Campania, regione apri pista nei rapporti commerciali tra Sud Italia e Russia

Reuters
Nel 2018 l’interscambio arriva a quota 128 milioni di euro. Nell’export frena il tessile, bene invece alimentari e macchinari. Napoli la provincia più dinamica. Segnali positivi soprattutto dal turismo

Nel 2018 l’interscambio commerciale tra Campania e Russia ha raggiunto quota 128 milioni di euro. Un risultato che da solo vale quasi un quarto degli scambi del Meridione verso la Federazione Russa, ma che patisce un calo del 15% sui valori del 2017, soprattutto per la contrazione delle importazioni da Mosca (50,2 milioni di euro, -26% sul 2017).  

In diminuzione, ma meglio della media del Sud Italia (-24,4%), anche l’export campano verso la Russia, fermo a poco più di 78,2 milioni di euro, -5,6%, sui 12 mesi 2017.

I dati, forniti da Istati ed elaborati da Conoscere Eurasia, sono stati presentati questa mattina al V seminario italo russo organizzato a Napoli dall’associazione Conoscere Eurasia, Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia. 

A determinare il segno negativo delle vendite è stato soprattutto l’arresto del tessile che pesa 31 milioni di euro (-11%), dei mezzi di trasporto che sfiorano i 6,9 milioni di euro (-33%) e dei metalli che valgono 6,3 milioni di euro (-13%). Valori negativi, questi, non sufficientemente compensati dalle buone performance degli alimentari che segnano 16,6 milioni di euro (+8%) e dei macchinari che valgono 10,2 milioni di euro (+30%). 

Segnali positivi arrivano invece dal turismo. Tra il 2015 e il 2018, infatti, l’interesse dei russi per la Penisola si è rafforzato, facendo registrare un incremento delle presenze del 67% ed eleggendo la Campania a prima meta turistica del Mezzogiorno.

Sul fronte dell’analisi dei dati economici regionali, con una quota pari al 65% delle esportazioni e al 46% delle importazioni, Napoli si conferma la provincia più dinamica nei rapporti con la Federazione Russa, seguita da Salerno sul fronte export e da Avellino in quello import, mentre Caserta occupa il terzo posto in entrambe le voci della bilancia commerciale. Anche il capoluogo di Regione registra però una decisa battuta di arresto nell’interscambio (-23%), con vendite e acquisti da Mosca in calo rispettivamente del 10,3% e del 41,3%. Saldo negativo anche per gli scambi russi con Caserta (-40,8%) e Benevento (-8,9%), mentre crescono quelli con Avellino (+164,2%) e Salerno (8,5%). 

Considerando invece il dato nazionale, nel 2018 l’interscambio Italia-Russia ha registrato un incremento positivo del 5,5% (a/a), superando i 21,4 miliardi di euro, grazie all’incremento del 12% delle importazioni (13,8 miliardi di euro). Mentre segnano una flessione le esportazioni italiane verso Mosca che si sono fermate a 7,6 miliardi di euro, -4,5% rispetto al 2017. 

“Nonostante la contrazione dell’export italiano verso la Russia, le relazioni tra Italia e Federazione Russa restano fondamentali e salde - ha commentato Antonio Fallico, presidente dell’associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia -. In un contesto geopolitico ancora pervaso da un clima di sfiducia del business derivato anche dalle sanzioni, diviene ancora più importante supportare la ripresa delle relazioni economiche commerciali sia a livello nazionale che regionale.  La Campania rappresenta la regione apri pista per i rapporti commerciali tra il Sud Italia e la Russia. È quindi strategico rafforzare l’asse tra i due Paesi per favorire una forte cooperazione dalla quale possono nascere e svilupparsi eccellenti possibilità imprenditoriali”.

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