Il virus ferma anche Dream Island, la nuova Disneyland russa con giostre Made in Italy

AFP
L’ambizioso progetto era stato inaugurato a Mosca poche settimane fa. Parla il manager italiano Stefano Cigarini: “Speriamo di riaprire presto. Sfrutteremo la pausa per finire la costruzione di alcune attrazioni e ottimizzare gli ingressi alle giostre”

Luci spente a Dream Island. Il nuovo parco dei divertimenti “indoor” di Mosca, il più grande di tutto il paese, inaugurato alla fine di febbraio alla presenza di Vladimir Putin, ha chiuso le porte al pubblico per l’emergenza coronavirus. L’atmosfera di festa è durata poche settimane e adesso, sotto l’enorme cupola di vetro che protegge le giostre, è calato il silenzio. “Siamo chiusi da una decina di giorni e non c’è una data per la riapertura”, dice il manager Stefano Cigarini, ceo di Cinecittà World e consulente strategico del progetto che, ricordiamo, è in buona parte italiano: più della metà delle attrazioni sono Made in Italy, realizzate da aziende come Zamperla, Fabbri, Preston&Barbieri e Sbf Visa group; 12 milioni i visitatori attesi ogni anno.

“Nella migliore delle ipotesi, il parco resterà chiuso un mese; nella peggiore, invece, ci rivedremo solo dopo l’estate - racconta Cigarini -. Useremo questo tempo per finire di costruire alcune attrazioni e ottimizzare i percorsi e gli ingressi alle giostre. Non escludiamo un secondo grande opening al termine dell’emergenza. Per il momento stiamo negoziando la parte finanziaria con le banche… Purtroppo siamo tutti nelle stesse condizioni”.

Lei ha una grande esperienza internazionale nel settore dei parchi tematici. Com’è stato lavorare alla progettazione di un luna park in Russia? 

Ho lavorato tanto in giro per il mondo. Prima di dedicarmi a Dream Island mi sono occupato di diversi altri parchi in Europa, Asia, Cina, Emirati Arabi... Non avevo mai lavorato in Russia e devo ammettere che è stato molto stimolante. Mi trovo bene a Mosca e mi piace l’approccio che questo paese ha nei confronti dell’arte e della cultura. C’è tanta voglia di divertirsi e di imparare: condizioni che per un imprenditore si traducono in opportunità. 

Quali sono i costi del progetto? 

Il progetto vale circa un miliardo di dollari, ma i costi potrebbero essere anche maggiori: tenete conto che il parco comprende un grandissimo shopping center con più di 150 negozi, un cinema e una sala concerti. Nella parte esterna, oltre al parco, ci sono un hotel a 4 stelle e un’altra sala concerti da 3.500 posti. L’intero resort, che verrà completato nell’arco dei prossimi cinque anni circa, si svilupperà su una superficie di 150 ettari. 

A differenza di altri parchi all’aperto, Dream Island è un luna park indoor: che peso ha avuto questo dettaglio sul progetto? 

I parchi dei divertimenti normalmente nascono all’aperto, per ovvi motivi: i costi per la progettazione sono più contenuti, spesso vengono costruiti in mezzo alla natura e l’atmosfera cambia nel corso della giornata a seconda dell’ora e della quantità di luce. Detto ciò, ci sono luoghi come la Russia dove un parco all’aperto potrebbe contare su una stagione talmente breve che sarebbe impossibile recuperare l’investimento. Un luogo coperto ci garantisce invece il divertimento 12 mesi all’anno. Ovviamente si tratta di una scelta non priva di rischi: in estate, quando le temperature saranno elevate e la gente avrà voglia di stare fuori, non si esclude un calo di visitatori. Ad ogni modo abbiamo già ottenuto il via libera da parte del Comune di Mosca per ampliare il parco all’esterno per qualche ettaro, così avremo alcune attrazioni al chiuso e altre all’aperto, da utilizzare nei mesi estivi.

Questo progetto verrà realizzato in ogni caso, o aspettate di vedere che tipo di affluenza ci sarà nei mesi estivi?

Lo vorremmo realizzare a prescindere. Ovviamente si tratta di un investimento inizialmente non previsto. Attualmente il parco si estende su una superficie coperta di 24 ettari: un edificio enorme, simile a un shopping mall, dove i visitatori pagano il biglietto solo per le giostre. All’esterno ci sono quasi altri 100 ettari di parco dove il pubblico può camminare all’aria aperta come al Gorky Park. 

Com’è cambiato il progetto nel corso degli anni? 

Inizialmente gli azionisti pensavano di costruire un parco simile a quello della DreamWorks, la casa di produzione cinematografica di Steven Spielberg, ma non sono riusciti a trovare un accordo. L’azionista Amiran Mutsoev ha capito che non era il caso di legarsi a un solo partner, e così si è deciso di ottenere licenze diverse per poter utilizzare l’immagine di vari cartoni animati, provenienti da tutto il mondo. 

I russi quindi non avranno più bisogno di volare a Parigi o negli Stati Uniti per visitare un grande parco tematico, perché ne avranno uno dello stesso livello a casa loro. Molte giostre hanno gli stessi standard qualitativi di quelle della Disneyland, e i visitatori si immergeranno in un mondo fatto di Puffi, Tartarughe Ninja e altri personaggi… Il centro commerciale, poi, è diviso in quattro spazi che rappresentano quattro città: Londra, Los Angeles, Roma e Barcellona.

I veri padroni di casa del parco saranno i Puffi, Hello Kitty e le Tartarughe Ninja: perché avete deciso di realizzare un prodotto così internazionale e poco legato alla tradizione russa? 

È più coerente con il tipo di progetto e di pubblico: sarebbe stato difficile far convivere la tradizione russa in un complesso architettonico così moderno che riunisce negozi, ristoranti e grandi marchi internazionali. Inoltre esiste già un’offerta molto ampia legata alla tradizione russa nei teatri e nel mondo dell’entertainment in generale, e volevamo fare qualcosa di diverso.

Qual è il vero punto forte di questo luna park e perché dovrebbe attirare anche un pubblico straniero?

È uno dei pochi parchi al mondo a essere stato costruito in una grande città: si trova a poche fermate di metro dal Cremlino, e rappresenta un grande vantaggio sia per i visitatori russi, sia per gli stranieri, che ora avranno un ottimo motivo in più per organizzare un viaggio a Mosca. 

Quando ovviamente la situazione tornerà alla normalità e le giostre del Dream Island potranno finalmente tornare in funzione.

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Leggi di più

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie