Mosca vista dall’alto di uno dei grattacieli di Moscow-City, il cuore finanziario della città.
: ReutersLa Corea del Sud conquista la prima posizione nella classifica Bloomberg (Bloomberg Innovation Index) 2017 delle economie mondiali più innovative, pubblicata martedì 17 gennaio, superando con un largo margine i Paesi classificati ai primi cinque posti: Svezia, Germania, Svizzera e Finlandia.
La Russia nel rating 2017 retrocede dal 12esimo posto del 2016 al 26esimo. Bloomberg spiega il suo arretramento con l’effetto negativo delle sanzioni e la diminuzione del prezzo del petrolio.
“È stata vessata dalle sanzioni e dalle ripercussioni sulla sua economia di due anni di diminuzione delle tariffe petrolifere - si legge -. I solidi punteggi totalizzati lo scorso anno nella produzione e nell’indice di produttività sono stati annullati dalle valutazioni di quest’anno”
Le ragioni del crollo
Nel 2017 la posizione della Russia è peggiorata su tre valori cardine: valore aggiunto della produzione, produttività e densità di imprese altamente tecnologiche nella capitalizzazione complessiva di mercato. Rispetto agli altri parametri di analisi la posizione della Russia è rimasta immutata.
“Il crollo della Russia nei primi due valori è un’evidente conseguenza della corrente crisi economica”, spiega Vladimir Korovkin, direttore del Centro di ricerca e innovazione della Scuola di management Skolkovo di Mosca. Secondo i dati dell’Agenzia di Statistica federale Rosstat, la produzione nel novembre 2016 ha continuato complessivamente a calare (del 97% rispetto al livello del novembre 2015).
L’arretramento anche nel terzo valore delle voci prese in esame è avvenuto a causa della densità alquanto ridotta di imprese quotate in borsa nel settore high-tech. Gli indici Micex indicano sommariamente che su 250 imprese solo 20 possono essere incluse nell’ambito delle imprese tecnologicamente avanzate.
“I settori tradizionali nei quali la Russia appare più forte - la difesa, l’aviazione, lo spazio e il nucleare - sono a gestione pubblica e non sono presenti in borsa, mentre la maggior parte delle società high-tech sono private e non vengono quotate in borsa”, spiega l’esperto
Anche Vladimir Pervushin, docente della cattedra di Gestione dei processi innovativi dell’Accademia presidenziale russa di Economia nazionale e di amministrazione pubblica, concorda con Korovkin sul fatto che nella classifica stilata da Bloomberg non vengono presi in considerazione tutti gli aspetti della realtà russa. A suo avviso, negli ultimi anni in Russia si sono determinati dei presupposti quali la realizzazione di grandi parchi tecnologici regionali e la comparsa di discipline legate all’innovazione nel settore della formazione, che potrebbero provocare a tempi brevi un potente balzo tecnologico del Paese.
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