Il Ministero russo delle Risorse Naturali e dell’Ambiente ha realizzato per la prima volta una valutazione del valore delle riserve di minerali, gas e petrolio del paese. Lo riporta il giornale RBK. I dati sono relativi alla fine del 2017 e a partire da ora saranno aggiornati annualmente.
Le riserve totali di minerali e fonti energetiche (petrolio, gas, oro, rame, ferro, carbone e diamanti) sono pari a circa 55.200 miliardi di rubli (745,75 miliardi di euro), e rappresentano il 60% del pil nazionale nel 2017.
Osservando più in dettaglio, il petrolio è ovviamente la riserva più importante, con 39.600 miliardi di rubli (535 miliardi di euro, ovvero 9,04 miliardi di tonnellate), seguito dal gas (14.470 miliardi di metri cubi per un valore di 11.300 miliardi di rubli, 152,66 miliardi di euro) e dal carbone (2.000 miliardi di rubli, 27 miliardi di euro).
Si stima che le riserve di ferro siano pari a 808.000 miliardi di rubli (10,92 miliardi di euro), le riserve di diamanti a 505 miliardi (6,82 miliardi di euro, 375 milioni di carati) e le riserve d'oro a 480 miliardi (6,48 miliardi di euro, 1.407 tonnellate).
Bisogna sottolineare che queste cifre sono state ottenute calcolando le risorse dei siti autorizzati con progetti tecnici e documentati. Ciò significa che la stima è inferiore rispetto al totale delle riserve.
Infatti, secondo i dati del gruppo britannico BP, la Russia, alla fine del 2017, possedeva 14,5 miliardi di tonnellate di petrolio, 35 trilioni di metri cubi di gas naturale, mentre l'American Geological Survey stimava le riserve auree del Paese a 5.500 tonnellate.
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email