali.

A partire dal XVI secolo lo Stato russo iniziò a produrre più canapa di quanta ne avesse bisogno: si erano infatti aperti i mercati di esportazione. E fu così che la Russia divenne il primo esportatore mondiale di canapa industriale.

Nel XVI secolo, l’esploratore britannico Richard Chancellor avviò il commercio con il Regno Russo. Da allora, gli inglesi iniziarono a importare canapa; ma il periodo di massimo splendore di questo commercio fu sotto il regno di Pietro il Grande.

Stelo di canapa che mostra le fibre (a sinistra). Il processo di produzione della canapa (a destra)

Nel 1710 circa era in pieno svolgimento la Grande Guerra del Nord tra la Svezia e la coalizione di Russia, Danimarca-Norvegia e Sassonia-Polonia. La Gran Bretagna non interferì fino al 1717, anche se si unì alla parte russa molto prima, proprio per via della canapa.

Gli affari e la guerra a volte prendono strade diverse. Per alimentare la sua potenza navale, la Gran Bretagna aveva bisogno di legname, ferro e canapa. Prima della Guerra del Nord, la Gran Bretagna comprava canapa e ferro soprattutto dalla Svezia, ma durante la guerra decise di non fornire aiuto agli svedesi contro i russi. Disgustato da questo, Carlo XII di Svezia fece salire i prezzi della canapa e del ferro.

La nave ammiraglia “Goto Predestinatsia” (La Provvidenza di Dio) costruita da Pietro il Grande a Voronezh, 1700, 1701. Dalla collezione del Rijksmuseum, Amsterdam. Artista: Schoonebeek (Schoonebeck) Adriaan (1661-1705)

Allora nel 1715 la Gran Bretagna iniziò a importare ferro dalla Russia e Pietro capì che avrebbe dovuto esportare anche la canapa. Lo stesso anno, lo zar russo emise un ordine per aumentare la produzione di canapa e, allo stesso tempo, offrì agli inglesi prezzi più competitivi rispetto alla Svezia: mentre gli svedesi vendevano una tonnellata di canapa a 22 sterline, Pietro la proponeva a 6 sterline. E, come confermarono gli ufficiali della Marina Britannica dell’epoca, la canapa russa era migliore di quella svedese. Inoltre la fornitura russa di canapa era infinita, rispetto alle scorte relativamente misere della Svezia... 

Proteggendo le sue navi mercantili che dovevano raggiungere le coste baltiche russe attraverso le acque controllate dagli svedesi, la Gran Bretagna si schierò dalla parte russa in guerra. Nel 1715, 200 navi mercantili inglesi arrivarono a San Pietroburgo e Riga, acquistando enormi quantità di tele e corde di canapa e fornendo alla Russia il denaro necessario per continuare la battaglia.

L'esportazione di canapa 

L’ingresso della canapa in Russia

Alla fine, come sappiamo, la Svezia fu sconfitta nel 1721 e la Russia divenne un impero. Fino all'inizio del XIX secolo, la Russia deteneva il monopolio dell’export in Gran Bretagna (il 96% del cordame britannico era fatto di canapa russa), anche se, politicamente, le due superpotenze erano l'una contro l'altra in molte guerre scoppiate nel XVIII secolo.

Nel XVIII secolo, più di 32.000 tonnellate di canapa venivano esportate ogni anno dalla Russia. I contadini di Oryol, Kaluga, Kursk, Chernigov e di altre regioni ricavavano profitti dalla coltivazione della pianta e dalla sua produzione.

L’emblema della città di Dmitrovsk, regione di Orjol, Russia. Una pianta di cannabis appare al centro, nella parte inferiore dello stemma

Ma all'inizio del XIX secolo la Gran Bretagna iniziò a importare cotone dall'America, e nel settore navale si impose la fibra di iuta, la cui produzione era più economica; così le esportazioni di canapa russa in Gran Bretagna diminuirono.

La Russia tuttavia continuò a esportare canapa in più di 10 paesi europei. Nella seconda metà del XIX secolo, la canapa rappresentava tra il 50 e il 74% delle esportazioni russe, e alla fine del secolo, la Russia produceva 140.000 tonnellate di canapa, il 40% di tutta la canapa prodotta in Europa. Ma all'inizio del XX secolo, il sartiame di iuta sostituì quasi ovunque quello di canapa, e le navi a vapore, utilizzate dalla metà del XIX secolo, presero il posto dei velieri. Così la potenza della canapa dell'Impero russo giunse al tramonto. Ad oggi, la città di Dmitrovsk, nella regione di Oryol, porta sul suo stemma l'immagine di una pianta di cannabis, ricordandoci che in passato questa era la regione più importante nella produzione di canapa.

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