Come funzionano i saldi e le svendite in Russia?

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Iniziano prima delle Feste, quando tutti devono fare i regali, e non dopo. Da un po’ di anni è arrivato anche qui il Black Friday, ma è visto ancora con un certo sospetto. Quello che invece sta cambiando gli equilibri rispetto alla tradizione è lo shopping online, in crescita esponenziale

Una guardia giurata, magra e senza capelli, avvolta nella sua severa uniforme, guarda con speranza l’orologio: alla chiusura del centro commerciale mancano solo sette minuti. Ma quando alza gli occhi verso il negozio più vicino, giura tra sé e sé di cambiare lavoro. Una folla di donne si accaparra vestiti, tutti i camerini sono ancora pieni di gente e c’è una fila enorme alle casse.

All’ingresso si avvicina un’altra ragazza; una bellezza assoluta, secondo gli attuali standard di Instagram: è una brunetta slanciata, con sopracciglia tatuate, con indosso un parka con cappuccio di pelliccia e ai piedi stivali di pelle. I suoi occhi hanno già notato “proprio quel vestito” dall’altra parte del negozio, ed è pronta a gettarsi nella lotta.

“Signorina, le casse stanno chiudendo, e i camerini ormai…”, cerca di fermarla la guardia.

Ma l’uomo non ha tenuto nella giusta considerazione la grinta e lo scatto della giovane, che, come se nulla fosse, lo dribbla e in meno di un secondo scompare alla vista, mimetizzandosi tra i manichini con gli abiti scontati.

Così, ormai da qualche anno, avviene in Russia per il Black Friday, evento consumistico importato, come in Europa, dall’America. Ma questo giorno non è certo la svendita (in russo: rasprodàzha) più importante. Quand’è che i russi danno la vera caccia agli sconti (skidki)?

Un falso Black Friday

Nel 2019 praticamente tutti i blogger e gli Youtuber più famosi di Russia hanno fatto un battage in grande stile per il Black Friday, termine che in Russia non è entrato in uso, a differenza dell’Italia,  dritto dall’inglese, ma nella sua traduzione letterale: Chjòrnaja Pjàtnitsa. Il più popolare technoblogger, Wylsacom, ha dedicato addirittura un’intera puntata a recensire vari oggetti in svendita su AliExpress.

Ma poi lui stesso ha scritto su Twitter: “Al Black Friday manca ancora una settimana, ma ha già rotto  le scatole a non finire”. E la gran parte degli utenti della rete sono stati d’accordo con lui.

Il fatto è che il Black Friday in questi pochi anni di applicazione si è fatto una terribile fama in Russia, per il gran numero di truffe nei negozi, dove i prezzi vengono gonfiati alla sua vigilia, tanto che, anche con i supersconti le cose costano quanto prima, se non di più, in quel giorno. Molti sui social network hanno denunciato, anche con prove fotografiche, queste pratiche disoneste.

“Fino a un mese fa i prezzi erano bassi, poi sono esplosi, e nel giorno del Black Friday devi pregare Dio che tornino almeno gli stessi di un mese fa, prima che li pompassero. Ecco a voi gli ‘sconti’”, si lamentava per esempio su Twitter l’utente @akool_tw.

Gli faceva eco @grisha2039, denunciando di non essersi potuto comprare il Nintendo Switch. Quando era andato al negozio costava 4.500 rubli (65 euro). Ha deciso di aspettare il Black Friday, ed ecco che, con un grande sconto, ora costava 6.500 rubli (94 euro).

Qualcuno ritiene che il Black Friday andrebbe semmai organizzato in Russia per beni e servizi di prima necessità.

“Bisognerebbe pensare un Black Friday in cui poter pagare a prezzi scontati bollette, ipoteche, o prendere un credito con il 50 per cento di sconto”, scrive, tra il serio e il faceto, @elonbars.

Infine, gli utenti russi dei social network fanno notare che non sono poi tanti quelli che possono risparmiare nel Black Friday, perché in generale sono pochi quelli che hanno abbastanza soldi anche per gli oggetti scontati.

