Cresce l’export del Trentino Alto Adige verso la Russia

Ciro De Luca/Ropi/Global Look Press
Nel primo semestre dell’anno si è registrato un +43,1%. Bene il settore manifatturiero e i prodotti agricoli. Fallico, presidente Banca Intesa Russia: “Bisogna continuare a lavorare come se le sanzioni non esistessero”

Si intensificano gli scambi commerciali tra il Trentino Alto Adige e la Federazione Russa. Nel primo semestre 2017 le esportazioni verso Mosca hanno superato i 45,6 milioni di euro e risultano in crescita del 43,1% (+13,8 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2016. Bene anche le performance della Provincia autonoma di Trento, che ha chiuso i sei mesi con un miglioramento del saldo della bilancia commerciale pari a 4 milioni di euro (da 13,8 a 17,9 milioni di euro), dovuto all’incremento del 16,8% dell’export (20,6 milioni di euro), e a una contrazione del 30% delle importazioni (2,7 milioni di euro).

I dati sono stati resi noti durante l’apertura del III seminario italo-russo in corso a Trento, organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, Forum economico internazionale di San Pietroburgo, Provincia autonoma di Trento, Confindustria Trento e Trentino Sviluppo.

Secondo i dati Istat elaborati dall’associazione Conoscere Eurasia, le vendite dalla Regione nella Federazione Russa sono state trainate dalla crescita robusta del manifatturiero (+45,3%) e in particolare dalla vendita di macchinari e apparecchiature (+119,3%), che con 22,3 milioni di euro valgono quasi la metà (48,8%) dell’intero export regionale.

In positivo anche prodotti agricoli (+34,6%, 9,4 milioni di euro), alimentari (+33,5%) e chimici (+14,1%), mentre registrano una contrazione del 64,8% le vendite del legno, che scivola così dal secondo al quinto posto tra le voci dell’export trentino. Per quanto riguarda Trento, le performance dei diversi comparti rispecchiano l’andamento regionale, con macchinari (+52,8%), alimenti (+44,3%) e prodotti chimici (+41,4%) in crescita, e legno (-71,4%) e apparecchi elettrici (-67,9%) in calo.

Secondo Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, “la prosecuzione delle sanzioni e delle contro sanzioni indica che l’unica strada da percorrere per intensificare le relazioni economiche tra i due Paesi è quella di continuare a lavorare come se queste non esistessero”.

“L’economia russa – ha aggiunto Fallico -, rappresenta un’enorme possibilità per il Made in Italy, e i dati positivi del primo semestre 2017 ne sono la prima dimostrazione. Tuttavia, per cogliere a pieno questa opportunità dobbiamo andare oltre il ‘prodotto’ e proseguire sulla strada del dialogo, intensificando le relazioni economiche bilaterali verso un nuovo modello di cooperazione. Oggi la Russia sta investendo su innovazione e tecnologia, due direttrici su cui il know how italiano può inserirsi con successo attraverso partnership fondate sul Made with Italy”.

Sul fronte dei dati nazionali, nei primi sei mesi di quest’anno l’export italiano verso la Russia ha raggiunto quota 3,8 miliardi di euro, con un incremento del 24,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, anno in cui la variazione registrata era in terreno negativo (-7% sul 2015).

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