“A me non mi fregano nel Black Friday! E sapete in cosa consiste il mio segreto? Che non ho il becco di un quattrino!”, scrive @Vadim_Anatolich.

La caccia agli sconti

Marija (il nome è stato cambiato su richiesta dell’interessata) è una segretaria di 59 anni che ha una carta di credito con un limite di poco superiore ai mille dollari. Vive in un vecchio appartamento di una sola stanza alla periferia di Mosca, che da tempo necessiterebbe un bel restauro. Eppure i suoi armadi scoppiano dalla quantità di vestiti e di scarpe. Tre volte all’anno: alla vigilia di Capodanno, a fine gennaio e a fine luglio spende praticamente tutti il suo plafond di credito durante i saldi nei negozi di abbigliamento.

“Il vostro Black Friday è una stronzata. Due settimane dopo iniziano le vere svendite prefestive, e abiti da donna e jeans vengono messi in vendita a meno di 1.000 rubli (14,50 euro). E a gennaio T-shirt e maglie te le puoi portare a casa per 200-300 rubli (2,90-4,30 euro). Come fai a non comprarne due o tre?”, racconta.

Marija parla poi delle svendite estive, che iniziano a giugno, anche se in quel caso i prezzi davvero bassi si hanno solo verso la fine del periodo dei saldi, quando nei negozi tirano fuori quello che è avanzato nei magazzini e abbassano ulteriormente le tariffe.

In Russia ci sono anche svendite di mezza stagione e “Notti fuoritutto”, organizzate su iniziativa di diversi centri commerciali o negozi. Ma, in questo caso, sulla gran parte dei capi gli sconti non superano il 30-40%, mentre nelle svendite estive e invernali possono raggiungere il 70-80%.

Per tutto il resto dell’anno, Marija, impiega la gran parte del suo stipendio per ripagare il debito. Ammette di essere una maniaca dello shopping, ma non riesce a far niente contro questa sua dipendenza dai consumi. Ogni nuova cosa che compra la fa sentire più sicura di sé, specialmente quando i colleghi le fanno i complimenti per come è vestita.

Il passaggio all’online

Nonostante la scarsa fiducia nel Black Friday, nel 2019 la giornata ha avuto un grande successo. Nei tre giorni di sconti (dal 29 novembre al 1º dicembre) i russi hanno speso solo nei negozi online 22,3 miliardi di rubli (321,8 milioni di euro), il 30% in più rispetto al 2018. E le vendite di AliExpress in Russia nei giorni delle svendite sono saliti di 7 miliardi di rubli (101 milioni di euro). Inoltre, il negozio online cinese, che è il più popolare in Russia, ha organizzato altri sconti l’11 e 12 novembre, e in quel caso i russi hanno fatto acquisti per 17,2 miliardi di rubli (248,2 milioni di euro).

Principalmente sono stati venduti abbigliamento, scarpe e accessori. Un po’ meno richiesta hanno avuto gli elettrodomestici, le prenotazioni alberghiere e gli alimentari.

A quanto scrive il “Kommersant”, citando ricerche di mercato di Nielsen e Watcom Group, nonostante il gran numero di persone che hanno visitato centri commerciali durante il periodo degli sconti, i russi comprano sempre meno offline. Chi compra oggetti voluminosi preferisce farlo su internet e con consegna a domicilio. Il calo delle vendite offline riguarda tanto vestiti e scarpe nel Black Friday, quanto i beni di uso quotidiano come detersivo, caffè, shampoo e cibo per gatti.

Secondo Irina Bolotova, consulente di JosDeVries The Retail Company, le grandi reti commerciali presto inizieranno a togliere le merci dagli scaffali dei supermercati e dei centri commerciali, iniziando da quelli di cui l’acquisto online è particolarmente diffuso. I beni di prima necessità rimarranno presenti nei punti vendita dei quartieri residenziali, ma la loro varietà sarà infinitamente più bassa rispetto all’offerta disponibile sul web.


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